La bandiera nera sventola sull’Obelisco di San Pietro: la rivista dello Stato islamico festeggia la “crociata fallita”

Di Redazione
13 Ottobre 2014
È questa l'immagine di copertina che i terroristi hanno scelto per il quarto numero della loro rivista Dabiq. Prosegue la battaglia per Kobane. Proteste dei curdi per la politica del turco Erdogan

dabiq-islam-stato-islamicoUna bandiera nera dello Stato islamico sventola in cima all’Obelisco di Piazza San Pietro. È questa l’immagine di copertina che i terroristi hanno scelto per il quarto numero della loro rivista Dabiq, uscita domenica, intitolata “La crociata fallita”.

LA “CROCIATA”. Quando parlano di “crociata”, i jihadisti fanno riferimento alla coalizione di paesi occidentali e arabi guidata dagli Stati Uniti di Barack Obama per «distruggere lo Stato islamico». Da un mese la guerra si concentra a Kobane, città siriana di frontiera a un passo dalla Turchia. La città, abitata prevalentemente da curdi, è ancora sotto assedio nonostante gli americani bombardino da giorni le postazioni dello Stato islamico e i curdi difendano la città con i loro uomini.

GUERRA PER KOBANE. Dall’inizio della guerra per Kobane sono già morte più di 500 persone. Circa 200 mila curdi si sono rifugiati in Turchia lasciando la città, considerata strategica dai terroristi: la presa di Kobane consentirebbe infatti agli islamisti di consolidare il dominio nel nord della Siria, assicurando rifornimenti e vie di fuga ai miliziani di Raqqa, collegandoli senza interruzioni alla città di Aleppo.

TURCHIA E CURDI. La battaglia potrebbe essere decisa dal comportamento della Turchia, che per il momento ha deciso di non intervenire per fermare i terroristi ma ha bloccato i curdi che vorrebbero varcare la frontiera ed entrare in Siria per aiutare la città a difendersi. Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan non vuole aiutare i curdi che difendono Kobane perché sono affiliati al Pkk, in aperto conflitto con Ankara da 30 anni. Lo stesso Erdogan ha dichiarato nei giorni scorsi: «Per noi il Pkk è come lo Stato islamico».
Contro Erdogan hanno sfilato i curdi di tutta Europa, scendendo in piazza a Parigi, Barcellona e Dusseldorf. In Turchia, i curdi si sono scontrati contro i nazionalisti e le forze dell’ordine in diverse città. Decine di curdi sono stati arrestati, molte le vittime.

Articoli correlati

8 commenti

  1. Gazz.34487

    La bomba “nucleare” islamica ad orologeria che sta trasformando il nostro continente è demografica.
    Non è con la jihad del mitico Saladino che sarà conquistato l’Occidente, ma con l’arma invincibile del consenso, attraverso i prodigiosi meccanismi del sistema democratico. In una società moribonda che, tra contraccezione, aborto ed eutanasia, vive con assoluta disinvoltura la propria parabola demografica discendente, l’avanzata delle prolifiche famiglie musulmane non può che avere il sopravvento. In prospettiva, è solo questione di tempo. Nell’Unione Europea la popolazione musulmana è raddoppiata nell’ultimo trentennio e raddoppierà ancora entro il 2015. Nel 2050 sarà di fede islamica un cittadino europeo su cinque. Oggi è già musulmano il 25% degli abitanti di Marsiglia e di Rotterdam, il 20% di quelli di Malmo, il 10% dei parigini e dei londinesi. In alcune città come Birmingham e Leicester, gli europei saranno in minoranza già nel 2026”.
    Cristiani all’acqua di rose, solo sulla carta, e non una presenza costante nel quotidiano politico e sociale, mentre atei compiacenti, ignari al loro destino (in quanto tali agli occhi dell’islam) ci spiegano quanto sia ineludibile il futuro multietnico cui siamo inesorabilmente destinati e a chi paventa i rischi del modello britannico hanno una sola risposta: «E’ il multiculturalismo bellezza!», sicuri e certi che la laicità di uno stato possa essere mantenuta tale in una maggioranza di cittadini per i quali dîn, wa-dunya, wa-dawla.
    Diceva in tempo utile Giovanni Paolo II : “Europa che entri nel terzo millennio: ritrova te stessa. Sii te stessa. Scopri le tue origini. Fai rivivere le tue radici”.

  2. Menelik

    Se ci fate caso, in basso a destra c’è il titolo di un servizio che dice:
    The revival of slavery before the hour.
    Incuriosito, sono andato a cercare l’articolo e l’ho trovato, e dice che è giusto che loro obblighino le ragazze infedeli, cioè curde, cristiane e yazide, a diventare loro concubine o ad essere usate come schiave sessuali e per lavori domestici.
    Diceva letteralmente così, le infedeli possono essere violentate senza commettere alcun peccato, obbligate a diventare islamiche e prese come concubine o diventare schiave sessuali e per lavoro.
    A scelta del padrone islamico che le possiede.
    Se un islamico fa così non commette alcun peccato, e questa pratica è ammessa.
    E non dicano i pacifisti giustificazionisti che i ragazzetti occidentali che vanno laggiù ad arruolarsi non ne sono a conoscenza.
    Ne sono perfettamente a conoscenza e lo considerano un diritto di ogni islamico jihadista.
    Per questo precludere un loro ritorno in Occidente annullando la nazionalità, è giusto.
    Oltre ad essere giusto, è anche doveroso nei confronti delle loro vittime, sia quelle che hanno ucciso sia le ragazzette e le bambine che hanno stuprato.
    Penso sia giunta l’ora di riconsiderare tante cose in Occidente.

