Contro la legge antiomofobia cresce un movimento che promette di dare battaglia

Di Benedetta Frigerio
03 Agosto 2013
La legge Scalfarotto produrrà solo conflitti e persecuzione della libertà di parola. Ma un'opposizione cresce dal basso e promette di non arrendersi alle decisioni del Parlamento

Petizioni, manifestazioni di piazza, avvertimenti sul “mostro giuridico” in gestazione ne hanno rallentato l’iter. Ma non l’hanno fermata. Così, dopo il tentativo di usare addirittura le parole del Papa (quelle a riguardo dei gay) come scendiletto politico-emotivo, se tutto andrà secondo i piani della sinistra (e di quell’area del Pdl che ha in Bondi e Galan i due esponenti di punta), la cosiddetta legge contro l’omofobia sarà approvata dalla Camera prima della pausa estiva. Se così fosse, cioè se l’ingorgo legislativo o un colpo di mano dell’ultimo minuto non dovesse rinviare a settembre il voto sul controverso provvedimento, per i parlamentari Pdl e Lega che si sono opposti frontalmente alla legge contro l’omofobia suonerebbe l’ora di una cocente anche se non definitiva sconfitta. Infatti, anche se venisse approvata in questi giorni di calura agostana, la legge dovrà comunque passare all’esame settembrino del Senato. E in quella sede, promette Roberto Formigoni, «sarà battaglia, e se perderemo faremo un referendum».

Introdotta alla commissione Giustizia della Camera da Ivan Scalfarotto (Pd) e Antonio Leone (Pdl) la norma “Per la repressione delle discriminazioni motivate dall’orientamento sessuale e dall’identità di genere”, era inizialmente composta da 4 articoli in combinato disposto con la cosiddetta “Legge Mancino”. Legge che prevede sanzioni severe (multe fino a 6 mila euro) e pene con detenzione da uno e sei anni, nonché la profilassi “rieducativ”, per coloro che propagandano idee di superiorità razziale, etnica, nazionale o religiosa. La proposta “antiomofobia” di Scalfarotto-Leone aggiungeva la discriminazione fondata sull’«orientamento sessuale o l’identità di genere». Una minaccia per la libertà di pensiero e di espressione (anche religiosa), che fa subito scattare la ribellione di parlamentari e non.

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Piovono in commissione quattrocento emendamenti. E dall’associazione Giuristi per la Vita ai siti giornalistici La Nuova Bussola Quotidiana, Tempi.it, CulturaCattolica.it e Notizie Provita, viene lanciata una petizione per scongiurare l’introduzione nel nostro ordinamento di una “legge liberticida”. Per tutta risposta, allo scadere del termine dei lavori in Commissione, il 16 di luglio, Scalfarotto e Leone presentavano un maxi emendamento che chiudeva ogni possibilità di dissenso. Il nuovo testo, frutto di un accordo ai vertici della politica, è stato approvato in Commissione il 22 luglio e ora attende di essere votato alla Camera. Di fatto si tratta di un provvedimento sostanzialmente identico al precedente. Unica variante, il reato di discriminazione per «l’orientamento sessuale o l’identità di genere» viene sostituito dal reato di “omofobia” e “transfobia”. Gli unici oppositori restano Lega Nord e il gruppo di pidiellini dissenzienti guidati da Eugenia Roccella e Alessandro Pagano. Grillini e Scelta Civica si sono astenuti in sede di voto in Commissione. E per motivi opposti. M5S propone emendamenti peggiorativi. Mentre Scelta Civica è “trattativista” in materia di pene accessorie.

