La vita nella Legione straniera: codice d’onore, identità perduta e rigore

Di Paola D'Antuono
04 Febbraio 2013
Daniele Giovanni Mancuso si è arruolato nel corpo militare francese che accoglie i cittadini stranieri. Ha lasciato gli studi per seguire una vita fatta di disciplina e dedizione a una patria che non è la sua

Un fatto di cronaca – la scomparsa di Daniele Giovanni Mancuso, studente universitario di 27 anni – ha riacceso i riflettori su un’istituzione di cui si parla poco e quando lo si fa si ha sempre l’impressione di commettere peccato. Capita che il giovane Daniele non ce la faccia a finire gli esami per raggiungere la tanto agognata laurea in ingegneria. È un po’ giù di morale, i suoi compagni si sono già laureati e lui non riesce a trovare una via d’uscita. Un giorno di gennaio Daniele, di origini siciliane ma residente a Torino per motivi di studio, scompare nel nulla. I suoi familiari atterriti ne denunciano la scomparsa e da lì partono una serie di iniziative che coinvolgono i media e i social newtork.

LEGIONE. Qualche giorno fa, però, si scopre che Daniele è vivo e sta bene, si è “solo” arruolato nella Legione straniera francese. Il corpo militare d’élite francese, che un tempo era pervaso da un’affascinante aura di mistero e che oggi ha un aggiornatissimo sito internet. Essere reclutati non è facile, ci provano in molti ma solo uno su sei riesce a valicare la porta principale di una delle caserme. Daniele è riuscito a entrare a Aubagne, vicino Marsiglia, e da quel momento la sua vita, almeno per i prossimi cinque anni, non sarà più la stessa. Per un mese dovrà sottoporsi a un addestramento rigoroso, al termine del quale potrà indossare il Kepi blanc, il tipico copricapo dei legionari. La sua vera identità è rimasta fuori dalla porta d’ingresso della caserma, assieme a quella degli altri legionari.

RIGORE. Molti sono i disertori – circa duecentocinquanta legionari l’anno, che non riescono a reggere una vita scandita da ritmi quasi infernali. La sveglia suona cinque minuti prima delle cinque del mattino e da quel momento fino alla ritirata, attorno alle dieci di sera, non si fa altro che alternare l’intensa attività sportiva all’addestramento. Dopo il mese di formazione, i legionari vengono inviati nei Reggimenti operativi per prendere parte a missioni di pronto intervento e di pace oltre confine tenendo sempre a mente l’articolo 1 del Codice d’onore: «Sei un volontario che serve la Francia con onore e fedeltà». Questa è la vita che attende Daniele ora. Al termine della ferma obbligatoria potrà diventare cittadino francese privilegiato senza dover sostenere alcuna spesa, potrà riacquistare la sua vera identità ed essere collocato al lavoro. E solo allora ci potrà dire se n’è valsa davvero la pena.

@paoladant

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1 commento

  1. Franz

    Nous sommes des dégourdis,
    Nous sommes des lascars
    Des types pas ordinaires.
    Nous avons souvent notre cafard,
    Nous sommes des légionnaires.

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