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La trasformazione dello spazio naturale di Pontrelli, Tillin e Van Der Werve

Di Mariapia Bruno
22 Marzo 2012
Al Palazzo Incontro di Roma la retrospettiva Paesaggi complicati. Una mostra che regala ai visitatori vedute urbane, angoli di giardino, interni e spiazzati desolati con un punto divista destrutturato.

Fotografie, oli su tela e video: un trinomio ormai quasi “classico” delle mostre contemporanee. Ma nella retrospettiva Paesaggi complicati, ospitata all’interno del Palazzo Incontro di Roma fino al prossimo maggio 2012, il tema del paesaggio viene totalmente destrutturato. Le opere dei tre artisti che danno corpo alla rassegna sono vedute urbane, angoli di giardino, spiazzali desolati, interni. Gli esseri – umani e non – che lo abitano appaiono come se camminassero in punta di piedi e la loro presenza contribuisce a creare una sensazione di maggiore straniamento verso l’immagine che si osserva. Lo spazio fisico si altera e subisce una metamorfosi vittima di mutazioni anche emotive.

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Ecco allora i dipinti di piccole dimensioni di Gioacchino Pontrelli, che raccontano la trasformazione dello spazio naturale da parte di un artista la cui poetica è bilanciata da elementi figurativi e astratti, accostarsi agli scatti del sudafricano Guy Tillin, immagini che più che una raccolta documentaristica esprimono lo stato d’animo di determinati luoghi. Completano il percorso due video dell’olandese Guido Van Der Werve dove la natura e la figura umana scendono in campo per dare vita a una sfida di rimandi e prove di forze, come quella tra un uomo e la superficie ghiacciata che tenta di attraversare.

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