
La sinistra non è la destra. Il premier può andare a Roma per Wojtyla e nessuno dirà che sta tradendo la laicità francese
Manuel Valls si recherà a Roma il prossimo 27 aprile per rappresentare la Francia alla canonizzazione di Giovanni Paolo II e Giovanni XXIII. Non c’è niente di scandaloso nella partecipazione a un evento così importante da parte del neo premier in forza al partito socialista, tranne che per l’idea traviata di laicità propugnata proprio dal partito socialista francese.
«DECISIONE SCIOCCANTE». Quando infatti il premier Francois Fillon, durante la presidenza di Sarkozy, decise di partecipare alla beatificazione di papa Wojtyla lo stesso partito socialista parlò di decisione «scioccante», diramando questo comunicato a firma Axel Urgin: «Questa decisione rappresenta una rottura con la tradizione diplomatica stabilita e rispettata da tutti i suoi predecessori secondo la quale il nostro paese non viene rappresentato a questo tipo di manifestazioni a meno che non riguardino un francese».
DUE PESI, DUE MISURE. Secondo l’allora segretario nazionale con delega alla laicità e alla diversità, «venendo da parte di Nicolas Sarkozy questa decisione non ci sorprende ma resta particolarmente scioccante». Ora che la stessa decisione è stata presa da un premier socialista, nessuno nel partito sembra lamentarsi evidenziando l’utilizzo di due pesi e due misure. Forse la Francia non è più «una Repubblica indivisibile, laica, democratica e sociale che assicura l’uguaglianza davanti alla legge di tutti i suoi cittadini senza distinzioni religiose»? Oppure l’idea di laicità del partito socialista è semplicemente «marcia» (Laurent Lafforgue dixit)?
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5 commenti
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@ filomena. L’uomo non è fatto a compartimenti stagni tanto da dividere l’anima dal corpo; la carità per esempio fatta ad una persona affamata è preziosa per l’anima di chi la compie quanto per la persona che la riceve materialmente con il cibo, cosa molto “terrena” come dici tu. La religione cristiana è una Persona :Gesù Cristo, diventato “carne” (molto terreno) per redimerci. Pertanto chi crede deve vivere la propria fede in modo molto “terreno” per portare frutto secondo lo spirito. Chi ha orecchi per intendere intenda
Far politica con la religione però è diverso dall’aiutare qualcuno anche perché si può farlo senza essere credenti. Ci sono tantissime associazioni di volontariato che aiutano il prossimo senza far proselitismo.
Filomena, come al solito hai pisciato fuori dal vaso…
Ne abbiamo piene le scatole di farisaici che celebrano il sabato e ammazzano il Cristo.
viene la nausea tutte le volte che si devono confrontare le reazioni di partiti e stampa di fronte ai diversi comportamenti dei politici. la sinistra gode sempre di un occhio di riguardo. loro sono gli ELETTI e gli ILLUMINATI. e mi disgusta di più che la massa dei pecoroni di sinistra si beva tutto come oro colato.
Caro Beppe,
chi si considera popolo eletto non è la sinistra laica ma i cattolici conservatori di destra. Essere non credenti e tenersi fuori dalle gerarchie eclesiastiche è solo coerenza. La religione non dovrebbe avere capi di stato ma occuparsi di anime, non di fare politica che è molto terrena.