
La mia è la vittoria di un popolo pronto a riprendersi Bruxelles

Lo scenario aperto dalle elezioni europee merita una riflessione molto attenta, sull’Europa e sul paese. Il successo dei partiti antieuropeisti in Francia e Gran Bretagna e la loro sconfitta in Italia – dove il successo del Pd ha fermato l’offensiva grillina e liste recentissime ma europeiste come Ncd e Lista Tsipras hanno superato il 4 per cento – assegna al nostro paese un ruolo importante nella gestione del semestre di presidenza europea.
Su di noi convergono le speranze di quanti vogliono che l’Europa innesti una marcia propulsiva e solidale che la faccia andare oltre la ricetta del rigore. In Italia, invece, dobbiamo chiederci se gli schemi di gioco sono ancora attuali in un campionato nuovo. L’area moderata e liberale è alla ricerca di una rappresentanza, che nel nostro paese ancora manca; il partito di Renzi supera il 40 per cento stando al governo con Ncd e Monti; la Lega e Grillo parlano una lingua simile a quella di Marine Le Pen.
Ha ancora senso parlare di centrodestra e centrosinistra in questo contesto? Il successo di candidature giovani e identitarie come la mia dice che gli elettori vogliono un significativo cambio generazionale e una nuova classe politica, più vicina alla realtà di persone, imprese e territori, e più attaccata (anche nei comportamenti) ai valori che contano.
La mia non è stata una vittoria personale, ma di un popolo pronto a “riprendersi l’Europa” non solo attraverso chi siede in parlamento ma anche con il proprio impegno quotidiano per famiglia, lavoro, solidarietà ed educazione.
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8 commenti
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@ Sergio Landi
Sei un poveretto
Le auguro buon lavoro ma:
Lupi lancia la scalata a Ncd e vuole lasciare il ministero.( Il Giornale.it)
Chi dei due va in Europa
non ci vuole più europa ma meno. i politici liberali in italia non esistono. l’unica speranza è che gli imprenditori finanzino i partiti solo in cambio di riforme vere. cioè meno stato italiano e meno stato europeo.
Se vuoi meno Europa, meno Stato, meno solidarietà e liberismo imperante in economia, ti consiglio di trasferirsi su una isola deserta, così da solo di giorno puoi dedicarsi a fare l’imprenditore agricolo e la sera pregare il buon Dio. Noi ti lasciamo andare non preoccuparti, in Europa non ci mancherai…Ah dimenticato se vuoi ti puoi portare dietro l’ex cavaliere rimasto senza cavallo….
E lei, invece, rimarrà da queste parti per occuparsi a tempo pieno del cavallo bianco o di quello nero dell’auriga platonico? Il modo in cui mette assieme cose diverse per attribuire questa zuppa insipida al primo che le capita, non lascia dubbi sul fatto che lei solo all’ippica può dedicarsi con qualche possibilità di fare meno danni al suo cervello – a quello dell’equino ci penserà la Protezione Animali.
Divertente ma per far ridere sul serio… deve impegnarsi di più. Ritenti magari le riesce.
Sarò qua a leggere le sue lezioncine tra una cavalcata e l’altra.
Caro Salini ti auguro di essre intransigente sui principi non negoziabili, nella tua lsta i clericali alla Carlo Casini non sono stati eletti, basta divorzi, aborti , eutanasia, coppie di fatto, uteri in affitto e affidati sempre alla Madonna.
Guardi che il compito di fare ridere se lo è aggiudicato lei da tempo e nessuno minaccia questo monopolio. Quanto a comprendere l’umorismo, è questione di cervello: pertanto, è inutile che lei ci riprovi, tanto è vero che lei non distingue un consiglio disinteressato dalle sue filippiche (non le spiegherò neppure questa). Infine, dato l’effetto che le lezioni ricevute al Liceo hanno avuto su di lei, nessuno vorrà turbare le sue meningi delicate: continui pure a lanciarsi a briglia sciolta in avventurose digressioni sul filo della memoria di ex liceale. Se non altro, le battute che non capisce e le cose che dice senza rendersene conto le hanno permesso di imparare a dare del lei: quindi, dà qualche chance alla buona educazione. Brava!