La parità scolastica abrogata per sentenza. Che aspettano Renzi e Alfano a intervenire?

Di Luigi Amicone
25 Luglio 2015
Lo "storico" verdetto che condanna due scuole pubbliche non statali a pagare 422 mila euro di Ici dice che la sovranità popolare è azzerata. Politica e giornali smettano di assecondare l'assolutismo giudiziario e si lancino in una battaglia per la libertà

giustizia-ansa

Siamo alla dittatura giudiziaria in Italia? Non esageriamo. La dittatura c’è ma è sottaciuta. Conviene alla politica, che da vent’anni è sotto schiaffo. E conviene ai giornali, che vivono di notizie giudiziarie. Ma questa è la verità. Le chiacchiere sull’autonomia e indipendenza della magistratura se le porta il vento davanti all’accumularsi di sentenze che azzerano qualunque decisione assunta da parlamento e governo. Non c’è solo il caso Ilva che, onore al presidente Squinzi, ha indotto Confindustria a convocare la propria assemblea a Taranto in segno di protesta.

Decidono di sbatterti in galera? Ti ci sbattono. Decidono di toglierti un figlio? Te lo tolgono. Decidono di chiudere fabbriche che danno lavoro e pane a decine di migliaia di famiglie? Le chiudono. Tanto la professione del magistrato non conosce controlli e il suo stipendio non conosce scatti di merito. Va in automatico. Al massimo della carriera potrà arrivare a guadagnare soltanto 15-20 mila euro mensili (stipendi dei massimi vertici di Cassazione). E sono soldi pubblici. Recessione o non recessione, Grecia o non Grecia, al 27 del mese il magistrato incassa. A meno che il cielo gli cada sulla testa come in un fumetto di Asterix.

Dunque, con quali forme di famiglia, addizione o sottrazione di bambini, possiamo stare tranquilli? Con quali processi di “pulizia” embrionale di laboratorio e quali genitori A e B dobbiamo venire al mondo? E come dobbiamo lavorare, amare, vivere, morire, signori delle Corti? Tutte le vere emergenze di giustizia, che riguardano la sicurezza quotidiana delle persone, spesso passano in cavalleria, come si dice, e vengono seppellite dalle carte, archiviazioni, dimenticatoi, perché lo spaccio di droga, l’assassinio, le rapine, non sono cose che fanno notizia oltre la giornata.

Già. Come si fa ad acquistare visibilità, luci della ribalta, carriere, se la giustizia non diventa un potere altamente discrezionale, sostanzialmente aribitrario, capace di orientare l’opinione pubblica e condizionare la politica, se non si occupa solo di dossier “rumorosi”, che riguardano la corruzione politica e contenuti politicamente correttissimi?

L’ultima, di ieri, è la sentenza della Cassazione che dichiara “enti commerciali” le scuole pubbliche paritarie. Sì, “pubbliche”, dunque come quelle pubbliche statali esenti da Ici, perché così prevede lo spirito e la lettera della legge Berlinguer dell’anno 2000, articolo 1: «Il sistema nazionale di istruzione è costituito dalle scuole statali e dalle scuole paritarie private e degli enti locali». Che c’entra con il commercio una scuola paritaria, no profit, obbligata a reinvestire eventuali utili (ma quali utili!?) nella scuola medesima?

Ne sanno qualcosa gli italiani che pagano due volte le tasse – una per pagare le scuole statali e un’altra per pagare le rette nelle scuole paritarie dove mandano i loro figli. Ne sanno qualcosa i figli dei poveri, che solo in Lombardia hanno la libertà di scelta di istruzione che esige la Costituzione italiana. E ne sa qualcosa anche lo Stato italiano, che ogni anno spende 6500 euro per il bambino scolarizzato nelle scuole statali e ne spende solo 425 per il bambino che frequenta le paritarie, e perciò risparmia il suo bel gruzzolo di circa 7 miliardi l’anno e ha solo da perderlo, il gruzzolo, se in linea con la sentenza della Corte di cassazione le scuole paritarie dovessero chiudere e i loro studenti riversarsi nelle scuole statali.

