
La marijuana diventa legale anche in Colorado, che annuncia lauti guadagni grazie alla droga di Stato
Denver (Colorado). Tutto pronto per la festa dell’ultimo dell’anno. Anzi, qui la vera festa si terrà il primo dell’anno perché dall’1 gennaio la marijuana diventerà legale. Non è passato nemmeno un mese dal voto del Senato che ha approvato in via definitiva la legalizzazione di produzione, commercio e consumo della cannabis in Uruguay. E ora anche gli Stati Uniti seguono l’esempio: tra due giorni il Colorado sarà il primo Stato degli Usa in cui sarà possibile vendere l’erba legalmente e con una legislazione talmente all’avanguardia, dicono, da fare invidia alla libertaria Olanda.
REFERENDUM. Il referendum che ha dato il via libera alla vendita degli spinelli nei coffee shop è stato un trionfo per i sostenitori della legalizzazione che hanno vinto con oltre il 65 per cento dei voti. Ma questa è una rivoluzione che in realtà investe tutto il paese: l’ultimo sondaggio, infatti, evidenzia che il 58 per cento degli americani è a favore della depenalizzazione, i contrari sono un residuo 29 per cento, due anni fa erano il 55.
I RIFUGIATI DELLA MARIJUANA. Nelle ultime settimane oltre un centinaio di famiglie si sono trasferite in Colorado. Vengono da ogni parte dell’America e si sono autodefinite “i rifugiati della marijuana”. Cercano il libero accesso alle cure per i propri figli, ma i legislatori e gli imprenditori di questo Stato contano soprattutto su un turismo più allegro. Il Colorado pensa di risparmiare dieci miliardi di dollari che verranno tolti alla lotta allo spaccio e guadagnare in maggiori entrate nelle casse dello Stato circa 67 milioni di dollari, 30 dei quali destinati a scuole e ospedali.
AUMENTANO I DROGATI. E poco importa se l’Onu, pochi mesi fa, presentando il Rapporto mondiale sulle droghe 2012 abbia evidenziato che la legalizzazione aumenta la tossicodipendenza e non il contrario. Il guadagno prospettato fa sì che la protesta di poliziotti, genitori, allenatori di college, preti e politici non venga ascolatata. In questo modo, secondo loro, si crea un clima dove tutto è tollerato, dove non ci sono più confini tra lecito e illecito, dove si dà l’illusione che la droga non faccia male.
LA LISTA SI ALLUNGA. A breve anche Washington darà il via libera alla vendita degli spinelli nei coffee shop; Arizona, Oregon, Alaska e California si apprestano a indire lo stesso referendum proposto in Colorado e intanto altri venti Stati hanno legalizzato la marijuana per usi terapeutici. Il New York Times ha definito questa “rivoluzione” come una svolta storica, esattamente come lo fu la fine del proibizionismo.
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6 commenti
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l’ONU parla ma non fa mai nulla. in questa e in altre cose. parla così salva le apparenze.
il mercato della droga ( e a seguire quello del gioco d’azzardo e delle scommesse) è uno degli argomenti che mi portano a pensare che in definitiva lo stato E’ la mafia.
Ennesima triste conferma: allo stato non importa che i cittadini stiano bene. Allo stato importa solo fare soldi, non importa come.
droga libera? Che bello, più rimbambiti e zombie degradati in giro. Come se lo sballo selvaggio conformista, il divertimento becero e sregolato, l’abuso di alcol ed il degrado estremo della gioventù odierna non fossero sufficienti.
pensano di risparmiare soldi con la legalizzazione della marijuana? Peccato poi che dovranno spenderne molti di più per far fronte ai danni diretti sulla salute e a tutti i danni indirettamente provocati dall’aumento del consumo di droghe. Una nazione che liberizza sostanze fanno male alla salute dei propri cittadini che stato è?