
Le barzellette elettorali della sinistra e la campagna aeronavale contro Malpensa
Sinistra da barzellette…
Le cronache politiche dei quotidiani di mercoledì 5 aprile erano dominate dai commenti su una barzelletta sui malati di Aids raccontata in privato da Silvio Berlusconi. I giornali oltre alle dichiarazioni indignate di molti esponenti politici del centrosinistra, pubblicavano ampi corsivi di commento sulla vicenda.
Lo stesso mercoledì 5 così commentava il Foglio di Giuliano Ferrara: “La barzelletta crudele, come la satira crudele, la letteratura crudele, il cinema crudele, la musica crudele, ha un suo spazio liberato dal dogmaticamente corretto, accettato da chi non è ipocrita, da chi il dolore vero lo conosce e sa che c’è un solo modo per esorcizzarlo laicamente: irriderlo. (…) Chi se la prende con le barzellette, chi dà una risposta letterale a un piccolo evento di riso macabro, è lui stesso una barzelletta. Imbarazzante, malriuscita”. Che tocchi a noi spiegare tutto ciò alla sinistra che della satira, la più cinica e caustica, ha sempre fatto una bandiera, contro il “sistema, contro la censura, contro tutto (“Cuore”, “Il Male”… do you remember?) dispensandoci l’eterno tormentone della satira di sinistra, della comicità impegnata e corrosiva, della sinistra intelligente… questo è veramente imbarazzante.
e sinistra a quattro zampe (documento) A proposito dei martinazzoliani che accusano l’attuale Giunta regionale di aver fatto lievitare la spesa sanitaria (vedi volantino pubblicato a lato: 1) intanto vengono smentiti dalla Corte dei Conti che settimana scorsa ha elogiato la Lombardia per aver una spesa sanitaria pro capite del 10% inferiore della media nazionale pur avendo erogato più servizi che in passato e nonostante l’aumentata capacità di attrazione di utenti dalle altre regioni passati dai 141mila del ’97 ai 168mila del ’98); 2) sono gli stessi che propongono il “patto a quattro zampe” per realizzare parchi giochi per cani (sulla “pacifica convivenza” con mamme e bambini sorvoliamo) e dotare l’Amsa di attrezzatura raccatta-escrementi (magari, dopo la giornata della semina della Cannabis indetta dai centri sociali filoulivisti, utile per concimare le piantagioni di erba). Dunque, sgravi per migliorare l’istruzione dei figli, giammai; ma per le cure veterinarie e le “mamme dei gatti”, sì: meditate cattolici ulivisti .
Il mite brigatista e il Mite Ignoto Mercoledì 5 aprile La Repubblica dedicava una pagina, a firma di Curzio Maltese, allo scontro elettorale per la presidenza della regione Lombardia tra Roberto Formigoni e Mino Martinazzoli contrapponendo la “campagna massiccia del candidato del Polo” all’avversario che al contrario “rifiuta gli inviti”: “Milano, provincia di Arcore. Sfida impossibile in Lombardia dove par condicio è un insulto”, “Formigoni l’uomo-ovunque, contro il Mite-Martinazzoli” che “accentua il valore della mitezza, della lentezza, della malinconia filosofica, della complessità. Le poche volte che le tv lo chiamano, lui rifiuta. Non ha uno slogan, non fa distribuire volantini ma un libretto esistenzialista… Nei comizi sempre un po’ carbonari che tiene in luoghi scomodi, vecchie palestre, antiche biblioteche, Martinazzoli s’interroga con aria socratica…”.
Uno che dice che l’importante non è la meta, ma il viaggio, andrà bene per fare il figlio dei fiori, più difficile che possa governare la Lombardia. Viene da chiedersi: chi gliela fatto fare al Mite Kierkegaard di candidarsi? Quanto alla provincia di Arcore, il mite Curzio Maltese si informi bene, qui a Milano non si vive di potere annoiato e accidia umbratile, come succede a Scalfaropoli, provincia della nota lobby.
Valori su Alitalia Lunedì 3 aprile, nel suo discorso di insediamento come neopresidente dell’Unione industriali di Roma, Giancarlo Elia Valori ha attaccato la scelta di Alitalia di trasferire la maggior parte dei voli internazionali a Malpensa: “È ormai chiaro a tutti che la decisione di trasferire la maggior parte delle rotte a lungo raggio da Fiumicino a Malpensa ha contribuito in notevole misura a squilibrare il sistema del trasporto aereo italiano, riducendo lo scalo romano a un ruolo provinciale”. “Mi batterò – ha inoltre annunciato Valori – perché Fiumicino torni ai livelli di attività pre-Malpensa e perché nei tavoli in cui queste scelte vengono formulate e discusse siano presenti gli industriali romani”.
È ormai è chiaro, come non dice ma intende il dottor Valori, che gli aeroporti sono uno dei grandi business del futuro sul quale si concentrano gli interessi dei maggiori potentati economici italiani. Il varo di Malpensa, l’hub internazionale di cui il Nord Italia aveva assoluto bisogno, ha inevitabilmente scombinato i piani sulla Sea (la società aeroportuale che gestisce gli aeroporti milanesi) e sulla privatizzazione degli Aeroporti di Roma, oltre a spostare la fetta più grossa dell’affare da Roma a Milano. A questo punto come non sospettare che le polemiche quasi quotidiane sul rumore e l’inquinamento a Malpensa (altrove gli aerei hanno il silenziatore e vanno a camomilla?) o sul presunto scandalo legato all’affare Sea (e che affare!) in Argentina non abbiano molti padri (e megafoni) interessati? Se poi si pensa che Valori, oltre a esser stato appena eletto presidente degli industriali romani, aspira, come si vocifera, a diventare amministratore delegato dell’Alitalia al posto di Cempella, le cose si fanno anche più chiare del chiaro profeta Elia.
Prodeide Settimana scorsa è uscita in libreria “Prodeide”, biografia non autorizzata di Romano Prodi scritta da Antonio Selvatici, giovane giornalista bolognese ed ex studente dello stesso Prodi con il quale si è laureato all’università.
Selvatici ricostruisce anche il famoso episodio della seduta spiritica nella quale sarebbe uscito “Gradoli”, il nome della via dove si trovava prigioniero Aldo Moro. Le spiegazioni fornite da Prodi sull’accaduto davanti alla Commissione parlamentare d’inchiesta non hanno mai fugato i dubbi che il racconto della seduta spiritica, in realtà, fosse solo un maldestro espediente (come ricostruito da Tempi nei numeri 21 e ss. 1998) per celare eventuali informatori di ambienti bolognesi vicini ai terroristi (in più di un’occasione si fece il nome di “Autonomia operaia”, assai attiva a Bologna). Soprattutto insospettiva la celerità con cui Prodi si era preoccupato di render noto al capo della Polizia e alla segreteria nazionale della Dc il risultato di una seduta spiritica, “fatta per scherzo”, come ha sempre sostenuto il Professore, per passare il tempo con gli amici in un pomeriggio di una domenica piovosa in campagna. Così Selvatici è andato a controllarsi anche l’archivio delle stazioni pluviometriche della zona e, sorpresa, ha scoperto che quel 2 aprile 1978, in cui si sarebbe tenuta la seduta spiritica per ingannare il tempo mentre pioveva, non piovve affatto. Perciò, ne deduce l’autore, quella seduta non c’è mai stata.
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