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La luce dell’inventiva
«Più Luce!» sembra che abbia detto Goethe negli ultimi istanti della sua vita; due parole che racchiudono un significato profondo, in quanto la luce – fonte che rende visibile tutto ciò che vediamo – rappresentava per il poeta l’ultima ancora di salvezza dalle tenebre che inesorabili gli si avvicinavano. Fisica o mistica, la luce rappresenta una tematica di tutto rispetto nella storia dell’arte, basti pensare al suo significato divino nelle opere sacre – dalle tele di Caravaggio alle sculture del Bernini – o all’importanza delle sfumature e dei contrasti nelle vedute prospettiche. Protagoniste della mostra Più Luce alla Galleria Ostrakon di Milano saranno tutte quelle composizioni che senza l’apporto della luce risulterebbero incomplete o inesistenti, opere d’arte rese tali solo dalla sorgente luminosa che le accarezza.
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Quattro gli artisti che con le loro opere su tema scandiscono il percorso espositivo: Maurizio Aprea con incisioni su plexiglass e perifotoscopie, Davide De Paoli con percezioni ottiche, Nicoletta Frigerio con arcani bagliori e Alberto Grein con vetrologie. Si alternano allora le forme plastiche e le luci artificiali del primo con i volumi piatti del secondo, i metalli in fusione, le lastre e le pietre della terza con i vetri del quarto. A spiccare per funzionalità e piacevolezza visiva, gli insetti-lanterne di vetro di Alberto Grein. Dal 19 aprile al 3 maggio 2012.
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