Ma perché questo rifiuto in blocco di un testo che è stato presentato come frutto di una faticosa mediazione? «Perché è comunque una legge che lede l’articolo 21 della Costituzione sulla libertà di espressione», spiega il presidente dei Giuristi per la Vita, Gianfranco Amato. Tant’è, prosegue Amato, «ai deputati cattolici che pensano sia possibile fare degli emendamenti per tutelare alcune istituzioni cattoliche e restringere il reato alla sola violenza, dico che la buona fede non è in discussione ma la loro posizione è ingenua: in Gran Bretagna i cattolici che fecero lo stesso ragionamento adesso prendono atto che, anche grazie al loro voto, decine di cittadini vengono denunciati e puniti per discriminazione anche solo per aver sostenuto in pubblico che il matrimonio è l’unione tra un uomo e una donna». Perché? «Perché in Gran Bretagna la giustizia ritiene omofobia o transfobia ogni caso in tal modo percepito dalla vittima o da ogni altro soggetto».

Secondo il giurista Giancarlo Cerrelli «i termini “omofobia” e “transfobia” hanno un’accezione incerta che sarà interpretabile dai magistrati come nel caso inglese». Amato ne è convinto: «Mentre la razza, l’essere uomo o donna è una fattispecie oggettiva che il magistrato può accertare, l’omosessualità ha una dimensione molto soggettiva. Se sono stato licenziato e sono una donna o un uomo di colore, la discriminazione è quanto meno ipotizzabile su basi oggettive. Ma se dico che sono stato licenziato perché provo attrazione per un altro uomo, come fa il giudice a verificare se vi è stata discriminazione rispetto a una dimensione meramente soggettiva? Come si fa ad accertare se dico la verità o mento per ottenere un risarcimento? Non c’è emendamento che regga di fronte a una discrezionalità simile». Non solo. Cerrelli precisa che «le leggi italiane vigenti tutelano già i cittadini da violenza e discriminazioni contro la persona. Categorizzare alcuni gruppi, per altro non definibili oggettivamente, per proteggerli più di altri, rende meno difendibili coloro che non fanno parte di questi».

Perciò, rincara l’onorevole leghista Nicola Molteni, «avviene una discriminazione al contrario: per esempio il promotore di un “family day” rischierebbe il carcere fino a 6 anni, chi promuove il “gay pride” no: così le vittime diventano persecutori. Lo dice uno che non ha nulla contro gli omosessuali».

Per il senatore Carlo Giovanardi, non si possono «accettare compromessi sulle fondamenta dell’antropologia umana senza lederne la struttura. Un “no” motivato di fronte a tutto il Parlamento, anche di una minoranza, è una vittoria in questo caso. Dobbiamo credere a quanto papa Francesco ha detto alla classe dirigente brasiliana: “Dovete formare persone ferme sui princìpi etici. Chi ha un ruolo di guida, deve avere obiettivi concreti, ma ci può essere il pericolo della disillusione”».

Poteva bastare un’aggravante
Il parere dell’onorevole Alessandro Pagano è che questa norma «lede anche il principio di tassatività (articolo 25 della Costituzione), secondo cui dovrebbero essere punibili solo i reati dai contorni chiari e previsti dalla legge. Qui non si dice cosa sia “omofobia” e “transfobia”. Siamo tornati al ventennio fascista del “reato d’opinione”». Se passa questa legge, osserva Eugenia Roccella, «si dirà cos’è reato solo dopo la denuncia del fatto. Così, per la prima volta nella storia della Repubblica, sarà punito non un reato materiale, come previsto da ogni sistema penale democratico e liberale, ma un sentimento, un pensiero, esattamente come accadeva nei regimi totalitari». Molteni ricorda che «eravamo disposti a dialogare sull’aggiunta di un’aggravante dell’articolo 61 del codice penale, ma non volevano nemmeno farci votare gli emendamenti proposti. Con questa legge preparano la mordacchia e il bavaglio per chiunque si opporrà ai matrimoni e alle adozioni gay che prossimamente proporranno anche in Italia le stesse forze che hanno preparato il terreno e poi scritto questa legge contro l’omofobia. Nessuno potrà più dissentire».

