Le sparate di Obama pro-marijuana? Sbugiardate dallo “suo” zar antidroga (anche sul sito della Casa Bianca)

Di Redazione
22 Gennaio 2014
Il presidente Usa "apre" allo spinello libero, ma per il dipartimento delle politiche contro gli stupefacenti non è vero che «la cannabis è come l'alcol»

Ha suscitato ovviamente molte polemiche l’intervista concessa da Barack Obama al New Yorker in occasione del quinto anniversario del suo ingresso alla Casa Bianca, intervista nella quale il presidente degli Stati Uniti ha di fatto aperto un primo spiraglio alla legalizzazione della cannabis a livello federale, definendo «un esperimento interessante» il completo via libera al consumo di marijuana approvato nel Colorado e nello Stato di Washington. E soprattutto minimizzando gli effetti della droga sulle persone che ne fanno uso: «Ho fumato marijuana quando ero giovane e la considero un’abitudine sbagliata e un vizio, non molto diverso dalle sigarette che ho fumato in gioventù», ha spiegato Obama. Che poi ha aggiunto: «Non penso che sia più pericoloso dell’alcol».

QUANTI SOLDI BUTTATI. Una risposta forte è arrivata ieri dal Washington Times, dalle cui colonne Ernest Istook, ex deputato repubblicano dell’Oklahoma, ha ricordato che «i contribuenti hanno speso miliardi di dollari in campagne di sensibilizzazione sulla droga, spesso proprio sulla marijuana» e ora «questi sforzi sono stati gravemente minati dalle dichiarazioni del presidente». Non solo: la strizzata d’occhio di Obama ai consumatori di marijuana, secondo Istook, è anche «contraddetta dalle ricerche e dalle posizioni ufficiali dell’Office of National Drug Control Policy (Ufficio nazionale per le Politiche di controllo della droga, ndr), che fa parte della Casa Bianca». E che proprio dal sito della Casa Bianca «dice il contrario di Obama su tutto».

ALTRO CHE TABACCO. «Per esempio – scrive Istook riportando informazioni raccolte dall’ufficio citato – il fumo di marijuana ha significativamente più agenti carcinogeni del fumo di tabacco. E come ha riferito L’Istituto nazionale del governo sull’abuso di droghe, l’uso di marijuana in età adolescenziale provoca qualcosa che l’alcol non fa: causa danni permanenti al cervello, compresa la riduzione del quoziente intellettivo». Non a caso «la Strategia nazionale ufficiale di controllo della droga elaborata dallo zar antidroga R. Gil Kerlikowske elenca la marijuana tra le “quattro droghe principali (cocaina, eroina, marijuana e metanfetamina)”».

«NO ALLA LEGALIZZAZIONE». Per altro lo stesso Kerlikowske è stato scelto proprio da Obama come nuovo commissario dell’Ufficio delle dogane e della protezione delle frontiere degli Stati Uniti. Dunque, nota ironicamente Istook, «forse finché manterrà il suo nuovo incarico i messaggi anti-marijuana resteranno pubblicati sul sito della Casa Bianca». Per esempio quello che recita così: «I messaggi confusionari diffusi dalla cultura popolare e dai media che propugnano la “marijuana medicinale” e le campagne politiche per la legalizzazione totale della marijuana perpetuano la falsa nozione secondo cui la marijuana è innocua». Oppure quest’altro, trovato da Istook sempre sul sito della Casa Bianca: «L’Amministrazione si oppone con risolutezza alla legalizzazione della marijuana e di altre droghe perché la legalizzazione aumenterebbe la disponibilità e il consumo di droghe illecite, ed esporrebbe tutti gli americani, in particolare i giovani, a rischi significativi per la salute e la sicurezza».

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1 commento

  1. VivalItalia

    Emmo sta a vedde che quelli che su quell’articolo erano tt ammerikani mo tornano tt olandesi cun qstaltro..

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