
La maggioranza del mondo si definisce religiosa. Il continente più ateo è l’Europa

Dall’ultima indagine di Gallup, che ha intervistato 63.898 persone alla fine del 2014, è emerso che più del 63 per cento della popolazione mondiale si definisce religioso, mentre solo il 22 afferma di non esserlo. L’11 per cento, infine, si dichiara ateo. Fra i dati più sorprendenti dell’indagine c’è il fatto che la religiosità risulta più alta nella fascia di popolazione dei giovanissimi. Anche se dall’immagine non si evince se l’incremento dei credenti sia fra gli under 25 dei paesi più atei o di quelli più religiosi, né si conosce con precisione la fede professata dalle persone o quanto influenzi la loro condotta di vita.
LA CINA E LA THAILANDIA. Fra i paesi più religiosi c’è l’Africa, con l’86 per cento dei credenti, e il Medio Oriente, che raggiunge l’82. I più “atei” sono la Cina comunista (61 per cento contro un 6 di “religiosi”) e il Giappone, dove solo il 13 per cento è credente. Seguono la Svezia e la Repubblica Ceca, la Gran Bretagna dove solo il 30 per cento si dice religioso, il 53 dichiara di non esserlo e il 13 si definisce ateo convinto. All’opposto lo Stato con la popolazione più credente del mondo è la Thailandia, dove il 94 per cento dei cittadini si ritiene religioso, seguito dall’Armenia, dal Bangladesh, dalla Georgia e dal Marocco.
Per quanto riguarda i continenti, la concentrazione maggiore di non credenti si trova in Europa e in Oceania. Se in Africa e Medio Oriente si raccoglie la più alta percentuale di credenti, negli Stati Uniti, il 56 per cento si dice credente, poco più del 30 per cento non religioso e solo il 6 per cento ateo. In Europa è religioso solo il 43 per cent0 della popolazione.
ETA’ E REDDITI. Globalmente lo studio ha rivelato, senza specificare se nei paesi più religiosi o in quelli atei, che le persone più religiose (66 per cento) sono i giovani sotto i 25 anni d’età, seguiti dalle persone trai 25 e i 34. Mentre coloro che sono compresi nella fascia che va dai 45 ai 54 contano la più alta percentuale di non credenti e di atei. Come noto anche il fattore economico influenza il credo delle persone: meno della metà dei più ricchi o con un reddito medio sono credenti, contrariamente al resto della popolazione di cui il 70 per cento che si definisce religiosa. Lo stesso accade per le persone più istruite, fra cui l’80 per cento è religioso. Al contrario, fra coloro che si sono diplomanti o laureati, si scende al 60 per cento. La percentuale aumenta leggermente fra i più istruiti che hanno conseguito il dottorato.
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