    1. Saverio

      Temo che stai già sventolando la bandiera nera.
      Paradossalmente sarebbe meglio la bandiera nera dell’IS, nemico esterno – sanguis christianorum, semen est – della bandiera nera di una certa gerarchia “romana”.

      1. Menelik

        No caro mio, sto sventolando due bandiere, anzi, facciamo tre:
        1) una bandiera bianco rosso e verde, di una cosa semisconosciuta chiamata ITALIA,
        2) una bandiera gialla e bianca, con due chiavi incrociate sormontate da una tiara papale, bandiera contro cui è diventato sport di una certa borghesia fare il tiro a segno,
        3) una bandiera blu con una cerchia di stelle gialle.
        E lo voglio fare con lo stesso orgoglio con il quale i curdi a Kobane si battono come leoni davanti agli sciacalli dell’ISIS, che è stato il medesimo orgoglio con il quale i Cristeros si sono battuti, anch’essi da leoni.

  3. roberto

    lo ripeto,blocchiamo immediatamente l’immigrazione islamica (invasione),la bandiera nera salafita dello stato islamico isis,che sventola sull’obelisco di san pietro,non è la fantasia scellerata,di qualche pazzoide estremista islamico,ma è la cruda realta’.la bandiera salafita,sull’obelisco di san pietro,simboleggia che in un futuro non tanto remoto,l’islam conquistera’ roma,e con roma conquistera’ tutta l’europa.l’isis (stato islamico) vuole egemonizzare,tutto il medio oriente e tutto il nord africa,vuole la distruzione totale d’israele,e ciliegina sulla torta, vuole la tanto agognata conquista dell’europa,il continente degli infedeli peccatori,non islamici.analizziamo attentamente la situazione:in europa,vivono all’incirca,25 milioni di mussulmani,con poca per non dire nessuna voglia di integrarsi,in molte scuole,per rispetto verso gli alunni islamici,non si festeggiano piu’ nè il natale,nè la pasqua,il crocifisso,dev’essere tolto dai luoghi pubblici,per rispetto alla religione islamica,ogni volta che i terroristi islamici,fanno gli attentati,in giro per il mondo,o uccidono,i cristiani nei paesi islamici,i mussulmani che vivono in europa,non scendono mai in piazza,per protestare e condannare,la violenza e il terrorismo islamico(in europa si scende in piazza solamente per condannare la guerra difensiva che israele fa contro il terrorismo islamico palestinese di hamas.ma questo è un altro discorso).la politica europea,nei confronti dei paesi islamici è molto lassista,indulgente,complice.hanno scambiato le primavere arabe,per rivolte laiche,mentre invece erano rivolte islamiche,per destabilizzare,politicamente,economicamente,e socialmente, nord africa e medio oriente, a discapito del futuro europeo.dal punto di vista energetico ed economico,dipendiamo dai paesi islamici,petrolio e gas li acquistiamo da loro,invece che sforzarci di trovare una risorsa energetica europea che ci sganci dal ricatto economico islamico.attenzione! se l’isis(stato islamico) riesce ad impossessarsi dei giacimenti petroliferi e delle risorse del gas energetico,del medio oriente e nord africa, siamo fottuti.l’autolesionista e filoislamica unione europea,vuole fare entrare a tutti i costi,la turchia,forte di una popolazione, di ben 74 milioni di mussulmani,insomma le basi,e i presupposti,per una islamizzazione dell’europa,ci sono tutti,sta a noi cercare di far cambiare gli eventi,stiamo gia’ con un piede nella fossa,cerchiamo di non metterci anche l’altro,per piacere.

  4. Menelik

    Vengano pure a Roma.
    Saremo spietati con loro tanto quanto loro lo sono con noi.
    E chi proverà a fermarci con slogan pacifisti, gli faremo fare la stessa fine.
    Vengano pure.

    P.S.: ieri ho visto una foto pubblicata su un sito FB in cui si vedevano delle nuove reclute dell’ISIS ancora in abiti civili e disarmati che varcavano il confine turco-siriano per recarsi ad ingrossare le file dei terroristi, il tutto sotto il controllo dei militari turchi.
    Non so che valore attribuire a questa foto, cioè se è veritiera o propaganda fatta ad arte.
    In una seconda foto si vedeva un ragazzetto curdo che piangeva disperato consolato da dei peshmerga, uno dei quali lo abbracciava, e di fianco c’era il corpo di una ragazza coi vestiti arruffati, ed il testo diceva che lei era stata stuprata e sgozzata dai terroristi dell’ISIL, si vedeva nettamente il volto imbrattato di sangue e un fiumiciattolo rosso all’altezza del volto.
    Avrà avuto l’età di mia figlia minore, e vestiva come lei.
    Ho visto in lei mia figlia.
    A questo punto ripeto il messaggio della terza riga.
    Ce n’è per tutti e due.

  5. yoyo

    Ci hanno già provato i cosacchi.

I commenti sono chiusi.