Le ingiuste esultanze per i dolori di Eataly

Di Tommaso Farina
05 Agosto 2017
I conti in rosso della catena di Farinetti e maramaldeggiamenti immeritati degli intolleranti al renzismo

eataly

Articolo tratto dal numero di Tempi in edicola (vai alla pagina degli abbonamenti) – La notizia ha fatto rumore: Eataly, la catena di grandi negozi gourmet ideata da Oscar Farinetti di concerto con Slow Food, ha i conti in rosso. Le perdite? Circa 11 milioni di euro, per i supermercati del lusso gastronomico. È stato facile, per i molti antipatizzanti, maramaldeggiare. Farinetti, l’imprenditore piemontese che lanciò l’avveniristico progetto ormai una decina di anni fa, sta antipatico a molti. Sta antipatico per la simpatica guasconeria, lo stile accattivantemente smargiasso e senza freni con cui ama porsi al pubblico. In tv era diventato ospite fisso, inconfondibile coi ricchi mustacchi e con l’inseparabile maglione a girocollo. È ormai presenza consolidata nei talk show, in cui veniva (e viene) invitato a parlare dell’intero scibile umano, oltre a essere identificato, a torto o a ragione, come uomo d’azione dell’epopea di Matteo Renzi.

Oggi l’uomo forte di Rignano non se la passa benissimo nei sondaggi, è precipitato nel gradimento. E gli antipatizzanti di Renzi hanno finito per sfogarsi anche sulle figure bene o male a lui accostate. Tra le accuse più frequenti rivolte a Eataly, ci sono quelle di sfruttamento dei lavoratori, nonché voci – poco confermate per la verità – dovute al rapporto della casa madre coi produttori-fornitori. E alcuni si spingono a dire che le cose vendute a Eataly si trovano anche nei migliori supermercati a prezzi più bassi. Vero a metà: semmai è Eataly che da tempo si è aperta a prodotti più comuni, ma nei normali super è difficile trovare moltissimi dei prodotti di alta qualità che si trovano invece nei punti vendita di Farinetti.

Non si faccia l’errore, dunque, di legare l’impresa al fondatore in un tutt’uno caratteriale. I modi di Farinetti, che qualcuno identifica con la ruffianeria, possono non piacere. Ma è innegabile come Eataly abbia costituito uno dei primi tentativi di rendere più accessibile un certo tipo di qualità.

Foto Ansa

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