La scuola italiana ha bisogno di un restauro

Di Giancarlo Tettamanti
15 Febbraio 2022
E di un superamento dei vari paradossi costituzionali che ne condizionano libertà di scelta, proposta educativa e giustizia sociale
Scuola, cartelle e zaini appoggiati sui banchi in una classe

Scuola, cartelle e zaini appoggiati sui banchi in una classe

Caro direttore, ho letto l’articolo – pubblicato da Tempi – di Rodolfo Casadei che tratta dalla libertà di educazione che pian piano sta prendendo sempre più consistenza negli Stati Uniti.

L’articolo trova condivisione, e mette in discussione l’idea – presente nel nostro Paese – che solo l’intervento diretto della collettività organizzata – lo Stato – può porsi obiettivi di equità sociale. E ciò va messo in conto all’assenza della Chiesa organizzata che trascura certi documenti sociali, agli ordini religiosi dediti al carisma educativo, che non vedono, nonostante l’uso del termine corresponsabilità, il diritto e protagonismo educativo dei genitori e delle famiglie, e la dimensione labile e fragile di tanti cattolici in ordine al problema educativo/formativo scolastico.

Va detto che l’articolo di Casadei, non solo suggerisce condivisione, ma è soprattutto chiarificatore. In quest’ottica credo debba essere messo in atto una riconsiderazione dello strumento del “buono-scuola” (Voucher) e l'”autonomia istituzionale scolastica”: sono questi passaggi indispensabili ad un rinnovamento del sistema scolastico italiano.

Il “buono scuola” è strumento che ha trovato attenzione sin dal 1973 – con il progetto dell’On. Giordano – e nel nel 1979 – con la proposta di legge dell’On. Casati, il tutto con successive molteplici riprese. Quindi non si tratta affatto di uno strumento nuovo, inventato. Esso sin dall’inizio è stato considerato come il metodo di finanziamento dell’istruzione atto a consentire la libertà di scelta della scuola, di una scuola per e di tutti, soprattutto a favore dei non abbienti, con vantaggio in termini di effettiva equità. Con l’articolo di Casadei questo strumento riprende valore e grande rilevanza.

Ne consegue, a mio parere, ma non solo mio, di riavviare un percorso informativo e operativo circa “buono scuola” e “autonomia”. Rendiamoci conto che la scuola nostrana ha bisogno di un vero restauro e di un superamento dei vari paradossi costituzionali (artt. 33-34) che ne condizionano libertà di scelta, proposta educativa e giustizia sociale.

Giancarlo Tettamanti

Foto Ansa

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