«La riforma dell’Isee non ci convince, più agevolazioni per le famiglie»

Di Carlo Candiani
22 Giugno 2012
Il governo Monti si appresta a varare la nuova scala Isee, strumento fiscale che misura la ricchezza degli italiani. Bolzonaro (Forum delle famiglie): «Chiediamo più attenzione per chi ha figli a carico».

La sua riforma è prevista dall’ultima legge finanziaria: ora il governo Monti accelera e fra pochi giorni le tabelle saranno definitive. Stiamo parlando della scala Isee (Indicatore Situazione Economica Equivalente) che, introdotta nel 1997, determina il welfare delle famiglie italiane. «L’indice Isee redistribuisce le risorse che i Comuni mettono a disposizione per alleggerire il costo dei servizi: rette, asili nido, trasporti comunali e scolastici, mense scolastiche, assistenza domiciliare per i non autosufficienti», precisa a Tempi.it Roberto Bolzonaro, vice presidente del Forum delle Associazioni familiari. «L’Isee fa si che il costo di accesso ai servizi sia più sostenibile da parte delle famiglie, cosicché chi ha più disponibilità economica paghi un po’ di più e chi ha problemi di reddito sia aiutato».

Della riforma dell’Isee si parla in modo restrittivo: per misurare la ricchezza delle famiglie peseranno di più la casa (debutta l’Imu) e le rendite finanziarie, le social card e le indennità di accompagnamento. Alla fine molti sforeranno la soglia massima.
Premetto che i giornali stanno anticipando linee guida ancora non regolamentate. È vero che le indennità di accompagnamento non erano mai state assoggettate ai limiti di reddito e ora lo saranno. Noi del Forum stiamo collaborando col ministero perché ci sia un’Isee più giusta possibile. Su nostro suggerimento, per esempio, si sta introducendo un sistema di controllo, dato che è emerso che le dichiarazioni Isee spesso non combaciano con quella dei redditi, inferiore alla realtà. È necessario che vengano introdotti dei sistemi, in modo che sia più difficile compiere questi errori.

Ma rispetto alle aspettative del Forum, come si sta muovendo il Ministero del Lavoro?
Alcune misure sono condivisibili, poche in verità, su altre non siamo d’accordo. Come Forum, che rappresenta milioni di famiglie, puntavamo molto a una modulazione della Scala di Equivalenza e a una revisione pesante che tenesse maggior conto del numero dei figli. Il governo l’ha recepita attraverso un emendamento ma le agevolazioni per le famiglie con figli a carico sono aumentate in maniera davvero irrisoria e l’abbiamo fatto presente al ministero. Siamo convinti che i figli pesino molto sull’economia familiare e che ora non vengano considerati adeguatamente.

La scomparsa del Fattore Famiglia nel Piano Nazionale per la Famiglia è un campanello d’allarme.
Non apriamo questo capitolo, altrimenti scoperchiamo una pentola esplosiva. Dico solo che su questo argomento si sta compiendo uno scaricabarile tra governo e regioni. Faremo le nostre indagini, per capirci qualcosa.

Torniamo all’Isee allora. Cosa contestate al ministero?
Sono state prese come punto di riferimento scale di povertà assoluta, ma la povertà assoluta è una cosa, la quotidianità normale è un’altra. Il ministero ha definito la vecchia scala di equivalenza troppo favorevole ai figli, ma la scala Carbonaro si basa sul costo della pasta e della bistecca. Ora, in una società moderna, un figlio non è fatto solo di pasta e carne. Bisogna vestirlo, istruirlo, indirizzarlo alle pratiche sportive. Non stiamo parlando di sovvenzionare costi per il lusso, ma di riconoscere una spesa per una vita dignitosa: c’interessa la famiglia che investe sui figli non sulla loro ricchezza. Anzi, ho fatto personalmente una domanda a uno dei sottosegretari negli incontri al ministero: “Ma perché giochiamo sempre al ribasso quando si tratta dei figli?” Sa cosa mi ha risposto? Per non agevolare troppo la famiglia con figli rispetto a chi vive da solo, esempio l’anziano non autosufficiente, oppure con la coppia senza figli. Ma attenzione: l’Isee non è una tassazione, ma monitora, partendo dalla situazione economica, chi usufruisce dello stesso servizio.

Lei partecipa agli incontri con i funzionari del ministero: ma come si svolgono?
Il ministero del lavoro ci convoca, ci propone le loro riflessioni e noi diciamo la nostra. Le associazioni vengono chiamate separatamente rispetto alle parti sociali e ai sindacati. L’associazione fa le sue proposte, il ministero se vuole recepisce o fa le sue controdeduzioni. Naturalmente, l’ultima parola resta ai rappresentanti governativi. Sia chiaro: il dibattito c’è ed è vivace, l’ultimo incontro è durato più di tre ore, ma non abbiamo passato il tempo a offenderci, non ostentiamo corporativismo.

Intanto Regione Lombardia da il via alla sperimentazione annuale del Fattore Famiglia per 15 Comuni lombardi. Sperimentazione basata sull’Isee, che però andrà in pensione. C’è il rischio di impugnazioni per incostituzionalità, una volta varata la nuova scala?
Su alcune voci potrebbero esserci discrepanze alle quali la Regione Lombardia dovrà adeguarsi. C’è effettivamente un pericolo di incostituzionalità e d’impugnazione da parte di qualche associazione, vedremo al varo della legge nazionale gli eventuali correttivi che apporrà il governo regionale.

Ma allora non valeva la pena attendere?
No, Regione Lombardia fa bene a partire con la sperimentazione perché aiuta il resto della nazione a capire i meccanismi, soprattutto in campo tariffario.

Attendiamo, quindi, la tabella Isee definitiva.
Quelle che girano sui giornali sono solo bozze. Con il Ministero, che comunque vuol chiudere la pratica molto presto, abbiamo ancora un po’ di spazio per le trattative, specie sulla scala di equivalenza, speriamo che recepiscano. E se non lo fa il governo le faremo recepire dai parlamentari.

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