
La pagliacciata di Marino lancia le unioni gay di Renzi che «discriminano gli eterosessuali»
«Quale diritto è più importante della possibilità di dire al proprio compagno o compagna “ti amo”?». Così il sindaco di Roma, Ignazio Marino, sabato scorso, ha giustificato la trascrizione sul registro di stato civile di otto nozze gay contratte all’estero.
CARTA STRACCIA. La trascrizione è un gesto simbolico perché in Italia i matrimoni omosessuali non sono validi. Lo hanno ricordato il ministro dell’Interno, Angelino Alfano («la firma di Marino non può sostituire la legge», ha scritto su Facebook), e il prefetto di Roma, Giuseppe Pecoraro, che ha promesso di annullare le registrazioni. Tuttavia, al primo cittadino di Roma si sono uniti altri sindaci in tutta la penisola, appellandosi all’assenza di una legge specifica e alle «indicazioni europee» che, asserisce Marino, chiedono «di evitare ogni forma di discriminazione rispetto al sesso di una coppia».
«ETEROSESSUALI DISCRIMINATI». Il premier Matteo Renzi ieri a Domenica live ha promesso «unioni civili alla tedesca», così definite da Ivan Scalfarotto (Pd): sono «la stessa cosa del matrimonio. Con un altro nome per una questione di realpolitik». Per Roberto Giachetti, vicepresidente della Camera e renziano di ferro, la proposta è negativa. Intervistato oggi da La Stampa, Giachetti parla di «idea sbagliata»: «Io non sono certo contro i diritti degli omosessuali, ma il problema è il velo di ipocrisia che ammanta questa vicenda». Il vicepresidente della Camera vorrebbe a questo punto unioni civili per tutti per «non discriminare gli eterosessuali».
CRITICHE DEI VESCOVI. Il gesto di Marino ha fatto scattare anche il rimprovero della Conferenza episcopale italiana: «Una tale arbitraria presunzione, messa in scena proprio a Roma in questi giorni, non è accettabile», hanno detto i vescovi italiani. La Cei ha accusato Marino di un atto non in linea con il sistema giuridico del paese. La trascrizione dei matrimoni gay, e si potrebbe aggiungere la legge proposta da Renzi, «suggerisce una equivalenza tra il matrimonio ed altre forme che ad esso vengono impropriamente collegate». I vescovi hanno chiesto invece che si salvaguardi «il rispetto delle persone individuali» ma anche la bellezza della famiglia, che, conclude la nota, «nasce dall’incontro di un uomo e di una donna e si apre al dono dei figli, in virtù di un legame indissolubile».
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24 commenti
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Faccio solo mestamente presente che il prefetto aveva dato 48 ore per cancellare le registrazioni, dopo avrebbe provveduto lui a cancellare la delibera del sindaco. Questo doveva prontamente succedere Lunedi. Ebbene siamo mercoledì e del prefetto non c’è traccia. Ha forse cambiato idea, folgorato sulla via di Damasco….ops di Roma?
Che spirito di patate sulla via della frittate rivoltate, Filomena! Lei canta vittoria mercoledì o giovedì sulla lettera morta di un Prefetto, ma la sconfitta del diritto dovrebbe meritare le sue lacrime di coccodrillo tutta la settimana, dopo che i radical-genderisti siete così attaccatio alla legalità, poffarbacco, che vela siete appiccicati addosso come seconda pelle o una delibera di Marino. Ma ci pensa? A Napoli c’è un sindaco che si sarenbe dovuto dimettere per sentenza e coerenza e non lo fa: anzi, si mette a fare il legislatore come nemmeno quando sedeva in Parlamento da perfetto peone senza nessuna proposta di legge degna di nota. Quindi, se nemmeno il sindaco di Napoli rispetta la legge, perchè dovrebbero rispettarla i camorristi o gli elettori di De Magistris?
E a Roma? Se Marino fa il Cola Di Rienzo per meritarsi una comparsata da Fazio con Gramellini accluso, che così si capisce che tempo che fa, perchè dovrebbero rispettare o fare rispettare la legge i gay, gli assessori, gli impiegati del Comune, i vigili urbani, i trafficanti di bambini, gli spacciatori di droga e così via? E se Pisapia tiene alla sua fama di sindaco di Sinistra e alle leggi vigenti in Danimarca o nell’Oregon più che alla legge italiana, perché mai dovrebbero rispettare la legge gli abusivi, gli immigrati senza un alira, le batterie di ‘ndranghetisti e gli evasori fiscali’ Perché non se la ride anche di questo, Filomena la cantante, così intonata e sincera quanto, oh-ops!, così mesta?
