
La filippica della Wonder Woman femminista contro il buttafuori «maschilista»
Louisa Peacock è una giornalista del Telegraph. Una delle tante paladine della causa femminista. Scrive per la sezione “Wonder Women” del giornale britannico e si occupa di sessismo. La scorsa settimana sarebbe stata vittima di una discriminazione maschilista, quando le è stato impedito di entrare in un ristorante chic di Londra perché – a suo dire – non era abbastanza sexy per il buttafuori. Dopo le accuse lanciate sul Telegraph, il buttafuori è stato licenziato.
DRESS CODE SESSISTA. Peacock si era presentata con una amica all’ingresso di un noto locale londinese, il Sushi Samba. Il buttafuori, dopo una rapida occhiata, ha invitato le due amiche a ripresentarsi in abiti più eleganti, indicando a titolo d’esempio l’abbigliamento di tutte le altre signorine in fila con loro (gonna e scarpe con i tacchi). Il consiglio è stato fatale al buttafuori. Peacock si è detta inorridita del fatto che il suo abbigliamento – jeans, top e ballerine – sia stato ritenuto dal buttafuori non in linea con il codice di abbigliamento del locale. «Non eravamo in infradito o scarpe da ginnastica», si è giustificata la donna, narrando di essere andata via dal ristorante sconvolta e indignata per l’oltraggio subito. «Non ero abbastanza sexy per il buttafuori», ha spiegato sul Telegraph, accusando l’uomo di discriminazione maschilista.
LICENZIATO IL BUTTAFUORI. I proprietari del ristorante, dopo la pubblica denuncia della giornalista, sono subito intervenuti per rimuovere il buttafuori. Peacock ha dichiarato di sentirsi in colpa per le sue sorti, ma poi si è detta «confortata dal fatto che il Sushi Samba prende le denunce di questo genere molto sul serio, affrontandole rapidamente». Infatti, ha dichiarato, «è un cliché vecchio stile e terribilmente sessista esigere che le donne si vestano in un certo modo, per entrare nei locali», impedendo loro l’accesso perché non vengono considerate eleganti quando «ostentano orgogliosamente ballerine e pantaloni e non si truccano».
SESSISMO AL CONTRARIO «Questa non è una vittoria per il femminismo», ha osservato ieri Lara Prendergast, sullo Spectator. Il buttafuori reo di aver respinto la giornalista in jeans e ballerine «ha semplicemente fatto rispettare il codice di abbigliamento del ristorante, ed è stato pagato per farlo rispettare». In realtà, ha continuato Predergast, la paladina anti-sessista ha scambiato un «fatto di lieve entità per una questione politica, e per questo un uomo è stato licenziato». Secondo la giornalista dello Spectator in Inghilterra, con la scusa del sessismo, è sempre più numerosa la schiera di chi «perseguita gli uomini per i propri scopi politici», in particolare «alcuni media che hanno deciso che è giusto pubblicare attacchi aggressivi contro gli uomini».
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8 commenti
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Purtroppo non è piacevole per una donna subire il sessismo ma i maschietti non sanno proprio di cosa si tratta. Se sei donna, anche se professionista, verrai sempre giudicata anche dal punto di vista sessuale e vi assicuro non e piacevole perché capisci che la persona sta cercando un appiglio per farti cedere su qualche cosa e frasi del tipo ” non è carina quando si arrabbia o ma con tuo marito sei così in..”quando tu stai facendo il tuo lavoro, che non ha niente a che fare con il sesso, e l’altro la butta su quel versante non è affatto piacevole. Forse nel ristorante c ‘erano anche uomini in jeans ?! Allora in questo caso avrebbe avuto ragione la giornalista del Telegraph sul sessismo.
Comincia a parlare e scrivere bene l’italiano.
Poi (forse!!!!) come femminista risulterai un pizzico più credibile.
@ Paolo 2 : con tablet alle volte e’ possibile digitare in modo errato e veloce e non pensi ai sapientini ma pensi a far passare un messaggio..per far rivedere certi stereotipi e magari cambiare …in meglio?! Io non ho scritto che ha fatto bene la giornalista e ti assicuro che mi sono trovata in situazioni più imbarazzanti di questa del vestiario e non ho rovinato alcuno. In una di queste situazioni quanto meno avrei potuto richiedere un provvedimento disciplinare per la persona che si è permessa di dire “ma con tuo marito in camera sei così’?” Non l’ho fatto per non mettere in difficoltà questo diciamo “signore” ma ti assicuro che la persona si è dovuta scusare della propria “bassezza” con me. Poi che ci siano donne che usano il corpo per far carriera quello lo so molto bene, lo vedo anch’io ma è sciocco “far di tutta un’erba un fascio” ed offensivo per chi non lo ha mai fatto e sta solo facendo il proprio lavoro. Se non vi arriva siete voi a non essere credibili. Non trovi che sia stato orribile sentir dare della culona alla Lady tedesca o della bella gnocca alla Ministra Boschi? … e su questo troverai sempre le donne coalizzate nel condannare il maschilismo indipendentemente dal colore politico. Poi che la giornalista si sia approfittata del proprio mestiere sono la prima a dirlo con te..sempre che nel ristorante non ci fossero anche uomini in jeans..
Credo che la chiave di lettura del fatto sta in queste parole: “Il buttafuori reo di aver respinto la giornalista in jeans e ballerine «ha semplicemente fatto rispettare il codice di abbigliamento del ristorante, ed è stato pagato per farlo rispettare». ”
In certi locali sono stato costretto ad andare in giacca e cravatta, dovevo accusare il buttafuori di sessismo e farlo licenziare?
Il sessismo in questa situazione non c’entrava niente.
cara ALE , e non hai mai , ma proprio mai mai, visto una donna CIVETTARE mentre dovrebbe solo lavorare? e non ha mai notato come spesso usate dei vostri attributi sessuali secondari per scopi non proprio professionali?
Ma qual’eè il senso di quest’articolo?
Provaci Shiva, tenta di usare ciò che è contenuto nella tua scatola cranica (non oso chiamrlo cervello); può darsi che miracolosamente ci arrivi.
Per quanto mi rigurada non mi interessa proprio aiutarti; i frutti di tale buona azione sono assolutamente vani
shiva, mai entrare in competizione con una stronza.