Per questo, prosegue la “pasionaria” Roccella, «il no senza cedimenti è fondamentale: questo è il primo passo di una battaglia di ragione, di cultura e di testimonianza davanti a una “religione” secolare che presto metterà in discussione la totalità dell’essere umano. Te lo dice una che ha sempre lottato per il male minore anche su questioni etiche. Ora capisco che se trattiamo sulla libertà perderemo tutto». Analoga osservazione quella dell’onorevole Maurizio Gasparri: «Il clima violento di intimidazioni da parte di una minoranza ideologizzata che non rappresenta la maggioranza degli omosessuali, tende a far passare per “omofobi” tutti coloro che non la pensano come Scalfarotto: ma perché tu puoi dire che il matrimonio è tra persone dello stesso sesso, mentre se io dico il contrario devo rischiare di andare in galera?».

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Perciò, conclude il senatore Pdl Maurizio Sacconi, «chi ha una cultura liberale dovrebbe riconoscere i pericoli di questa norma e avere il coraggio di denunciarli. Questa proposta è inemendabile. Anche se tutelasse la Chiesa, sovverte la natura umana e vieta la libertà di pensiero di tutti gli altri cittadini».

Intanto sulla piazza del Parlamento, a partire da fine luglio, si danno appuntamento le giovani sentinelle di Le Manif pour Tous di emanazione italiana. Spiega il portavoce Gianfranco Pillepich: «Su questa pessima legge non ci possono essere cedimenti. I parlamentari rappresentano non solo l’elettorato cattolico, ma anche me, te e tutte le persone che difendono la legge naturale, come la famiglia, unione fra uomo e donna». 

@frigeriobenedet

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39 commenti

  1. Sporco ebreo = reato ; negro infame = reato ; frocio schifoso = opinione !!!
    Dovete solo vergognarvi

    1. marzio

      Pijate na pasticca , Fabio

    2. Paolo il caldo

      Fabio, vergognati tu di essere così somaro.
      In tutti e tre i casi si configura il reato di ingiuria.
      Anche tu vai al mare.

      1. Giulio Dante Guerra

        E poi, alle ingiurie, una persona intelligente sa ribattere in maniera intelligente; perfino in tempi di dittatura. A questo proposito, voglio raccontarvi come rispose, al tempo delle “leggi razziali”, il mio, oggi defunto, amico Giuliano Pacifici, ebreo convertito lucchese, ad un fanatico che lo aveva chiamato “sporco ebreo”. Disse: “Prima di tutto, mettiamo in chiaro che io sono cristiano come te. Anzi, a pensarci bene, forse anche un popoino più di te. Perché, se per ipotesi qui in Italia comandassero gli ebrei, non mi passerebbe neanche per la testa l’idea di chiamarti “sporco ariano”. Intanto, negando di volerlo dire, gliel’aveva detto…

        1. Gmtubini

          Aggiungo, come si fa a punire l’omofobia se non si sa (di preciso) che cacchio sia?

          1. cornacchia

            Come si fa a punire il razzismo se non si sa (di preciso) che cacchio sia?

            Non si punisce, infatti, il razzismo, ma l’istigazione alla discriminazione per ragioni fondate su razza, religione, sesso e, appunto, andrebbe aggiunto, orientamento sessuale.

            O si elimina la legge Mancino (e si agisce a livello educativo per tutelare la libertà religiosa, sessuale, di orientamento sessuale ed etnica, anche nelle forme più estreme) o si la si estende ai gay.

          2. Gmtubini

            E perché solo ai gay?
            Ai portatori di handicap no?!
            Ai poggibonsesi no!?
            Ai tifosi della Fiorentina no?!
            E via così “ad libitum”.
            E siccome, appunto, nessuno sa di preciso cosa possa rientrare nelle categorie di razzismo e omofobia, ecco che insieme alla libertà di opinione si manda in vacca anche la certezza del diritto.
            Dato che
            “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.”
            Bisogna abolire la legge Mancino. Punto.

          3. cornacchia

            Messa così sono d’accordo.
            Però, ritengo che le discriminazioni vadano combattute a livello educativo, sin dalle scuole.

