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La biodiversità non cresce mica sugli alberi

Di Rodolfo Casadei
02 Aprile 2024
Così l’Europa minaccia di spazzare via le aziende agricole familiari. E il loro posto non lo prenderà la natura “ripristinata”, ma il degrado
Ambientalisti davanti all’Europarlamento a Strasburgo con Greta Thunberg per chiedere l’approvazione della legge sul ripristino della natura, 11 luglio 2023
Ambientalisti davanti all’Europarlamento a Strasburgo con Greta Thunberg per chiedere l’approvazione della legge sul ripristino della natura, 11 luglio 2023 (foto Ansa)

È stata annacquata dal Parlamento europeo rispetto alla proposta originaria della Commissione, e alleggerimenti ulteriori sono in vista per mano dei governi nazionali (fra i quali quello italiano) nel Consiglio europeo, eppure la legge europea per il ripristino degli ambienti naturali continua a fare discutere: ambientalisti e ricercatori la difendono e si rammaricano che non sia più radicale, come l’originaria proposta della Commissione, organizzazioni del mondo agricolo e alcuni governi (Italia, Finlandia, Svezia, Olanda e Polonia) la criticano e intendono modificarla. In mezzo, quelli che la ritengono giusta in linea di principio, ma irrealizzabile nella pratica.
Secondo l’Unione Europea, l’80 per cento degli habitat dei paesi membri costituiti da prati e pascoli, foreste, torbiere, ambienti costieri e fiumi è in condizioni cattive o mediocri. Entro il 2030 gli Stati dell’Unione dovranno ripristinare buone condizioni di salute per almeno il 30 per cento degli habitat conte...

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