Ma che dice questo verdetto di suprema corte romana, che è stato subito ribattezzato “storico”, senz’altro aggettivo, perché il mondo dei media, quello che un tempo fu il Quarto Potere, “il cane da guardia” della democrazia, è zeppo di tappetini delle magistrature, perché dalle magistrature ricevono l’elemosina di notizie “sensibili”, utili alla propria parte politica e, soprattutto, ai propri fini di lucro editoriali invece che alla giustizia? Dice che la sovranità popolare è zero e che le leggi possono essere interpretate a piacimento.

Così, come avviene ormai di circostanza in tutti i casi di legge che non sta bene alla corte di turno, due scuole paritarie rette da religiosi vengono condannate al pagamento di 422 mila euro di Ici perché a giudizio della Corte queste due scuole sono “enti commerciali”. Dunque sono scuole condannate a chiudere dopo che due altre corti, di primo e secondo grado, hanno sentenziato il contrario – e giustamente – cioè che nulla era dovuto allo Stato di quelle tasse, così come la norma prevede per le scuole pubbliche statali.

Adesso il governo Renzi e il partito Ncd che con il sottosegretario all’istruzione Gabriele Toccafondi hanno sempre ribadito l’urgenza di completare la parità scolastica riconosciuta da una legge risalente a quindici anni fa con le logiche, conseguenti e adeguate coperture finanziarie, devono reagire con fermezza all’ennesimo attentato alla democrazia e allo stato di diritto. Convochino un Consiglio dei ministri e impugnino il verdetto della Cassazione davanti alla Corte costituzionale. Il conflitto tra prerogative e decisioni del potere esecutivo e legislativo da una parte e giudiziario dall’altra, è ormai a livelli esplosivi. Tale conflitto deve essere formalmente sollevato e si deve trovare un rimedio dirimente l’ormai ventennale supplenza della magistratura nei confronti degli organi e poteri eletti dal popolo.

A costo di riformare la Costituzione, bisogna agire perché la Costituzione non sia più calpestata perché si ha il potere giudiziario di farlo, inventandosi l’elastico giuridico di turno, ben sapendo che si hanno gli strumenti per tenere sotto scacco e sotto ricatto gli altri poteri. La sentenza liberticida della parità scolastica ne è la riprova. O il parlamento e il governo si riprendono le prerogative dell’esercizio della sovranità esercitata per conto del popolo. O tanto vale dichiarare lo stato di “emergenza” e formalizzare la “Repubblica giudiziaria”.

Se dopo questa ennesima sentenza scandalosa, Renzi e Alfano non si muoveranno, bisognerà allora trasformare la paura che ci sovrasta – la paura che ci immobilizza e ci irreggimenta nel giustizialismo la società italiana – in azioni dal basso, di dissidenza eclatante, per rompere le condizioni di questa paura e affermare il diritto di un popolo a vivere in uno stato di diritto. Quando un potere diventa insopportabile, davvero non si sopporta più. Che aspetta il nostro Quarto Potere a smettere il servizio alla mensa dell’assolutismo giudiziario e a lanciarsi in questa battaglia di democrazia e libertà?

@LuigiAmicone

Foto Ansa

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    26 commenti

    1. giuliano

      inutile chiamare Renzi oppure al-Fano, sono entrambi occupati e riempire l’Italia di clandestini islamici, che è un passo importante del JOB ACT

    2. Luigi

      Carissimo Amicone, ho scritto ieri una mail sia a Giannini che a Toccafondi, scrivendo meno bene di Lei le stesse osservazioni, in circa 300 battute (ho un vocabolario più ridotto). Grazie di tutto

    3. Emanuele

      Come dicevo prima, a mio avviso la sentenza porta a vari assurdi.

      Prima di tutto, la Costituzione non distingue tra scuole pubbliche e private, ma tra statali e non statali. Le scuole comunali o gestite da provincie o regioni sono Paritarie a tutti gli effetti. Di fatto, il 40% circa delle scuole paritari rientra in questa categoria.

      Ora, seguendo il ragionamento della sentenza, le scuole comunali dovrebbero pagare l’IMU al comune. Infatti, esse non vivono solo delle sovvenzioni statali (che ammontano a meno di 500€/anno per alunno), ma ricevono finanziamenti dai comuni. Inoltre chiedono sempre più spesso tasse di iscrizione, bollettini per pagare il materiale didattico e via dicendo.

