Le Iene perdono il pelo ma non il vizio. Ecco il servizio sulla dieta vegana che guarisce i tumori

Di Emmanuele Michela
08 Marzo 2014
Il programma di Italia 1 dedica un servizio alla guarigione di Antonio, che ha curato una metastasi al cervello solo con una dieta a base di verdure. Qualche lecito dubbio sulla tv che parla di scienza in toni emotivi

Le-Iene-cura-vegana-tumori-3-420x244Le Iene sono tornate ad affrontare argomenti scientifici, dedicando un servizio a una cura alternativa che propone guarigioni impensabili a un male incurabile. Mercoledì sera hanno proposto un lungo servizio sulla guarigione da un cancro di un signore d’origine calabrese, Antonio (qui il link al loro servizio).

DUE TUMORI AI POLMONI E UNA METASTASI. Rapidamente la storia: dopo aver avuto due tumori ai polmoni, in seguito a una cura di chemioterapia, l’uomo scopre una metastasi cresciuta nel cervello. Decide di sottoporsi a una radioterapia: la massa della lesione cerebrale diminuisce, senza tuttavia sparire del tutto. A questo punto, Antonio, invece di seguire un nuovo ciclo di chemio come proposto dai medici, accetta i suggerimenti del figlio che, cercando su internet, ha trovato una particolare dieta vegana che potrebbe curare il suo male: le proteine animali, legge sul web, tendono ad aumentare i fattori di crescita del tumore. Se le si elimina, il tumore non ha nutrimento e potrebbe morire. Così, Antonio ha cominciato a bere solo succhi di verdure e mangiare cibi vegetariani, seguito da una nutrizionista oncologica, la dottoressa Michela De Petris, consulente presso l’ospedale San Raffaele di Milano. E dopo tre mesi è tornato dai medici per una nuova Tac. Per scoprire, a sorpresa, di essere guarito totalmente.

LA VICENDA. Non entrando nel merito degli aspetti scientifici di quanto messo in luce dalle Iene, ciò che colpisce è la forte polarizzazione del servizio, lungo più di 20 minuti. Protagonista delle immagini è per molto tempo Antonio, la sua famiglia e la sua drammatica storia, con un’immediata sensibilizzazione e coinvolgimento del pubblico nella sua vicenda personale. Lecito è chiedersi cosa possa pensare un malato nelle stesse condizioni di Antonio, magari alle prese con cure che sembrano non dare risultati. Questo anche al netto delle parole di Pablo Trincia, l’inviato del programma, che – più di una volta – dice che la guarigione dell’uomo gli pare qualcosa di incredibile.

IL COMUNICATO DEL S. RAFFAELE. Insomma, anche a voler dare soltanto voce ai malati, anche a voler sostenere che l’impegno delle Iene è solo quello di «appassionarsi a storie di gravi malattie», i toni sono quelli di chi sponsorizza, e l’obiettività va a farsi benedire. Anche perché, è dato molto spazio alle opinioni della De Petris, che spiega a più riprese i benefici in termini terapeutici di una dieta a base di vegetali. Parole che, poi, l’Ospedale San Raffaele di Milano ha in qualche modo sconfessato con un comunicato in cui specifica che le sue sono solo «opinioni personali» e che «ad oggi non esiste alcuna dimostrazione del valore della dieta come terapia oncologica».

LA SPIEGAZIONE PIU’ SEMPLICE. Ovviamente, qualcosa alle Iene dopo la vicenda Stamina, l’hanno imparato. Così, sul finire del servizio, si dà voce a un parere che confutava la tesi di fondo. A parlare è l’oncologa che ha seguito Antonio e che si mostra scettica rispetto alla cura. La dottoressa offre spiegazioni ragionevoli: ad aver fatto effetto non sarebbe stata la dieta, quando la radioterapia seguita tempo prima dall’uomo, come successo anche a un’altra sua paziente, che avrebbe avuto gli stessi miglioramenti senza mai cambiare nutrizione. Pare la risposta più convincente, quella che riporta tutto il caso nelle dinamiche più normali di terapie e cure da ospedale. Il suo intervento dura due minuti a cui seguono altri quattro di contro-risposta della De Petris, che torna a ribadire  i vantaggi di un’alimentazione a base vegetale. Cosa abbiamo scritto prima? Che le Iene dopo Stamina hanno imparato la lezione? Forse siamo stati troppo ottimisti.

@LeleMichela

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    6 commenti

    1. Luca_P

      Ok d’accordo dire che i tumori si curano diventando vegani è una gran cavolata.
      Ma è ancora peggio dire che la carne fa bene, che non sei un carnivoro non diventi sano è forte.
      Questo è solo gossip che forse fa più male del messaggio sbagliato delle iene.
      Ma quando i media, ad iniziare da quelli d’ispirazione cristiana come questo, faranno vera campagna in favore dei diritti degli animali, che nonostante siano allevati anche per essere mangiati dagli esseri umani hanno diritto comunque a vivere senza soffrire, ossia ad essere allevati secondo natura e non tenuti in spazi angusti legati, resi infelici.
      Certo con un sistema di allevamento naturale, mangiare carne costerebbe molto di più, ma non sarebbe certo un male, visto che oggi in Italia consumiamo una quantità procapite che è ben 6 volte di quella che si consumava nei primi anni 70.

      1. Roberto

        Luca, se segui la natura, mangiati la carne così: uccidi la preda con i tuoi artigli, ops scusa… mani! Poi sbranala SUBITO e senza “ritoccarla” IN NESSUN MODO, se ci riesci, ti auguro buon appetito! Se non ci riesci, ti auguro di cambiare dieta 😉
        Ma perché l’uomo continua a trovare scuse, per cibarsi di ciò quello che vuole mangiare? Ah be sì dai, vuoi mettere il ferro, e lo zinco? Ma OVVIAMENTE, si scordano (chissà perché) che nella carne ci sono anche tutte queste schifezze: youtube.com/watch?v=3SZ0fVESHJ0 (primo video che ho trovato, ma te ne potrei linkare TANTISSIMI)

        1. Tito

          Roberto, segui la natura e prova a mangiare fagioli crudi, o ancor meglio mandorle amare senza bollirle… buon appetito.

    2. LawFirstpope

      Poi magari segue un servizio su una presunta inconsistenza dei miracoli…

    3. picchus

      Questo oramai va oltre l’irresponsabilità e sta entrando direttamente nel criminale.

    I commenti sono chiusi.