La bellezza? E’ nel cibo e nel vino

Di Massobrio Paolo
05 Settembre 2002
“L’esperienza del mangiare assieme è centrale nella cultura cristiana”

Che dire? L’ho letta e l’ho riletta quella frase che don Giussani ha piazzato lì a Farina all’inizio di quell’intervista clamorosa a metà del Meeting: «Dopo la poesia e la musica, il gusto per la bellezza si esercita negli uomini sul cibo e sul vino». Il giorno prima a Rimini 25 Delegati di altrettanti Clubs di Papillon si erano riuniti per fare il loro primo direttivo, dopo il convegno sulla Bellezza e il Gusto, cui avevano partecipato mille persone. «Occuparsi di mangiare e bere – ha detto Vittadini – potrebbe essere concepito come un’attività volta al piacere e all’edonismo; invece l’esperienza del mangiare insieme è centrale nella nostra civiltà e nella cultura cristiana». E poi ancora, «La vostra è l’esperienza di chi, a partire da un particolare, ricerca la verità». Un altro migliaio di persone ha partecipato alle degustazioni quotidiane, incontrando produttori e soprattutto giovani. È venuto persino il Primate d’Olanda, che m’ha ricordato i Meeting con Leo Moulin e le appassionanti chiacchierate su ciò che c’era in fondo al gusto. Cosa vuol dire tutto questo? Che nulla merita d’essere sprecato della vita: né istanti, né incontri; né letture, né assaggi. Tutto parla di un’origine, di un dato per il quale sarebbe poca cosa ridurlo alla semplice parola di consumo.

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