Un uomo di Stato, un rappresentante delle istituzioni, calpesta le leggi che rappresenta e usa il suo ufficio pubblico per fare una propaganda ideologica, vìola pubblicamente la Costituzione, il diritto italiano e un richiamo esplicito del ministro degli Interni. Anche la Boldrini, terza carica dello Stato, è d’accordo e si complimenta. La parola più ripetuta nella sala capitolina era “amore”. Ma se l’affetto è fondamentale per una unione, esso però non ha rilievo giuridico né per l’avvio del matrimonio né per un eventuale scioglimento. Se lo Stato si occupasse dell’amore di una coppia sarebbe uno Stato “etico” e “confessionale”. Per il Diritto ciò che conta è che il patto matrimoniale sia voluto tra persone consapevoli, libere, in vista di un futuro generativo responsabile. I bambini e bambine in braccio a “genitori” dello stesso sesso, forse inconsapevoli di quello che stava avvenendo, sembravano strumentalizzati dagli adulti.
Le unioni omoaffettive sono scelte personali e non riguardano lo Stato mentre l’unione fra uomo e donna riguardano lo Stato perché deve riconoscere pari diritti e doveri senza discriminare i due sessi differenti e salvaguardare a tutti i costi i diritti della prole.
Non è vero. Lei allarga a suo piacere il dettato costituzionale. Ditemi gli articoli della costituzione che definiscono quello che dite. Altrimenti sono frottole.
Piano, Giampiero, piano con l’accusa di frottoleggiare, mentre quelli che la raccontano giusta, la Costituzione o la migliorano con un trattamento per ringiovanirla sarebbero i sindaci che si arrogano funzioni “supplenti.” Come diceva non ricordo chi su questo blog, se la legge dovesse indicare chi non ne può beneficiare o prevedere le smanie dei sindaci, la legge sarebbe esposta a tutti gli usi e costumi e consumi da parte del primo in vena di funzione leglislativa o suppletiva. Ancora non lo si vuole capire: per non riconoscere che i casi previsti non autorizzano interpretazioni in lungo e in largo, non si può trascrivere come validi atti conformi alla legge di altri Paesi. Se sorgessero problemi come quelli sollevati altrove da Nino a proposito di casi singoli per qaunto attine case di proprietà e bigamia e altro ancora, la legge italiana in vigore e a prova di sindaco contrario è in grado, se non di impedire, di sanzionare abusi e truffe.
La verità è che se qualche sindaco, in Francia o altrove, rifiuta, a titolo personale, di celebrare o firmare certificati di nozze gay, allora, il sindaco è da arrestare; se qui da noi si teorizza e pratica il mutamento di lettera e prassi giuridica da parte di sindaci e giudici, eh, tutto bene! Marino è un fallimento sul piano amministrativo e allora, che ti fa? Il capopopolo, ma di quello gay! E il masaniello De Magistris, che ha beffeggiato la Magistratura per i fatti suoi e per qualche sentenziucola in più, che vi pare, che non si mette a sfruculiare la legge e a spernacchiarla una volta di più fra gli applausi di una folla che – camorristi o libertari all’assalto – della legge italiana se ne frega? E Pisapia: vi pare che gli sia rimasto qualcos’altro di più rivoluzionario che mettersi al di sopra di legge, Ministri e Prefetti?
Aggiornando una vecchia hit: gay, tutto per te si fa e disfa! Ancora, comunque, c’è chi dice NO a tutto questo: e a essere fuori della legge e contro di essa vorreste dire che saremmo noi, invece che i sindaci che credono di essere giunti con percentuali plebiscitarie al Parlamento e alla Corte costituzionale? Questa tendenza a stravolgere la realtà dei fatti e il dettato delle leggi non è il miglior viatico a diritti presunti. E purtroppo per voi, non potete nemmeno trasformare – non ancora – questo blog nell’aula di certi Comuni e in certe piazze dove conta la forza ugolare e se non bastasse, quella muscolare, visto che Questura e polizia non osano fare rispettare diritti dei cittadini e autorizzazioni prefettizie nemmeno in questi casi, quando ci sono i gay di mezzo che di diritto di manifestare e di rispettare leggi e circolari non vogliono sentire parlare.
Non oso immaginare come cresceranno quelle povere creature! Tra vent’anni vedremo su di loro gli effetti nefasti della propaganda gay-friendly e l’irresponsabilità di certi politicanti! Che schifo!
Le comunico che nel mondo reale ci sono già tantissime persone nate e cresciute all’interno di una famiglia composta da due genitori dello stesso sesso.
Persone cresciute e sviluppate bene quanto quelle proveniente da una famiglia composta da due genitori di sesso differente.
Le comunico anche che i risultati sono già ben disponibili e visibili e sono l’esatto contrario di quello che sostiene lei per furore ideologico.
E io le comunico, signor Paolo, che i risultati delle ricerche, finanziate, condotte, concluse e interpretate come pare all’uno e all’altro, non hanno nulla a che fare con un diritto che è prioritario, quello del bambino a avere una coppia di genitori sessualmente complementari come quella che, trucchetti e provette a parte, lo ha messo al mondo.
