La figlia è malata, mamma difende la sperimentazione animale. Il branco su internet: «Dovevi abortirla prima»

Di Leone Grotti
08 Maggio 2015
Animalisti scatenati contro Barbara Babu Buonsanto e la sua piccola Ginevra, affetta da una malattia genetica rarissima. Un nuovo caso Simonsen

foto-ginevra-facebook-smard

«Prima eliminiamo i VERI rifiuti organici (coma la figlia della signora in questione) e poi passiamo ad una selezione più accurata!». Questo è solo uno dei tanti commenti arrivati a Barbara Babu Buonsanto, dopo che la donna aveva scritto alla parlamentare 5 stelle Paola Taverna, raccontandole come la sperimentazione sugli animali serva a mantenere in vita sua figlia di 4 anni, affetta da una rarissima patologia genetica.

MENO SPERIMENTAZIONE. Il 5 maggio scorso il Senato ha approvato quattro mozioni, una delle quali proposta proprio da Taverna, per chiedere l’istituzione di un garante per i diritti degli animali, che dovrebbero essere riconosciuti come “esseri senzienti”, più metodi sostitutivi e meno sperimentazioni sugli animali.

SENATRICE 5 STELLE. Dopo l’approvazione, la senatrice Taverna ha esultato, scrivendo: «Sinceramente ed a testa alta sono FELICISSIMA che ieri sia stata APPROVATA la mozione a mia PRIMA FIRMA (…). La senatrice Elena Cattaneo e tutti i vivisettori per hobby si possono rassegnare al progresso (…). Domandatevi chi sono le vere BESTIE».

«UN TOPO È PIÙ IMPORTANTE?». La signora Buonsanto, pensando alla sua Ginevra, o Gingi, una delle cinque persone in Italia ad essere affette da Atrofia muscolare spinale con distress respiratorio (Smard1), ha commentato così sulla pagina Facebook della senatrice: «Paola, la invito a casa mia, sono la mamma di una bambina di 4 anni e mezzo affetta da una malattia genetica rara. A questa tenera età le ho dovuto spiegare il perché lei non può camminare e il perché un semplice raffreddore per lei è pericoloso. (…) Ma sinceramente non ce la faccio a dirle che un topo o un maiale sono più importanti di lei, perciò la mia casa è aperta, venga lei a spiegarlo. La guardi negli occhi e le dica che vuole togliergli ogni speranza. Il mio invito è serio».

«DOVEVI ABORTIRE». Per tutta risposta, un branco di animalisti l’ha attaccata ricordandole che avrebbe dovuto «abortire» prima la bambina e che adesso poteva sempre ucciderla con «l’eutanasia». Le hanno scritto anche che «facevano bene gli spartani! Teniamo in vita bambini mezzi morti che sembrano statue su delle sedie a rotelle con la bava alla bocca che gravano sulla sanità pubblica. E poi ci lamentiamo che non ci sono soldi per la sanità». Insulti e sputi virtuali che ricordano da vicino – se possibile peggiorandoli – quelli che ha dovuto subire, sempre ad opera dei “nazi-animalisti”, Caterina Simonsen (qui l’articolo che ha reso noto il suo caso nel dicembre del 2013).

«SONO SENZA CUORE». In un’intervista a Next, la signora Buonsanto non ha voluto rispondere alle offese: «Il problema di replicare è che tanto non capirebbero. Non si può parlare con chi ti dice che tua figlia è malata (malattia genetica) perché le hai fatto mangiare carne, né a chi ti ha consigliato l’eutanasia. Sono persone senza cuore, che realmente non amano nemmeno gli animali». Ma le cattiverie «a malapena mi sfiorano. Combatto una malattia genetica degenerativa, ed è l’unica cosa che mi fa veramente male e paura».

«GRANDE PASSO INDIETRO». Ma perché ha deciso di scrivere alla senatrice Taverna? Non per provocare, «volevo invitarla a casa nostra per farle avere un confronto con noi e con nostra figlia, e chiedere delucidazioni su come intendesse tutelare noi». La signora Buonsanto teme le restrizioni perché «così si rischia davvero di non potere più sperimentare. Mi chiedo: cosa dobbiamo diventare? Un’incubatrice di malati da usare nelle sperimentazioni che arriveranno alla clinica? Mi sembra di assistere ad un grande passo indietro e sinceramente ho paura. Ci stanno togliendo la speranza».

