
Le agenzie? Utile alternativa al fiasco del collocamento
Le agenzie di somministrazione di lavoro sono state l’unica vera innovazione del pacchetto Treu. Definite allora come agenzie di lavoro interinale, ebbero il merito di introdurre il primo elemento di pluralismo in un mercato del lavoro tradizionalmente viziato dal monopolio del collocamento pubblico. La riforma fu in quel momento parziale perché limitata dal vincolo del cosiddetto oggetto esclusivo che inibiva appunto la possibilità di erogare altri servizi inerenti il lavoro. Lo stesso lavoro in affitto veniva consentito per alcune definite causali specifiche connesse ad esigenze straordinarie e contingenti nella vita dell’impresa.
Con la legge Biagi queste limitazioni vengono meno. Il lavoro somministrato può essere impiegato in base ad una causale generale inerente le esigenze tecnico-organizzative della produzione (di beni o servizi). Esso è consentito anche a tempo indeterminato, nel qual caso la protezione del lavoratore non consiste solo nella ricorrente formazione ma anche nella fruizione di ammortizzatori sociali. Esso costituisce una valida alternativa a forme di lavoro ben più precarie quali quelle che si realizzano nell’ambito di discutibili appalti di servizi molto prossimi alla mera interposizione di manodopera. Le agenzie diventano polifunzionali e possono quindi animare compiutamente il mercato del lavoro in quanto abilitate ad offrire tutta la gamma dei servizi, incluso l’incontro tra domanda e offerta.
* senatore di Forza Italia
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