      Le scuole cumunali si comportano dunque come delle municipalizzate: ricevano un compenso dal comune per prestare un servizio. Anche in questo caso, seguendo la logica della sentenza, sono attività commerciali (infatti poco importa se a pagare sia un privato o un ente pubblico, sempre di attività commerciale si tratta, come avviene per le coperative che forniscono servizi al comune). Sottolineo di nuovo che per la costituzione non esiste scuola pubblica e privata, ma statale e non statale, quindi le scuole comunali rientrano tra le paritarie esattamente come gli istituti privati.

      Quindi, per mostrare l’assurdità delle sentenza, i policiti cattolici dovrebbero iniziare a chiedere negli organi locali il pagamento dell’IMU da parte delle scuole paritarie comunali. E forse dovrebbero chiederlo anche per le scuole statali, qualora il comune finanzi in parte la loro attività. Esse infatti nuovamente prestano un servizio dietro un compenso in denaro diventando, di fatto, attività commerciale.

      1. yoyo

        Spiegata come dice Emanuele dovremmo abolire l 8 per mille stesso, ma temo non abbiamo più il tipo di comunità cristiana che raccoglieva fondi per mettere l oro nella chiesa del paese.

        1. Emanuele

          Il mio discorso voleva essere un po’ provocatorio, ma non del tutto…

          Va bene ricevere aiuti ed agevolazioni dallo stato, purché non diventino un guinzaglio. A mio avviso, dobbiamo fidarci più della Provvidenza.

          Evidentemente, se non c’è più una comunità disposta a tirare la cinghia per rivestire d’oro le chiese, vuol dire che non serve più… Lo stesso si potrebbe dire delle scuole cattoliche, se sono destinate a sparire, sprariranno; se invece Dio vuole che continuino la loro missione, continueranno nonostante i tagli e le angherie.

          Attenzione, non voglio arrivare all’idea protestante della Provvidenza, ma certamente non possiamo pensare che con le sole nostre forze si possa portare avanti qualcosa: “se il Signore non costruisce la casa, invano vi faticano i costruttori” (Sal 126, 1).

          Ora ricordo che don Giussani diceva che Dio ha amato la nostra libertà più della nostra salvezza, é dunque fondamentale il nostro desiderio di bene. Il maggior sostegno che possiamo dare alle scuole e con la preghiera e il digiuno, come ci ha esortato nostro Signore. Purtroppo, invece, molti politici (e cattolici in genere), non si preoccupano tano del Bene che dalle scuole cattoliche può derivare, ma della difesa di posizioni ideologiche.

          Ovviamente, si prega anche con le azioni: manifestare, commentare, scioperare, lavorare, etc. possono essere tutte forme di preghiera… l’importante è l’intenzione. Se manca l’intenzione rivolta verso il bene, le nostre azioni rischiano di essere vuote e controproducenti.

          Per questo ribadisco che forse è meglio rinunciare a queste sovvenzioni e finanziamenti se ci fanno perdere di vista il fine ultimo: educare i nostri figli in Cristo. Altrimenti, rischiamo di abbassarci a compromessi inaccettabili.

      2. Pavera

        Le scuole create dai comuni o da altri enti territoriali sono sempre scuole statali, quindi non potrebbero comunque pretendere da questa il pagamento di ICI/IMU/TASI.

    4. Emanuele

      Caro Luigi,

      questa volta non sono completamente d’accordo con te. La parte su cui sono d’accordo riguarda l’assurdità della sentenza che a mio avviso contrasta non solo con la legge 62/2000 che istituisce le paritarie, ma anche con le leggi sulle ONLUS e con la Costituzione (provo magari a spiegare miglio in un altro commento).

      Invece, non sono d’accordo con le conseguenze che dovremmo trarne… Di fatto, le scuole cattoliche, si sono “abbassate” a stipulare accordi con lo stato o per la precisione la stragrande maggioranza delle scuole ha intrapreso questa via.

