
La coalizione Pdl-Lega è in vantaggio sul centrosinistra in Lombardia
Circa 3,5 punti di vantaggio della coalizione Pdl-Lega sul centrosinistra in Lombardia. Il sondaggio Ispo-Corriere della Sera pubblicato oggi dal quotidiano di via Solferino rovescia le rilevazioni precedenti e conferma che i giochi per la conquista del premio di maggioranza al Senato il prossimo 24-24 febbraio sono apertissimi.
L’IMPORTANZA DELLA LOMBARDIA. La legge elettorale prevede un premio di maggioranza su base nazionale alla Camera, mentre assegna quello del Senato su base regionale. La Lombardia è rilevante (nei giorni scorsi i giornali hanno parlato del “nostro Ohio”) perché, vista la sua popolosità, vale 49 seggi su 315 e dunque potrebbe determinare un Senato di segno diverso rispetto alla Camera. Se infatti alla Camera i giochi (a meno di sorprese in campagna elettorale) sembrano già fatti con una netta prevalenza della coalizione guidata dal Pd di Bersani, al Senato non è affatto scontato che la coalizione di centrosinistra ottenga la maggioranza in tutte le regioni. Un fatto, questo, che renderebbe probabile un’alleanza tra il centrosinistra e i montiani dopo il voto.
I NUMERI. Secondo la rilevazione dell’istituto di Renato Mannheimer la coalizione di centrodestra otterrebbe 27 seggi (comprensivi del premio di maggioranza), mentre i seggi restanti verrebbero suddivisi tra le altre liste che superano la soglia dell’8 per cento: la coalizione di centrosinistra (12 seggi), la Lista Monti per l’Italia che si avvicina al 15 per cento e conquista 6 seggi e il Movimento 5 Stelle che si colloca attorno all’11 per cento e ottiene 4 seggi. Gli astenuti ad oggi sarebbero il 21 per cento.
AMBROSOLI VS MARONI. Per quanto riguarda invece la corsa per la conquista del Pirellone, lo stesso sondaggio dà in vantaggio il candidato del centrodestra, Maroni (quasi al 41 per cento). Si fermerebbe al 38 per cento il centrosinistra di Umberto Ambrosoli, ma Mannheimer parla comunque di un testa a testa perché lo scarto tra i due è inferiore al 3 per cento, dunque troppo simile al margine di approssimazione dei sondaggi. La lista di Gabriele Albertini varrebbe il 10-11 per cento e Silvana Carcano, la candidata grillina, al 10 per cento.
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