COME STAMINA. Gli animalisti invece sembrano sempre di più e i politici danno loro molto credito: «In Italia si dà ascolto a chi “urla” più forte, si cercano voti, ora va di moda il Vegan o essere animalista, perciò si da voce a loro per raccogliere qualche voto in più», continua la mamma, a cui la senatrice Taverna non ha mai risposto. «Ho visto lo stesso sbaglio quando è stato affrontato l’argomento Stamina».

«BELLISSIMA LA NOSTRA VITA». Alla signora Buonsanto, però, non interessano le polemiche. Ci tiene a sottolineare che «noi viviamo tra paura e gioia, mescolate insieme. Siamo un po’ pazzi. Fino a poco tempo fa sapevo dalle testimonianze delle mie mamme cosa significasse rianimare il proprio figlio; purtroppo ora lo conosco in prima persona, e sinceramente non lo auguro a nessuno. Ma la nostra vita è piena e bellissima, non la cambierei con nessun’altra». È così anche per merito dei ricercatori veri: «Hanno migliorato tanto la nostra qualità di vita. Oggi anche per noi si è accesa una luce di speranza, proprio qui in Italia, e grazie a dei ricercatori italiani, c’è una ricerca che sta dando degli ottimi risultati, stiamo parlando di terapia genica».

«VOI MAI FELICI COME NOI». Polemiche no, come si è detto, però «una cosa, sì, la voglio dire a queste persone» che insultano: «Ho letto che che mia figlia non dovrebbe vivere, perché è un rifiuto e un catorcio. Quella che sono oggi lo devo a lei, la sua forza e la sua voglia di vivere mi hanno fatto diventare migliore, queste persone non potranno mai essere felici come lo siamo noi, e ne sono dispiaciuta per loro».

@LeoneGrotti

Foto tratta da Facebook

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19 commenti

  1. claudio

    Tutti gli animali del mondo non valgono una sola vita umana…

  2. Emanuele

    Da padre mi sento vicino a questa famiglia, sono un esempio concreto di amore e intelligenza… Speriamo che si possa trovare una cura, preghiamo perché ciò avvenga e la piccola smetta di soffrire.

  3. Maurizio

    Cara Mia,la sua relazione tecnico-scientifica-che non voglio in alcun modo discutere,non avenfone le capacità conoscitive che lei dimostra di avere-e che,dunque,rispetto come valida e interessante…mi sembra di cogliere-da profano-un limite:si parla lì solo di problemi cardio-vascolari dove mi sembra ovvio il minore impatto della ricerca su animali.Ricerca che si é rivelata molto più efficace e rispondente in diveri altri casi di malattie genetiche,nel passato come nel presente.L’efficienza della tecnica moderna non significa tout-court l’uso di di strumenti tecnologici ma sta ad indicare un approccio ed un uso anche di tecnologie nuove pur nella ricerca e sperimentazione su animali.

  4. Simone

    Continuate a commentare solo in rete, vi conviene razza di nazianimalisti dei miei coglioni

  5. Valentino

    Auguro di cuore a tutti coloro che hanno avuto il coraggio di scrivere quelle assurdità di veder soffrire I propri cari nel peggior modo possibile …………solo così forse capiranno come si sente questa madre.

    1. Sunny

      Io invece non auguro a nessuno, neppure al peggiore dei criminali, di “veder soffrire i propri cari”, in nessun modo. Se io avessi un parente disumano perché qualcuno dovrebbe augurare a me di “soffrire nel peggior modo possibile”? Perché dovrei pagare io per le colpe di questo mio parente? Augurare il male a terze persone (genitori, coniuge, figli) per le colpe di un loro congiunto degenere è disumano e ingiusto. Ognuno paghi per le sue colpe, non per quelle altrui.

  6. giorgia

    È molto più semplice eliminare “lo scarto” della società : malati anziani cristiani che lasciarsi provocare a porsi le domande fondamentali della vita . Quale è il senso per cui sono nato? Chi sono ?A chi appartengo? Queste sono domande che il potere ideologico ed economico cerca di censurare così come accade in Cina dove vengono distrutti simboli o segni come le Croci per paura che l’uomo scopra che non dipende da un atro uomo ma da Dio e solo con questa consapevolezza è un uomo libero ovunque..