La informo, inoltre, che si è genitori al 50%, in attesa delle percentuali che potranno ridurre l’individuo a un oggetto in multiproprietà: e che il 50% escluso in quanto fornitore di seme, di ovuli o di prestatrice di grembo, hanno diritti cui non possono rinunciare senza venir meno a diritti e doveri, ciò che dovrebbe esporli a sanzioni di legge e di ordine morale; e comunque, che siano tanto dissennati o morti di fame, non costituisce titolo per altri, approfittando dello stato di indigenza morale o materiale, di appropriarsi del bambino.
Infine, la invito a tener conto che si potrebbero manipolare i bambini affidandoli a triple, doppie coppie, quintetti o quintali di “genitori” e le sue ricerche le dimostrerebbero che i bambini stanno bene lo stesso, grazie. Perchè una coppia, allora, se i bambini non hanno diritto, ma sono considerati una cosa da rivendicare come un diritto? Perché anche i gay sanno bene, benissimo come stanno le cose: e che giocare a mamma e papà, come se lei/lei e lui/lui fossero quello che non vorebbero essere, una coppia formata da un uomo e una donna, è proprio quella “contraddizion che no ‘l consente”, altro che principio di legge!
mi dispiace ma le tue sono illazioni. Sono opinioni. I bambini hanno diritto ad essere felici e amati. Il resto è suo retaggio. E’ lei che si arroga il diritto di definire i diritti altrui (bambini). I bambini sono felice se si fa come io penso. Non è così.
Illazioni? Opinioni? Retaggio personale? E i desideri che sono, principio di legge, che hanno valore di legge? Io mi arrogo? Questa è bella! Come se i bambini li facessero le coppie gay che li reclamano, lui e lui e lei e lei! “Non è così”? Questo è puro delirio, vaneggiamento folle, allucinazione di chi scambia ciò che vuole con quello che gli sarebbe dovuto! Arrrogarsi i bambini come qualcosa che spetta a chi li vuole o se li fa fare assemblando questo e quello e pagando una disgraziata, è violenza su minore e su gente in stato di minorità psicologica, materiale e culturale. Altro che diritto!
Ho inviato un post, ma non lo vedo neppure in moderazione.
di che ti preoccupi? credo sia quello sopra, come anche tu avrai capito. è per dire che talvolta c’è timore anche nel pubblicare i commenti. ad esempio di commento, posso dire che mi fa ridere che le unioni gay discriminano gli omosessuali perchè per essi non ci sarebbero. sai perchè? ma che me ne frega delle unioni civili, in giro ci son tanti lgbt che prima occorre trovare un partner di sesso opposto che sia etero (per il pane ci vogliono i denti, sennò…). che così è ormai è ovvio da un dato di fatto: se ne è parlato, degli omosessuali ma in fondo della questione lgbt, al sinodo. assieme all’altra questione dei divorziati risposati. ora credo sia ovvio che se questi ultimi sono tanti (come si sa) evidentemente per parlare nel sinodo di essi e degli omosessuali deve essere vero che anche gli omosessuali soono tanti. altrimenti la chiesa una cosa che è solo una cosa piccola neanche ci pensa. se ci pensa perchè piccola proprio non è. ergo da tutto ciò poichè ci son tanto omosessuali io me ne frego che le unioi civili non sarebbero previste per gli etero come me. il problema è altro.
in italia ci sono 8 milioni di single. in parte vabbè saranno omosessuali che aspettano le nozze gay, ma una parte e bella grossa credo siano single fregati dalla massiccia presenza di omosessuali nella società. a me non piace darla addosso a qualcuno ma tanto la famiglia tradizioanle in futuro ce la sogniamo, infatti in giro ci sono parecchie persone che pensano ad un altro tipo di famiglia. o in qualche modo si interviene o tanto vale iniziare ad imparare a memoria il canto funebre alla famiglia tradizionale. basta che lasciano questo mondo gli over 50 di ora, poi vedremo.
errata corrige: alla terza riga invece di “omosessuali” volevo scrivere “eterosessuali”.
