
La sinistra copia Bossi
Malossini ha più volte rifiutato la candidatura a presidente offertagli dal centrodestra («Non me la sentivo», dice a Tempi). Fi ha tuttavia tratto grande vantaggio dal suo rientro in politica, tanto che ha visto lievitare le proprie percentuali dall’11,70 (ma con il Ccd) delle provinciali del 1998 al 13,42 di oggi (senza l’Udc che ha preso il 5,06%) e da 4 a 5 seggi. Un calo si è invece registrato nelle file di An (4,07% da 6,01% del 1998) e Lega (6,12% da 8,76%). La vittoria è andata alla lista civica Margherita (25,88%). Sebbene per la prima volta si eleggesse direttamente il presidente della Provincia, il numero delle liste è stato esorbitante, ben 20. A sinistra si è giocato a presentare simboli “trentinisti”, sottolineando maggiormente l’aspetto locale liberandosi di compromettenti legami con Roma. Va inoltre ricordato che la Margherita era reduce da una esperienza di 5 anni di gestione di una provincia che ha un bilancio di 8mila miliardi di vecchie lire.
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