  7. mia

    Signora, comprendo bene il suo dolore, siamo in tanti a provarlo.
    Mi dispiace che venga strumentalizzato da idioti di ogni sorta.
    Per questo, con il cuore, la esorto, a pretendere una ricerca migliore ed efficente, la esorto a pretendere la moderneità e l’efficienza, unica speranza per tutti i nostri cari, che sono ancora malati di malattie di cui i topi non ci spiegano nulla.
    Abbiamo diritto a questo tipo di ricerca (faccio un solo esempio ma ce ne sono tantissimi):
    all’University of California (Berkeley) il gruppo di ricerca guidato da Kevin Healy, è riuscito a mettere il cuore umano battente su un chip. La ricerca, pubblicata su ‘Scientific Reports’ (NATURE) descrive come il team abbia realizzato una rete di cellule muscolari cardiache pulsanti, ‘ospitate’ in un dispositivo di silicone, che riproduce il tessuto del cuore umano. Gli autori dello studio sono partiti dal fatto che: “il tasso di fallimenti associato con l’uso di modelli animali per prevedere le reazioni dell’uomo a nuovi farmaci. In gran parte questo è dovuto a differenze fondamentali nella biologia tra le specie” dicono i ricercatori. Dettagli biologici che variano – nel numero e nel tipo – tra esseri umani ed altri animali, come i canali ionici. “Molti farmaci cardiovascolari bersagliano questi canali, quindi queste differenze spesso sfociano in esperimenti inefficienti e costosi, che non forniscono risposte precise sulla tossicità di un farmaco negli esseri umani”,ha detto Healy. “Utilizzando un modello ben progettato di un organo umano – aggiunge – si potrebbero ridurre significativamente la spesa ed il tempo necessari a portare un nuovo farmaco sul mercato”.“Questo sistema non è una coltura cellulare semplice, dove il tessuto viene immerso in un bagno statico di liquido”, ha detto l’autore principale, Anurag Mathur. “Abbiamo progettato questo sistema in modo che sia dinamico, che si replichi come il tessuto del nostro corpo esposto a sostanze nutrienti e farmaci”. Entro 24 ore dall’ingresso nel chip, le cellule del cuore hanno iniziato a battere da sole, con un ritmo fisiologico normale. Gli scienziati hanno messo il sistema alla prova, monitorando la reazione delle cellule del cuore a quattro noti farmaci cardiovascolari: isoproterenolo, E-4031, verapamil e metoprololo, usando i cambiamenti nella frequenza delle pulsazioni del cuore per valutare la risposta ai composti. Dunque, per il team, il cuore-su-chip a base di staminali ‘ringiovanite’ potrebbe essere adattato ad un modello di malattie genetiche umane o per lo screening di reazioni ai farmaci. Non solo. “Collegare il cuore al tessuto del fegato consentirebbe di determinare se un farmaco che funziona inizialmente bene sul muscolo cardiaco potrebbe poi essere metabolizzato dal fegato” senza problemi, conclude Healy
    [Mathur, A. et al. Human iPSC-based Cardiac Microphysiological System For Drug Screening Applications. Sci Rep. 2015 Mar 9;5:8883. doi: 10.1038/srep08883 -http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/25748532 ].