Ma non è tanto che il matrimonio gay distrugga la famiglia,è infatti possibile parlare di “matrimonio gay” proprio perchè la famiglia è già distrutta di suo e al massimo a questa distruzione aggiungono una sanzione formale.D’altra parte se si è decretato che maschi e femmine sono del tutto uguali e perfettamente intercambiabili,che senso ha proibire le nozze omosessuali?E perchè due uomini o due donne dovrebbero essere diversi da un uomo e una donna?In un certo senso i gay arrivano fuori tempo massimo ,come spesso succede alle minoranze e sono condannati a una specie di supplizio di re Mida,solo che quello trasformava in oro tutto ciò che toccava,questi invece lo trasformano in cacca,ma sempre in qualcosa di inutilizzabile.Nessuno sforzo di autoconvincimento gli permetterà di sentirsi “perfettamente normali” malgrado le ridicole esibizioni sbattute ai quattro venti.Sembrano proprio votati masochisticamente alla distruzione…
Nessuna necessità di alcun sforzo da parte delle persone omosessuali per sentirsi normali. Lo sono già di natura…semmai se ce ne sono alcuni che ancora non si sentono tali basta aiutarli e, come del resto avviene sempre, togliendo le assurde paturnie e i problemi creati dalle convinzioni ideologiche delle religioni e a vivere tranquillamente la propria natura.
Lo ripeto ancora una volta: se ne faccia una ragione
Conosco troppo bene i miei polli e so quel che dico,se poi uno vuole illudersi….Poi non ci vuole un’arca di scienza per capire,basta togliersi dagli occhi il prosciutto del politicamente corretto,a proposito di vita reale.Ah,dimenticavo:sono miscredente e non seguo la morale cattolica.
Marino e compagnia sono dei cialtroni. Più attenzione alle prossime votazioni… vedremo come andrà a finire.
Eterosessuali discriminati! Visto come è brutta la discriminazione. Però per le altre categorie va bene?
Certo che no. Direi proprio che era una provocazione…
Dove sarebbe la discriminazione? La legge, nel riconoscere la famiglia come società natuarle, tutela una unione che non è stata posta in essere da una decisione del legislatore e che questi non può abolire. La famiglia, formata da un uomo e una donna, precede sia l’ordine sociale che l’ordinamento leglislaltivo che questa si dà: la società esiste perchè ci sono coppie in grado di generare, di garantire la riproduzione della specie e il succedersi, guarda un po’, delle generazioni di cittadini: senza commettere, con ciò, alcun abuso né discriminare nessuno. Che coppie gay o non gay si amino o no è un fatto che rientra nella sfera privata, non ha alcun rilievo sociale, non coinvolge in alcun modo la società perchè questa debba riconoscere un diritto al matrimonio laddove non c’è alcun diritto della coppia gay, ma solo dei due partner, che possono regolare i rapporti fra di loro e con terzi medianti atti privati. Il matrimonio è un atto pubblico perché ha un rilievo sociale indipendentemente dai sentimenti e dai desideri personali. La realtà dell’unione fra uomo e donna precede la legge che lo riconosce; i desideri sono un’altra cosa e trasformare i desideri privati in legge e addirittura, farne principio di legge, finisce per distruggere ogni legge. In conclusione, il matrimonio fra uomo e donna non è un atto reso illegale o discriminatorio per il fatto che le coppie gay non costituiscono una famiglia, ma sono solo coppie.
E poi, c’è Marino. Con Pisapia, De Magistris e altri sindaci pazzarielli in cerca di visibilità a forza e furia di protagonismo antagonistico da avanspettacolo: come quando si si fanno beffe dell’autorità di quella legge da cui vorrebbero essere leggittimati.
ma, caro raider, hai visto quanti bambini c’erano in campidoglio? dove li hanno presi? sono adottati ( in che modo?) sono comparse ? nessuno che si chieda come vive una bambina di 2 o 3 anni tenuta per mano da due MASCHI – si maschi , anche se uno farà finta a turno di essere la MAMMA . chi può arrogarsi il diritto di privare una bambina delle carezze di una mamma e del diritto di svegliarsi di notte e chiamare MAMMA MAMMA MAMMA. SOLO UN EGOISTA E UN VIGLIACCO.
Li ho visti, caro Beppe: e ho visro come a quei bambini nessuno degli onorevoli tromboni d’alto scranno abbia rivolto un pensiero: ma peché, se questi due gay o lesbiche sono nate e crescioute al’interno di famigli, ah sì!, tradizionali, ora si fanno fare due bambini apposta e à la carte per negargli la famiglia secondo il “vecchio modello” che ha messo al mondo anche i gay? Possible che a nessuno è venuto in mente che si stava privando di un diritto fondamentale bambini che, per non essere in grado di difendersi, sono in balia del primo che manipola semi e ovuli in provetta? Sì, possibile. Ma questo fa giustizia delle lacrimucce simboliche di Marino sulla barba e dei sorrisi a pendant col tailleur della Boldrini: quando li senti balterare di diritti umani e civili, davvero meriterebbero di essere trattati come quelle Sentinelle In Piedi pubblicamente platealmente aggredite da chi ha la stessa sensibilità di questa coppia di patto (incivile): che, infatti, su questi tentativi di linciaggio non hanno speso una parola, né un sorriso né una lacrima.
C’è gente che davanti al artificiale non riesce a capire che non è così che la specie può andare avanti.