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Le rischiose opzioni del trasformista Di Maio

Di Lorenzo Castellani
24 Giugno 2022
Cosa farà l'ex capo politico del M5s dopo aver rotto con Conte? Ecco le alternative sul tavolo del grillino trasformatosi in un "professionista della politica"
Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, durante le comunicazioni del premier alla Camera prima del Consiglio Europeo, Roma, 22 giugno 2022.
Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio alla Camera dei deputati, Roma, 22 giugno 2022

Alla fine ciò che da mesi si insinuava è accaduto: il Movimento 5 Stelle si è spaccato in due tronconi.
La storia delle frizioni tra Conte e Di Maio rispetto all’adesione al programma del governo Draghi è nota, dunque inutile ripercorrerla. Più interessanti sono le considerazioni di sistema e di scenario che possono essere tratte dalla spaccatura.
Il primo è l’oscillante processo di “istituzionalizzazione” del Movimento 5 Stelle. Dopo aver sfondato alle elezioni del 2013, essere andati all’opposizione per cinque anni, aver incrementato ulteriormente il proprio risultato elettorale nel 2018, il partito fondato da Beppe Grillo è andato al governo con la Lega, dando vita ad un insolito esecutivo con nessuno dei due partiti incasellati nelle formazioni europee al governo dell’Unione Europea. È durata poco: il Movimento 5 Stelle guidato da Giuseppe Conte, presidente del Consiglio estratto dal nulla, si è allineato alla linea delle istituzioni europee e portato una Lega al massimo dei conse...

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