
“La grazia di non essere borghesi”. Cosa c’è nel nuovo numero di Tempi

“La grazia di non essere borghesi”, «Noi cristiani non siamo fatti per stare comodi e vivere nella calma». Dieci giorni coi rifugiati a Erbil.
Sono il titolo e il sommario della copertina del nuovo numero del settimanale Tempi, da oggi in edicola (gli abbonati possono leggerlo e scaricarlo all’indirizzo http://settimanale.tempi.it).
ERBIL, LA GRAZIA DI VIVERE IN UN CONTAINER
Di ritorno dall’Iraq, Rodolfo Casadei ci racconta come vivono e cosa pensano i cristiani fuggiti dall’Isis: «Dio ci ha chiamati e qui ci vuole, quello che ci è accaduto ci ha fatto scoprire una fede più vera. Siamo come lo olive: perché diano buon olio occorre schiacciarle».
L’INGIUSTIZIA È UGUALE PER TUTTI
Abbiamo trascorso una giornata con Mario Caizzone, vittima ignota di un meccanismo spietato, creatore – dopo vent’anni di battaglia in tribunale – di una associazione che si occupa di casi come il suo. Che sono a migliaia. Ma di cui nessuno parla.
PARADISO CRUDELE
Sette racconti di ordinaria, tragica e allucinante vita quotidiana in un paese trasformato da settant’anni di regime comunista in un immenso gulag a cielo aperto. Il capolavoro di uno scrittore dissidente che si nasconde ancora in Corea del Nord.
MALEDETTO MONDO ALLEGRO
Uno scampolo della capitale morale del paese affollato per sentire tre uomini parlare del padre attraverso lo sguardo di Charles Péguy. Un piccolo presidio “antimoderno” in cui rivive finalmente la più grande delle avventure.
E poi, come sempre, tutti gli articoli dei nostri rubrichisti: Mantovano, Corradi, Trento, Corigliano, Tortorella, Perri, Ghirardini, Farina…
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