
“La bella e la bestia” di Bill Condon: senza un briciolo di carisma

Articolo tratto dal numero di Tempi in edicola (vai alla pagina degli abbonamenti) – La critica migliore l’ha fatta la Ceci, la mia piccola quattrenne che mi porto al cinema quando devo vedere i film da ragazze e che mi fa notare i particolari che altrimenti non noterei. «Papà, me lo prendi il peluche del bisonte?». E a casa la bimbetta ha passato il pomeriggio a disegnare Gaston immerso tra cuori multicolori, mica il principe. La bella e la bestia in questa versione vagamente gay e diretta da Bill Condon, che il mio correttore automatico si ostina a scambiare per un preservativo, non è un brutto film: è elegante, con un paio di numeri musicali non banali, ma non ha un briciolo di carisma né di coraggio.
Magari Condon con la n l’avesse interpretato in chiave gay o, che ne so, alla luce del moderno. Magari avesse reso un amore reale quello tra la bestia che di bestia non ha nulla e la Bella che sembra un manico di scopa. Ma chi ci crede davvero a ’sta storia d’amore, ma quale attrazione? Ha ragione mia figlia: tutta la vita Gaston, che sarà un figlio di buona donna ma è un uomo, forse un po’ bestiale, non una figurina sciapa, con o senza peli.
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