La necessità di quella goccia nell’oceano

Di Mario Furlan
19 Aprile 2011
L'importanza di un piccolo gesto per gli altri, donare il sangue o dare una parola di conforto a chi ne ha bisogno. Per migliorare la nostra vita e quella degli altri

A Milano Avis e Comune hanno lanciato un appello ai cittadini: manca sangue, venite a donare. E i City Angels sono andati a donare in massa. Un piccolo gesto, niente di speciale: i donatori sono (per fortuna) milioni, tra cui il sottoscritto. Non siamo eroi. Ma semplicemente persone che fanno un piccolo gesto d’amore. Come milioni di altre persone lo fanno in altro modo. La donazione di sangue degli Angels non risolve certamente il problema della scarsità di sangue: siamo solo una goccia nell’oceano. Ma, come diceva Albert Schweitzer, senza quella goccia l’oceano sarebbe più povero. Più che la donazione in sé conta il gesto. Tante volte i gesti contano. Piccoli, piccolissimi gesti. Come cedere il proprio posto a un anziano o una donna incinta. Aprire la porta a una signora. Fare un complimento sincero. Sorridere. Azioni minuscole. Che però possono sortire grandi risultati. Perché trasmettono un po’ di attenzione verso l’altro. E un po’ di amore.

 


Non sottovalutiamo questi gesti, scrollando le spalle e pensando che sono così piccoli  da non far cambiare nulla. Dal piccolo può nascere il grande. Anni fa incontrammo un clochard pakistano. Era triste, abbattuto. Gli sorridemmo. Gli parlammo. Gli demmo cibo e una coperta. Ma soprattutto gli trasmettemmo calore umano. Amicizia. Amore. E lo lasciammo sorridente. Molto tempo dopo un signore distinto ci vede e ci viene incontro felice. «Non mi riconoscete?», ci dice. Sono il pakistano che avete aiutato. E più che il cibo per il corpo mi è servito il cibo per il cuore. Da quell’incontro ho cominciato a credere in me stesso. E, poco per volta, la mia vita è cambiata. Spesso basta poco. Cominciamo da quel poco. Senza sottovalutarlo.

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