      Ma come possiamo scendere a patti con questo stato? L’impostazione della scuola pubblica è massonica, deriva dalle idee liberali risorgimentali che, tra i primi punti in agenda avevano quello di far sparire il cattolicesimo. Basterebbe ascoltare Fioravanti riguardo alla suola risorgimentale ed alle sue conseguenze nefaste per capire che poco abbiamo a che spartire con questo tipo di istruzione.

      Così, per avere quattro soldi, non solo ci tocca sorbire tutta la prosopopea Risorgimentale, con mercenari e tagliagole eletti ad eroi nazionali, con traditori del paese e briganti eletti a grandi statisti. Non solo ci tocca di sorbirci anni di studio sul Manzoni, intriso di anticattolicesimo o meglio di quel cattolicesimo adulto che ancora va tanto di moda. Addirittura dobbiame vedere Giordano Bruno annoverato tra i grandi filosofi e Galileo emblema delle vittime della repressione reigiosa.

      E che dobbiamo dire della storia medioevale, solo roghi, torture e superstizione, della balle sulla rivoluzione Francese? E quante cose taciute, dai giacobini, ai Vandeani, agli Armeni, agli infoibati? E quale studente conosce Casalduni, Ponte Landolfo o l’eroica resistenza dei cittadini di Gaeta contro un invasore barbaro?

      Vogliamo poi allargare il discorso allo Stato in genere? Quale accordo si può stipulare con uno stato abortista che sopprime i propri figli?

      No, a mio avviso è stato un errore, un errore cedere tutto per un piatto di lenticchie. Non meravigliamoci poi se a scuola arriva il gender o altre teorie: da decenni tolleriamo tutte le storture storiche, letterarie, filosofiche, antropologiche e scientifiche che la scuola ci propina senza alzare un dito… potrà essere il gender la goccia che fa traboccare il vaso? No di sicuro, si continuerà ad elemosinare un tozzo di pane.

      Ma il problema non è di opportunità politica, ma di fede. Se avessimo un briciolo di fede, come potremmo disperare della Divina Provvidenza. Oggi, 17° Domenica del tempo ordinario, abbiao letto il miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci… ci dice nulla? Forse Cristo andò ad elemosinare il pane dai farisei o invitò i discepoli a farlo? No!

      E senza arrivare alla Divinità in persona, forse Don Bosco, Padre Pio, Madre Teresa, Santa Maria della Croce beneficiarono di 8×1000, agevolazioni ICI, sconti, etc? No di sicuro! Vissero di elemosina e provvidenza e le loro opere continuano a vivere di provvidenza.

      Questo dovrebbero fare anche le scuole Cattoliche: diffidare dello stato, affidarsi alla provvidenza!

      1. SUSANNA ROLLI

        Mi piace molto il tuo post, Emanuele. Vale un poco anche per le famiglie, soprattutto quelle numerose: se aspettano le coccole dallo Stato -che avrebbe tutto l’interesse a coccolarle- sprecano tempo prezioso…

      2. jb Mirabile-carusob

        Le famiglie Cattoliche, signor Emanuele, – più che le scuole Cattoliche – non hanno ancora capito che il cosiddetto Stato “laico” altro non è che lo Stato “massonico”! Non solo in Italia, ma nell’intero Occidente.
        E che questa massiccia presenza massonica è presente dappertutto, particolarmente nella Magistratura.
        Ed ancora: che la lobby lgbt……- che al presente si estende a ben 56 diverse perversioni sessuali, tutte, ovviamente, destinate ad essere legislativamente riconosciute – è, di fatto, l’avanguardia assoldata dalla Massoneria con la precisa agenda di creare una nuova Antropologia per la dolce schiavizzazione dell’Umanità nell’ottica della realizzazione del Nuovo Ordine Mondiale.

        Stiamo speditamente avvicinandoci ai tempi degli orrori, mentre le famiglie Cattoliche stanno beatamente alloccando davanti alla tivvù!

        Cordialmente.

        1. SUSANNA ROLLI

          E’ vero, Mirabile-Carusob, infatti la Mamma del Cielo si è sempre -e tuttora lo fa- “sganasciata” (consentimelo, lo fa da sempre in ogni apparizione!) a dire :”pregate, pregate, pregate”, ma noi siamo proprio sordi!!!

