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Alla fine ciò che da mesi si insinuava è accaduto: il Movimento 5 Stelle si è spaccato in due tronconi.
La storia delle frizioni tra Conte e Di Maio rispetto all’adesione al programma del governo Draghi è nota, dunque inutile ripercorrerla. Più interessanti sono le considerazioni di sistema e di scenario che possono essere tratte dalla spaccatura.
Il primo è l’oscillante processo di “istituzionalizzazione” del Movimento 5 Stelle. Dopo aver sfondato alle elezioni del 2013, essere andati all’opposizione per cinque anni, aver incrementato ulteriormente il proprio risultato elettorale nel 2018, il partito fondato da Beppe Grillo è andato al governo con la Lega, dando vita ad un insolito esecutivo con nessuno dei due partiti incasellati nelle formazioni europee al governo dell’Unione Europea. È durata poco: il Movimento 5 Stelle guidato da Giuseppe Conte, presidente del Consiglio estratto dal nulla, si è allineato alla linea delle istituzioni europee e portato una Lega al massimo dei conse...
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