
La crisi della nostra epoca non è economica né politica. Oltre a un’agenda ci vuole un “cuore”
Per una volta un cardinale di cervello fino ha echeggiato un poeta maledetto. Cioè uno che per la cultura del suo tempo era un “maledetto”, perché andava in direzione opposta al pensiero corretto e alla “presentabilità” di allora.
È accaduto che il cardinal Caffarra abbia riecheggiato Baudelaire. In cosa? Il fatto è che secondo il cardinale come allora secondo il poeta maledetto, il problema della nostra epoca non è la crisi economica. Né le crisi della politica. È qualcosa di più preciso e di più concreto. Chi indica nell’economia o nella politica la fonte dei problemi della nostra epoca spera di passare per uomo pratico, coi piedi per terra. Preciso. Ma il problema preciso, concreto, direi cellulare della nostra società è un altro. Ben più grande, diffuso, tremendo. Con conseguenze ben più gravi e ben visibili agli occhi di tutti.
Basta farsi un giro per strada, o in ufficio. Chi dice: «Il problema è la crisi economica», non dice in realtà niente. Sembra dire una cosa precisa. Mentre invece il problema preciso è altrove. In una faccenda che è causa della crisi economica. E chi dice che il problema è la politica non dice niente di preciso. La faccenda che determina le crisi della politica, la sua diffusa inutilità, o la sua vanagloriosa rappresentazione in puro teatro o in gestione del potere fine a se stesso, è un’altra.
E la faccenda grave, il problema è per Caffarra, come ha riferito Tempi nel numero scorso, «la tristezza dei cuori». La crisi di una civiltà, ha scritto circa 150 anni fa Baudelaire, è «l’avvilimento dei cuori». Per intervenire su tale avvilimento non basta nessuna agenda economica e nessuno slogan politico. Ma l’incontro con uomini diversi, non avviliti dentro.
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10 commenti
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Cuore, la parola giusta, allora permettiamo a tutti di sposare la persona amata, pensano che tutti hanno un cuore, un’ anima e non sono solo cromosomi xy o xx
Matrimoni egualitari subito!
vegetariantrav blog
correzione: pensiamo
Come a dire che non si sfruttano tutte le occasioni per fare campagna….
Ma che senso ha rendere infelici le persone vietandogli di sposare chi amano???? Stiamo parlando dell’ amore, cioè del cuore, o sbaglio?
Noi siamo anima, non corpi maschi o corpi femmina
@erikaT
Guarda che gli omosessuali possono volersi bene quanto vogliono, nessuno glielo impedisce.
Sul fatto di chiamare matrimonio la loro unione (e quindi concedere loro certi diritti (e doveri) propri della famiglia) si può discutere.
“Esso è l’istituto giuridico tramite il quale due persone, di diverso sesso e in possesso dei requisiti richiesti dalla legge italiana, ufficializzano liberamente e volontariamente davanti ad un ufficiale dello stato civile (Sindaco o suo delegato) e alla presenza di due testimoni il loro legame finalizzato alla formazione di una famiglia, cioè di un nucleo familiare potenzialmente stabile, spesso comprensivo anche di figli.”
Io non credo che una coppia gay corrisponda a cosa il matrimonio significhi.
E’ importante la figura del padre per il figlio? Certo! E’ importante la figura della madre? Anche! Cosa accadrebbe se una delle due figure non ci sia? Io non credo si possa parlare di nucleo famigliare potenzialmente stabile.
Ha ragione Davide Rondoni. Guardate la pochezza, direi l’inconsistenza, la mancanza di un ideale serio di questa tornata elettorale. Il male è più profondo. Bisogna guardare alla radice di questa società. Il relativismo morale imperante ha desertificato i cuori e le coscienze. Guardate alla scuola e al suo dissesto: è un esempio, non l’unico, del dissesto di questa società senza futuro. Quando a una società si toglie l’orizzonte dell’infinito, e che tutto il problema è se pagare l’IMU o no, allora questa società non ha futuro.
chi riesce a conservare un cuore non avvilito, in effetti, si guarda intorno cercando di capire cosa fare.
Dopo avere studiato, ad es., se non trova un lavoro presso un’azienda o nel pubblico, cerca di aprire una cooperativa o un negozio o simile.
W Napoli
voi si che avete un bel cuore!