  2. cornacchia

    La legge Mancino, secondo la Corte Costituzionale, non lede l’art. 21 della Costituzione. Questa è l’opinione della Consulta, che, naturalmente, può essere infondata, anche se, sinceramente, mi fido un po’ meno dell’opinione di Giovanardi.
    Ciò che, però, non è chiaro è il motivo per il quale i cattolici non chiedono l’abrogazione della legge Mancino, mentre sono così attivi per quanto riguarda la legge contro l’omofobia.
    Forse l’art. 21 Cost. è un pretesto dietro il quale si nasconde la volontà di privilegiare la libertà eterosessuale rispetto alla libertà d omosessualità?

    1. Quercia

      qualcuno ti impedisce di essere omosessuale? di andare in tv a dirlo? di dirlo a tua mamma? di girare per strada? di andare a votare? di spostarti liberamente per il paese? di esprimere la tua opinione? ecc ecc

      Non poi sposarti? neppure io con mia sorella. Neppure i miei tre cugini fra di loro. Che ci vuoi fare. Sarà malata anche di incestuofobia e poligamofobia questo povero paese.

      Non puoi adottare? sai com’è..i bambini non sono un diritto. Hanno però il diritto ad avere un padre e una madre.

      1. cornacchia

        Qualcuno ti impedisce di essere ebreo?
        No, eppure c’è la legge Mancino che magari è volta a rimuovere le discriminazioni di fatto. Tipo insulti per strada a coppie gay perché diverse…

        1. Quercia

          Va beh che fa caldo..però non esageriamocon le sparate 😉

          Se un idiota incrocia una coppia gay per strada e la insulta commette il reato di ingiuria.

          1. cornacchia

            Se un idiota incrocia un ebreo per strada e lo insulta commette il reato di ingiuria aggravato sino alla metà grazie alla legge Mancino.
            L’aggravante dei futili motivi, che sarebbe applicabile all’omofobia, invece, prevede un incremento della pena sino ad un terzo.

          2. Quercia

            Il problema che fai finta di non capire è che la legge mancino punisce anche le opinioni. Quindi chi teorizza l’inferiorità della razza ebrea è punito.
            Introducendo l’aggravante per “omofobia” sarà passibile della stessa punizione anche chi sostiene il diritto dei bambini ad avere un padre e una madre, oppure chi si dichiara contrario ai matrimoni gay.
            Hai capito ora di cosa stiamo parlando? Si chiama reato di opinione il che è l’anticamera del dispotismo.

        2. Gmtubini

          Cornacchia, non ce la raccontiamo.
          La legge Mancino (che io con moltissimi altri disapproviamo al cento per cento) c’è per impedire la ricostituzione di un partito di tipo nazifascista, che perpetua le idee che portarono allo sterminio di milioni di ebrei.
          Ora la si vuol usare come uno spauracchio contro chi non si conforma al pensiero dominante.
          Chi la sostiene e invece di abolirla ne vorrebbe estendere l’applicazione di certo non ama la libertà di pensiero e di espressione.

          1. cornacchia

            Allora, se ne proponga l’abolizione e si aggravino le aggravanti

          2. Gmtubini

            D’accordissimo.
            E’ il tipico rimedio peggiore del male.

          3. cornacchia

            Cioé?
            Ciò che conta è affermare che le discriminazioni religiose sono gravi quanto quelle per orientamento sessuale.

          4. Gmtubini

            No, ciò che conta è la libertà di pensiero e di opinione, che vanno mantenute anche correndo il rischio che qualcuno ne abusi.

          5. cornacchia

            E perché no la libertà di orientamento sessuale, che va mantenuta anche correndo il rischio che qualcuno ne abusi (tipo pedofilia)?

          6. Gmtubini

            Perché, ti sembra che manchi la libertà di orientamento sessuale?! Qui in Italia?!

  3. andrea (AP)

    A nessuno viene in mente che assicurare la libertà di opinione per motivi religiosi, senza “se” e senza “ma” è altrettanto pericoloso?

    I musulmani devono (gli infedeli) “arrestarli, assediarli e preparare imboscate in ogni dove” [Sura 9:95]

    Se un Imam lo grida a squarciagola e lo arrestano, per dirla con le parole della Roccella “sarà punito non un reato materiale, come previsto da ogni sistema penale democratico e liberale, ma un sentimento, un pensiero, esattamente come accadeva nei regimi totalitari”

    Infatti se lo grida non uccide materialmente nessuno.

