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Sul Sussidiario Giulio Sapelli scrive: «“Le cifre [delle tariffe per paese] sono state calcolate dal Council of Economic Advisers… sulla base del principio che il deficit commerciale che abbiamo con un dato paese è la somma di tutte le pratiche commerciali, la somma di tutti gli imbrogli”, ha detto un funzionario della Casa Bianca al New York Post, descrivendo questa situazione come “la più equa del mondo”. Da Massimiliano del Messico eccoci al regno dei “matematizzatori” del mondo… Ma torniamo a noi: il metodo è sorprendente e, in primo luogo, non tiene conto dell’ammontare – sui volumi del commercio mondiale – dei servizi alle imprese, che agiscono potentemente sulla total factory productivity, e che sono a favore degli Stati Uniti, grazie alle corporation finanziarie e culturali Usa che dominano il mondo».
Sapelli spiega la rozzezza culturale dell’amministrazione Trump nell’affrontare la questione dei dazi: una rozzezza che unita all’analfabetismo politico nelle relazioni internazio...
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