
La musica in streaming fa gola a Apple, i competitor tremano
Da circa due mesi gli italiani hanno scoperto il mondo dello streaming legale e gratuito grazie a Spotify, disponibile sul nostro mercato a partire dallo scorso febbraio. In America milioni di utenti già da tempo possono usufruire del servizio di Spotify e del concorrente Pandora, che offre agli iscritti un’esperienza di ascolto personalizzato in base agli interessi musicali.
iRADIO. Apple ha fiutato il business e pare che voglia fare concorrenza ai due colossi con l’ennesima rivoluzione in casa Cupertino, ribattezzata dai giornalisti iRadio. Si tratterebbe di una radio con un palinsesto costruito in base ai gusti dell’utente, con una personalizzazione di ascolto totale. Stando alle indiscrezioni pubblicate dal New York Post, il progetto sarebbe già in una fase avanzata e l’ultimo scoglio sarebbe costituito dalle major discografiche. Universal e Warner sarebbero a un passo dalla firma per cedere i diritti d’autore, mentre la Sony non sarebbe disposta ad accettare l’offerta della mela morsicata.
QUESTIONE DI CENTESIMI. La Apple, che per il momento non conferma né smentisce le indiscrezioni trapelate, sarebbe intenzionata a offrire alle case discografiche sei centesimi per cento streaming effettuati, molto meno rispetto a Spotify, che sborsa 35 centesimi ogni cento streaming e Pandora, che si è accordata per dodici centesimi per cento streaming. Dalla sua, però, l’azienda fondata da Steve Jobs ha un asso della manica fondamentale, i quattrocento milioni di utenti registrati su iTunes che hanno già scaricato venticinque miliardi di canzoni e che, attraverso le loro vendite, rendono chiari i loro gusti musicali. L’affare sembra a un passo dalla realizzazione e se così fosse Spotify e Pandora dovrebbero fare i conti con un nuovo arrivato davvero pericoloso.
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