    Le aggiunte alla legge Mancino non mi fanno impazzire, ma vedo molta isteria. Basterebbe precisare meglio il termine “omofobia”

  4. Ig_Ig

    “cresce un movimento che promette di dare battaglia”

    SE il movimento che promette di dare battaglia sono quel centinaio di esaltati con bambini che si è visto poco tempo fa manifestare, be la legge sull’omofobbia nn corre alcun problema.

    1. Paolo il caldo

      Gli “esaltati coi bambini”!
      Ossantocielo!
      Ora vengono lì e ti fanno la pipì addosso!
      E le tintorie son chiuse!

      1. bah

        …eccerto… voi siete abituati a reclutare dai centri sociali quelli che non ci pensano due volte a mettere tutto a ferro e fuoco.

        1. Saverio

          Paolo, ignoro se lei citi Cristo in buona fede, da vero cristiano.
          Voglio crederlo, ma ammetto di dover fare uno sforzo.
          Resta che Cristo usa parole durissime contro il vizio e contro le stesse persone ipocrite e dedite ai peccati.
          Resta che S. Paolo, nel suo Vangelo – lui stesso così lo definisce e la Chiesa lo ritiene fonte di Rivelazione – a sua volta impiega un linguaggio molto aspro sul peccato, e lo fa anche con riguardo alle vergognose passioni contro natura.
          Resta che può essere sottile la linea interpretativa fra il ritenere che una netta condanna morale sia discriminatoria ed inciti a discriminare – la legge punisce le semplici discriminazioni – ed il ritenere che la stessa fomenti odio.
          In ogni caso incitare esplicitamente alla violenza è certamente propagare odio; mentre ribadire in maniera convinta, dura, assolutamente discriminatoria, nel solco di una tradizione che trova le sue espressioni sin dai tempi del paganesimo, che una data condotta è frutto di perversione, che gli omosessuali devono, ad es., essere tenuti lontani dai ragazzi (v. Quintiliano), ecc., potrà anche, indirettamente, suscitare odio, ma costituisce espressione di una concezione etica che sarebbe delinquenziale criminalizzare.
          Discutiamone.
          No, la lobby omofila vuole imporre il proprio punto di vista con la violenza dei tribunali e della carceri.
          Discriminare è sinonimo di attuare le nostre facoltà razionali, cogliere il discrimen, meditarlo, esprimerlo.
          Anche nei fatti.
          Perché non posso boicottare ed incitare a biocoittare, poniamo, sul piano commerciale, un’impresa che ritengo immorale?
          Che sfrutta il lavoro dei bambini, ad es.?
          E se l’immoralità che imputo all’impresa riguarda la mia concezione della morale sessuale, perché il boicottaggio deve divenire un delitto?
          La politica stessa è basata sul discrimen, teorico e pratico.
          E’ vero, un bruco ha capacità etiche di discriminare che piacerebbero molto ai nostri politici omofili, ma non possiamo rinunciare a cogliere il discrimen, a denunciarlo, ad attuarlo.
          Accogliere la visione della lobby omofila sotto la minaccia della manette, sarebbe la nostra fine come esseri razionali e come soggetti che si interrogano non solo sull’essere, ma anche sul dover essere.
          Stiamo scherzando?
          Accettare la sua tesi equivale a cancellare la morale cristiana, sempreché lei realmente parli da cristiano.
          Senza dimenticare che la teologia trova un equivalente, sotto altro nome, nel complesso di valori che ogni uomo pone alla base della sua vita, anche da laico, persino da ateo.
          Vietare con la minaccia del carcere su vastissima scala – non solo in Italia – il discrimen tout court, vietare di avere un’opinione etica, anche cruda, su un tema così universale qual’è quello della morale sessuale, familiare – dato che di questo tema si parla – costituisce un dramma nella storia dell’umanità.

