La brutta fine di Baltasar Garzón, il pm che sognava una Mani Pulite planetaria

Di Redazione
10 Febbraio 2012
Il giudice spagnolo, famoso tra l'altro per avere tentato di incastrare l'ex dittatore cileno Augusto Pinochet, è stato condannato a 11 anni di inabilitazione dall'incarico per la vicenda delle intercettazioni da lui disposte nel "caso Guertel".

Il molto mediatico e discusso giudice Baltasar Garzón, famoso tra l’altro per avere tentato di incastrare l’ex dittatore cileno Augusto Pinochet, è stato dichiarato colpevole di abuso di potere e violazione dei diritti costituzionali dal Tribunale Supremo spagnolo per avere ordinato nel 2008 l’intercettazione di conversazioni in carcere fra tre imputati nel caso Gurtel, una presunta trama di corruzione politica, e i loro avvocati difensori.

Il Tribunale Supremo oggi ha condannato Garzón, 56 anni, a una inabilitazione dalla magistratura per 11 anni e a una multa di 2520 euro. La sentenza pone fine probabilmente alla carriera del giudice, già sospeso dall’incarico in forma precauzionale due anni fa. Garzon è stato sottoposto a giudizio davanti al Tribunale Supremo negli ultimi giorni in una seconda causa, per avere avviato nel 2008 una breve inchiesta sugli scomparsi del franchismo nonostante in violazione della legge di amnistia votata nel 1978 dal parlamento di Madrid. Questo secondo processo si è concluso ieri. La sentenza è attesa nei prossimi giorni.

Garzón è inoltre imputato in un terzo procedimento: è accusato di presunta corruzione per avere tenuto negli Usa un ciclo di conferenze finanziato fra gli altri dal Banco Santander e avere prosciolto in una causa il presidente della banca Emilio Botin al suo rientro in Spagna.
(ANSA)

 

 

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1 commento

  1. de carolis filippo

    chi la fa l’aspetti!

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