    5. Filippo81

      Renzi e alfano,non interverranno, inutile illudersi, purtroppo.

    6. DANI

      Credo che Maria Paola abbia ragione.Non so come andrà a finire, ma certo il popolo di piazza S.Giovanni deve rrimaanere sveglio e attento. Lasciamo stare le alte gerarchie che purtroppo a volte sono costrette a svolgere una funzione politica, e teniamo alta la guardia noi che dobbiamo “solo” testimoniare. E’ nostra responsabilità ad esempio far sapere che le famose e ricchissime scuole paritarie sono in realta associazioni senza scopo di lucro e quindi non commerciali.Non lo sapevo neanche io che ho mandato tutti e quattro i miei figli nelle paritarie, figuriamoci chi legge i quotidiani in mano al potere. Questi si guarderanno bene dal dire queste verità.

    7. Maria Paola

      Tappetini? E voi cosa avete fatto? Credevate nella buona scuola e vi siete schierati con il governo solo perché vi avevano promesso di lasciare in pace le paritarie. Siete lombardocentrici, bene Salvini vi ha servito a dovere. Avete snobbato piazza s. Giovanni sempre per non disturbare il manovratore. Di troppa realpolitik si può morire. Ora gridate allo scandalo? Ora udiamo gli alti lai di monsignor Galatino. Bè, io sono insegnante cattolica liberale in Sardegna, dove le paritarie sono pochissime, me ne potrei infischiare bellamente. Se mi dispiace è “solo” per quel cattolica e per quel liberale, ma voi avete avuto quel che avete costruito.

    8. Jack C.

      Parificare gli istituti scolastici, peraltro paritari, alle attività commerciali non ha senso nel modo più assoluto. Cattolici, ebrei, musulmani o atei che siano. Ma tanto le scuole paritarie a quanto pare non sono altro che quelle dei brutti cattolici oscurantisti pieni di privilegi.
      Dalla Cassazione & company ormai ci si può aspettare di tutto. E succede perchè i giudici seguono la giustizia – o quello che credono che sia – piuttosto che la legge. (Beccaria si starà rivoltando nella tomba)
      Con leggi scritte coi piedi con mille interpretazioni diverse, poi, non c’è alcun problema.

      1. Cisco

        @Jack

        Forse intendevi dire il contrario: succede perchè i giudici seguono la loro interpretazione della legge piuttosto che la Giustizia.

    9. gladio

      Beh ragazzi, diciamocela tutta. il mondo cattolico, o almeno una cospicua parte di esso ha quel che si merita, in poche parole raccoglie quello che ha seminato in decenni di sostegno a personaggi e fazioni politiche ( mi riferisco alla sinistra ) tradizionalmente, culturalmente e storicamente avverse alla Chiesa Cattolica ed ai valori che essa rappresenta.

      Come non ricordare ad esempio ” l’incoronazione” a ” donna dell’anno” della signora Boldrini da parte del settimanale dei Paolini ” Famiglia Cristiana” o la pubblicazione, sempre da parte dello stesso settimanale del famoso spot ” antiomofobia” del ministero delle Pari Opportunità ? Ricordate? quello famoso coi tre personaggi …uno alto, l’altro basso e l’ altro gay…

      Come non ricordare l’ appoggio di tanto mondo cattolico a Walter Veltroni, quello che nel 2000, come sindaco di Roma aprì la sfilata del primo ” Gay Pride ” italiano; e quella non fu una manifestazione qualsiasi , fu una manifestazione vigliaccamente organizzata proprio a Roma e proprio durante l’ Anno Santo in spregio e dileggio ad un Papa già malato .

      Come non ricordare, eravamo alla vigilia delle elezioni del 1996 , il palese sostegno dell’ Azione Cattolica all’ “Ulivo” di Mortadella, l’ inventore del ” Cattolicesimo adulto”…

      Per farla breve: chi è causa del suo mal pianga se stesso; questo ” benservito” al mondo cattolico è opera di personaggi ed entità politiche che lo stesso mondo cattolico ha coccolato per anni ed anni.