    2. Antony

      Anche Golia rise alla vista di Davide

  5. Paolo

    Leggo da internet
    “Non appena la proposta di legge sui matrimoni omosessuali si vociferava fosse arrivata in Parlamento, ad Haiti si sono acuite le violenze a danno di gay, colpiti con machete, bastoni e sbarre di ferro da diverse bande. Il tutto è conseguenza della manifestazione di cristiani omofobi avutasi il 19 luglio.”
    Ecco perché l’incitamento all’odio (razziale, etnico, religioso o omofobico non cambia) va perseguito. Perché se è vero che l’odio è un sentimento (e quindi potrebbe rientrare nella categoria delle libertà di opinioni) le conseguenze dell’istigazione sono gravi. È’ l’odio che arma la mente e poi le mani di facinorosi che si sentono giustificati nelle loro violenze. Ricordiamocelo: è l’odio che ha portato gli ebrei nei campi di concentramento (dove tra l’altro, prima ancora degli ebrei furono mandati gli omosessuali).
    Un vero cattolico dovrebbe riflettere su questo. E forse rileggersi le pagine del vangelo che raccontano di Gesù, la Maddalena e la prima pietra.

  6. Andrea

    «Categorizzare alcuni gruppi, per altro non definibili oggettivamente, per proteggerli più di altri, rende meno difendibili coloro che non fanno parte di questi».
    Bene, allora eliminiamo tutta la legge mancino, che tra i vari gruppi difende anche quelli religiosi.
    Allora eliminiamo anche il reato di blasfemia.
    Due pesi e due misure?

    1. Paolo il caldo

      D’accordo.
      Abolire subito la liberticida legge Mancino!
      Ma non esiste nessun reato di blasfemia, almeno in Italia, ma se tu vivi in Arabia Saudita…

      1. giuseppeburgio

        adesso posterò un bestemmia.
        se verrà censurata, significa che siamo come l’Arabia Saudita.

      2. Giulio Dante Guerra

        A proposito della legge Mancino: qualcuno di voi ha mai provato a leggere le critiche fatte alla medesima, addirittura 20 anni fa, da Alfredo Mantovano? Ved. A. Mantovano, “Giustizia a una svolta”, Cristianità, Piacenza 1993, cap. IV-7, pagg. 105-120. Il libro, non ostante il tempo trascorso, è ancora attualissimo, e tuttora in catalogo.
        Oggi, invece, a mio modesto parere, il pericolo è un altro. Che tutto il “canaio” che si sta montando sulle vicende giudiziarie di Silvio Berlusconi serva solo distrarre l’opinione pubblica. A far sì che la gente non parli più della legge liberticida sulla c.d. “omofobia”, che sarà approvata fra il disinteresse di tutti, mentre sulla stampa e sulle spiagge si discuterà sulla condanna del CAV. Signori, non illudetevi, noi non ci faremo distrarre.

    2. Cisco

      Perfettamente d’accordo: la legge Mancino e’ una legge fascista e andrebbe abolita in toto. Non ho mai capito perché picchiare un gay debba essere diverso rispetto a picchiare un nero o un prete o un giocatore di bridge.

      1. andrea (AP)

        perchè le “idee di superiorità” possono fare male come le pietre.

        Le ideologie di superiorità sono il propellente per l’odio, la violenza, la discriminazione.

        Così il picchiare il prete, il gay non è più un evento episodico, un accidente che nessuna legge può prevenire, ma la conseguenza di un substrato culturale che silente applaude le azioni violente perchè in quella società l’odio per l’ebreo, il nero, il prete, il gay è diffuso, accettato, magari insegnato nelle scuole e nelle famiglie.

        E più è diffuso più è “normale” passare davanti al negozio e pensare che il cartello “vietato ai cani e agli ebrei” non sia una discriminazione, ma un libero e innocente convincimento del negoziante o, alla Roccella, “un sentimento, un pensiero”.

        Chiaro?

        P.S: Magari quando inizieranno a pestare i giocatori di bridge SOLO perchè sono giocatori di bridge vedrà che il ragionamento non le sembrerà più così strano.

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