
La malasanità inglese che uccide. La storia di Maria e del suo bambino
I numeri pubblicati dalla rivista scientifica British Medical Journal sui decessi negli ospedali inglesi durante il weekend trovano un’assurda conferma. Il quotidiano inglese Daily Mail racconta oggi la terribile vicenda accaduta a Maria De Jesus, 35enne madre di un figlio e in attesa del secondogenito.
ERRORE FATALE. La signora De Jesus nell’ottobre del 2011 viene ricoverata al Queen’s Hospital di Romford, a est di Londra, perché accusa forti dolori addominali. È incinta al quinto mese ma a farla soffrire è l’appendicite. I medici la ricoverano e decidono di operarla. È il 23 ottobre del 2011 ed è domenica, in ospedale ci sono solo tirocinanti. La futura mamma viene operata e dimessa dopo otto giorni di degenza, ma una volta a casa continua a stare male, a tal punto da necessitare di un nuovo ricovero. In ospedale l’amara scoperta: i chirurghi che l’hanno operata le hanno asportato per errore un’ovaia invece che l’appendice. Con una nuova operazione i medici rimuovono finalmente l’appendice, nella speranza di salvare la vita della donna, ma il ventre di Maria si è riempito di liquido settico e il secondo intervento è inutile. La donna e il suo bambino muoiono sul tavolo operatorio l’11 novembre 2011.
INCHIESTA. Dopo la tragedia l’ospedale apre un’inchiesta interna, che si è conclusa proprio in questi giorni. Il Queen’s Hospital ha ammesso il terribile errore commesso dai due tirocinanti e ha chiesto scusa alla famiglia della signora De Jesus, colpita dal tremendo lutto. Inconsolabile il marito Adelino: «Questa è negligenza, siamo di fronte a un uccisione illegale. Se mia moglie fosse stata seguita da personale qualificato e se fossimo stati informati tempestivamente dell’errore commesso tutto questo non sarebbe accaduto». L’ospedale ha fatto sapere che lavorerà instancabilmente per evitare che un episodio come quello accaduto alla giovane mamma Maria non si ripeta mai più.
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Ah, distrazione… due produttori di CO2 in meno, direbbero gli ambientalisti.