      Auguriamoci che questa secchiellata d’ acqua gelida ( come si fa coi somari) sortisca almeno l’ effetto di far rinsavire molti che ora piangono lacrime di coccodrillo.

      1. Sebastiano

        Concordo dalla prima all’ultima lettera.
        E di esempi se ne potrebbero aggiungere altri, da una parte (come non ricordare l’affabilità nei confronti di tal Mancuso sedicente teologo…) e dall’altra (come non ricordare l’ammiccamento spregiudicato al pascalizzato di arcore…).
        Solo che ho timore che più che una secchiellata ci vorrebbe un uragano

      2. Hector Hammond

        Concordo su tutto , questo è un raccogliere quanto seminato .

    10. viccrep

      Sicuramente saranno giudici rossi come rosso e’ il comune di Livorno, viviamo in uno stato comunista
      questo della scuola era ancora un anello debole e i giudici hanno messo una pezza.
      Bisogna ribellarsi a partire dai magistrati, separare le loro carriere ridare l’imunita ai politici, mandare a casa questo governo sperando che votando non si cada nel tranello del PD.
      Sommergiamo la cassazione dilettere di protesta, accusiamoli di incompetenza non conoscono neppure la legge Berlinguer

    11. Giannino Stoppani

      Comunque c’è un lato divertente.
      Dopo aver snobbato Piazza San Giovanni, costretta ad autoconvocarsi contro il gender, Galantino e compagni (!) sulla questione dell’ICI è tutto un far proclami e rilasciare interviste stizzite.
      Evidentemente si sentono colti nel vivo (del portafogli!).

    12. Mappo

      Pronto a coprirmi il capo di cenere se dovesse avvenire il contrario, ma ho il forte timore che né Renzi né Alfano faranno nulla di concreto, certo qualche commento piccato di prammatica, ma altre sono le esigenze di questo governo: la legge sulle unioni civili (cfr matrimonio e adozioni gay) lo ius soli, la legge sul fine vita, senza contare il pesante fardello dell’applicazione dell’ideologia gender in ogni aspetto della vita quotidiana. La legge sulle droghe e sul divorzio breve le hanno già fatte (“Missione compiuta” direbbe Renzi) e poi ci sono da gestire le migliaia di immigrati clandestini, pardon, profughi e all’orizzonte come profetizza la Boldrina ci sono anche i profughi climatici. Come si può pretendere che lor signori si preoccupino di qualcosa di così infimo come la libertà di educazione?

    13. Piero

      Ben vi sta per esservi “strofinati” al PD e aver creduto alla loro volontà di “dialogo”.
      Ben vi sta per aver voluto salvare a tutti i costi la poltrona.
      Ban vi sta per aver creduto (incoscientemente) di avere a che fare con un “democristiano”.
      Ben vi sta.
      Se non ci andassero di mezzo tante povere persone, ben vi starebbe. Ad libitum.

      1. yoyo

        I cattolici del tipo contro cui imprechi non stanno su questo sito. Ai cattolici adulti certo che sta bene.

    14. angelo

      scendiamo in piazza….

    15. Antonio

      Ma dove sono i i vostri amici i vari Lupi e Formigoni, quelli della “buona Politica”……i mercanti nel tempio.
      Fino a quando noi Cattolici saremo rappresentati da questi personaggi, politicamente non abbiamo speranza.
      La magistratura poi è il vero governo di questa disastrata nazione.

    16. Cisco

      Siamo passati da “Niente oneri per lo Stato” a “Molti oneri per le Scuole”: ma da quando in qua una scuola è un’attività comerciale, soprattutto se è paritaria cioè pubblica? E se è paritaria, allora vuole dire che anche la scuola statale è un’attività commerciale? E dovrebbe pagare l’equivalente dell’IMU, cioè subire un corrispndente taglio di trasferimenti? Anche se la legge sull’IMU è stata scritta con i piedi e quindi dà adito a interpretazioni “creative”. l’intento persecutorio di stampo massonico-giacobino mi sembra evidente. Comunque la nostra Costituzione è perennemente sputtanata in tutti i sensi. La “più bella del mondo” non se la fila più nessuno: sarà colpa dei gay pride?

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