  8. Maurizio

    Cara Barbara,perdonami il tono confidenziale ma ,essendo di certo più giovane di me,mi sento quasi di considerarla come una figlia,di certo un’amica.Io penso che il rispetto degli animali sia doveroso in quanto,anch’esse,creature di Dio(v.Genesi)e,quindi,siano da condannare e punire tutte le forme di maltrattamento e/o,peggio,sadico accanimento su di essi..
    ma perché devono essere proibite le sperimentazioni ad uso medico e di ricerca scientifica relativa a malattie genetiche rare,mentre invece tutto é lecito(o quasi)quando si tratta di embroni umani o quando si uccidono bambini nel grembo di una madre(in nome della civiltà)e,per lo stesso motivo si pensa sempre più all’eutanasia o dolce morte!??Che obbrobbriosa menzogna…la morte non é mai dolce,é sempre un fatto tragico che dice tutto della finitezza e miseria umana.La Chiesa,nella veglia del Sabato Santo,parla di “felice colpa”a proposito del peccato originale,e di “felice notte”perché in essa e con essa quella finitezza e miseria é riscattata e resa positiva per l’uomo stesso grazie al Sacrificio di Cristo.Quello stesso Cristo che,prima di essere catturato e condannato,chiede che gli sia risparmiata questa tragica evenienza(altro che dolce morte)ma che poi l’accetta solo peril bene di ciascuno di noi,anche di quelli,cara Barbara,che la insultano..ma soprattutto per la sua piccola bambina..fatta a Sua immagine e somiglianza perché possa godere del suo stesso destino di redenzione.E già lo sta sperimentando,come lei stessa racconta,e con sua figlia anche lei-pur lacerata nel suo dolore-lo sta vivendo.Bene ha fatto ad invitare l’onorevole di 5stelle perche i suoi occhi cogliessero ciò….perché il punto decisivo é proprio questo:si antepone il proprio giudizio(dunque,pregiudizio)ed la propria lettura ideologica della vita e della realtà alla vita ed alla realtà stessa.É questo stravolgimento radicale di prospettiva che sta portando l’umanità-sotto le mentite(consapevolmente mentite)spoglie dei diritti civili e di conquiste per l’umanità.Le vere conquiste di civiltà sono quelle che portano al miglioramento delle condizioni della vita umana,in tutte le sue forme lecite e possibili.Sempre nella Genesi,Dio affida all’uomo il compito di assegnare il nome agli animali,dunque gli animali sono al servizio dell’uomo,ad esso dipendono.Noi stiamo,invece,rotolando sempre più fragorosamente,verso una società animalista(che éaltro da una società rispettosa degli animalo)e sempre più ostile all’uomo-specie se più indifeso-come um bbino non ancora nato od un vecchio in carrozzina e co il lume della ragione più.o meno svanito o,ancora,realtà come quelle di sua figlia che solo dslla ricerca sperimentale sugli.animali possono contare per la loro salvezza:altro é il discorso della caccia,altro è,ancor piu,quello di certe forme di vessazione sugli animali steddi come episodi degli ultimi tempi.hanno documentato.Ripristiniamo la giusta scala di valori e,poi,cominciamo a ragionare in concreto sulle necessità umane.Per favore signori e signore onorevoli-dalla Brambilla in giu o da chi continua ad inondarci di colossali bufale sull’anima o l’intelligenza animale(dimenticando il libero arbitrio e la vocazione al bene ed alla costruzione del bene comune-e come potrebbe farlo un animale?-)o da chi,addirittura,vorrebbe equipararei diritti civile della persona umana a quelli degli animali.Come tutti gli ismi,anche questo é l’espressione della depravazione a cui é giunta la nostra”civiltà” AUGURI!!

  9. Sasso Luigi

    Tutto il moi appoggio, la mis solidarietà alla bamabina, a sua mamma e alla famiglia.

    1. mia

      Signora, comprendo bene il suo dolore, siamo in tanti a provarlo.
      Mi dispiace che venga strumentalizzato da idioti di ogni sorta.
      Per questo, con il cuore, la esorto, a pretendere una ricerca migliore ed efficente, la esorto a pretendere la moderneità e l’efficienza, unica speranza per tutti i nostri cari, che sono ancora malati di malattie di cui i topi non ci spiegano nulla.
      Abbiamo diritto a questo tipo di ricerca (faccio un solo esempio ma ce ne sono tantissimi):
      all’University of California (Berkeley) il gruppo di ricerca guidato da Kevin Healy, è riuscito a mettere il cuore umano battente su un chip. La ricerca, pubblicata su ‘Scientific Reports’ (NATURE) descrive come il team abbia realizzato una rete di cellule muscolari cardiache pulsanti, ‘ospitate’ in un dispositivo di silicone, che riproduce il tessuto del cuore umano. Gli autori dello studio sono partiti dal fatto che: “il tasso di fallimenti associato con l’uso di modelli animali per prevedere le reazioni dell’uomo a nuovi farmaci. In gran parte questo è dovuto a differenze fondamentali nella biologia tra le specie” dicono i ricercatori. Dettagli biologici che variano – nel numero e nel tipo – tra esseri umani ed altri animali, come i canali ionici. “Molti farmaci cardiovascolari bersagliano questi canali, quindi queste differenze spesso sfociano in esperimenti inefficienti e costosi, che non forniscono risposte precise sulla tossicità di un farmaco negli esseri umani”,ha detto Healy. “Utilizzando un modello ben progettato di un organo umano – aggiunge – si potrebbero ridurre significativamente la spesa ed il tempo necessari a portare un nuovo farmaco sul mercato”.“Questo sistema non è una coltura cellulare semplice, dove il tessuto viene immerso in un bagno statico di liquido”, ha detto l’autore principale, Anurag Mathur. “Abbiamo progettato questo sistema in modo che sia dinamico, che si replichi come il tessuto del nostro corpo esposto a sostanze nutrienti e farmaci”. Entro 24 ore dall’ingresso nel chip, le cellule del cuore hanno iniziato a battere da sole, con un ritmo fisiologico normale. Gli scienziati hanno messo il sistema alla prova, monitorando la reazione delle cellule del cuore a quattro noti farmaci cardiovascolari: isoproterenolo, E-4031, verapamil e metoprololo, usando i cambiamenti nella frequenza delle pulsazioni del cuore per valutare la risposta ai composti. Dunque, per il team, il cuore-su-chip a base di staminali ‘ringiovanite’ potrebbe essere adattato ad un modello di malattie genetiche umane o per lo screening di reazioni ai farmaci. Non solo. “Collegare il cuore al tessuto del fegato consentirebbe di determinare se un farmaco che funziona inizialmente bene sul muscolo cardiaco potrebbe poi essere metabolizzato dal fegato” senza problemi, conclude Healy
      [Mathur, A. et al. Human iPSC-based Cardiac Microphysiological System For Drug Screening Applications. Sci Rep. 2015 Mar 9;5:8883. doi: 10.1038/srep08883 -http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/25748532 ].

      1. Anna

        Si stanno facendo degli studi per simulare elettronicamente il funzionamento degli organi umani, ma non è ancora possibile usarli per sostituire tutta la sperimentazione animale. Studio matematica applicata e al momento sto approfondendo sui modelli del sistema nervoso e posso assicurati che siamo lontani dall’avere un modello di sistema nervoso che simuli adeguatamente quello reale. Bisogna fare un sacco di ricerca di base di neurobiologia, chimica, fisica e matematica prima di poter anche solo avvicinarsi all’obiettivo e anche per questa ricerca di base servirà usare degli animali. Siete voi animalisti che date fslse speranze.

      2. Emanuele

        Scusa, sei un medico o un biologo? Ti occupi di ricerca?

        Come puoi dire che i topi non spiegano nulla? Allora cosa ci stanno a fare in tutti i laboratori di ricerca? Sono animali da compagnia? O credi che solo a Berkeley fanno ricerca sul serio?

        Ben venga il progresso, ma ad oggi non possiamo rinunciare del tutto alla sperimentazione animale… non possiamo chiedere ai malati di aspettare, dobbiamo usare tutte le armi di ricerca che abbiamo, siano esse anche animali.

  10. sganarello

    La signora non abbia paura della rete. La rete non esiste. Parlano e dicono assurdità proprio le persone che non avrebbero il coraggio di fare nulla sul serio. Però tenere la guardia alta contro persone che usano uno strano linguaggio. Gli animali non devono soffrire. Per la ricerca sono essenziali. Ma andare a caccia è inumano e va vietato.

    1. yoyo

      Inumano non lo so, perché è fin da Neanderthal che l uomo caccia selvaggina. Piuttosto si può dire che oggi è ridicolo ed inutile, ma non penso che a vietarlo del tutto si farebbe bene. Trasformare tutti i cacciatori “legali” in bracconieri può diventare deleterio.

      1. recarlos79

        tordi allo spiedo e polenta con cinghiale! w la caccia! andate a mangiarvi il semolino e lasciate stare gli altri che la pensano diversamente.

    2. Tommaso d'Aquino

      Cioè praticamente puma, tigri, leoni, orsi e lupi possono cacciare liberamente o anche loro devono diventare “animalisti”?

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