«L’Ucraina deve cercare un accordo», dice l’ex capo del Mossad

Il nuovo ministro della Difesa ucraino, Umerov, farà di tutto per «liberare ogni centimetro del paese». Per Tamir Pardo, già a capo dei servizi israeliani, Kiev dovrebbe invece «approfittare dei risultati raggiunti finora». Ma finché Mosca continua a massacrare i civili sarà quasi impossibile

Il Parlamento in Ucraina approva la nomina del nuovo ministro della Difesa, Rustem Umerov (Ansa)

Nel suo primo discorso alla Rada, il Parlamento ucraino, da nuovo ministro della Difesa, Rustem Umerov ha promesso di «fare tutto il possibile e l’impossibile per la vittoria dell’Ucraina, per liberare ogni centimetro del nostro paese e ogni ucraino temporaneamente in cattività».

Umerov, tataro di Crimea e negoziatore

Il Parlamento ha approvato la nomina di Umerov con 338 voti a favore e un solo astenuto. L’ex presidente del Fondo per il demanio, che controlla la privatizzazione dei beni pubblici, ha preso il posto di Oleksij Reznikov, destituito da Volodymyr Zelensky il 3 settembre per il coinvolgimento del suo ministero in numerosi scandali di corruzione.

La scelta di Umerov ha una doppia valenza simbolica: tataro originario della Crimea, è stato co-presidente della Piattaforma Crimea, che ha coordinato gli sforzi diplomatici contro l’annessione russa della penisola nel 2014. La sua nomina, dunque, testimonia la volontà dell’Ucraina di riconquistare tutto il paese dall’invasore russo, Crimea compresa.

Dall’altro Umerov è un negoziatore: nel marzo 2022 ha partecipato ai falliti negoziati di pace con Mosca dopo l’invasione e ha fatto parte della delegazione di Kiev per il raggiungimento dell’accordo sui corridoi del grano nel mar Nero. Inoltre, ha partecipato alle trattative per il rilascio dei prigionieri di guerra, tra i quali anche i combattenti della brigata Azov catturati dai russi dopo la vittoria a Mariupol.

La sua scelta, dunque, potrebbe anticipare la volontà di Zelensky di condurre trattative con la Russia.

«Una guerra lunga favorisce la Russia»

E potrebbe presto esserci bisogno di trattare con Vladimir Putin. Nonostante il dichiarato obiettivo di riconquistare «ogni centimetro del nostro paese», non è detto che sia raggiungibile.

A ribadirlo è Tamir Pardo, dal 2011 al 2016 a capo del Mossad, il servizio segreto israeliano. In un’intervista a Repubblica ha dichiarato parlando della possibilità che la guerra duri ancora a lungo: «Una guerra di logoramento nella configurazione attuale sarebbe sfavorevole per l’Ucraina. La Russia è un paese gigantesco che ha sempre sconfitto gli invasori sul proprio territorio. Non so quanta coesione ci sia oggi in Russia, quanto la popolazione sia resiliente e se sia pronta a fare dei sacrifici. Credo però che alla fine gli ucraini ne usciranno estenuati».

«L’Ucraina deve cercare un accordo»

Ecco perché, prosegue Pardo, a Zelensky converrebbe trattare con il Cremlino:

«La Russia è in grado di continuare la guerra malgrado i fallimenti e le perdite sul campo. L’Ucraina ha mostrato coraggio e determinazione e beneficiato del sostegno dell’Occidente. Deve però tenere conto del fatto che prima o poi gli Stati uniti e l’Occidente potrebbero smettere di sostenerla o non fare ciò che si aspetta. Deve approfittare dei risultati raggiunti finora, provare a ottenere ancora un successo militare significativo e poi cercare una soluzione diplomatica e un accordo».

Ancora missili russi sui civili

A rendere ardua, se non impossibile, ogni ricerca di un accordo ci sono però le continue stragi di civili compiute dai russi in Ucraina. L’ultima risale a ieri, quando un raid missilistico su un mercato ha causato 17 morti e 32 feriti nella città di Kostiantinivka, nell’oblast di Donetsk.

Zelensky ha commentato così l’ennesimo attentato: «Quando qualcuno nel mondo prova ancora ad avere a che fare con qualcosa di russo, significa chiudere gli occhi sulla realtà. L’audacia del male. La sfacciataggine della malvagità. Disumanità assoluta. In questo momento, l’artiglieria dei terroristi russi ha ucciso 16 persone [il conto è poi salito a 17, ndr] nella città di Kostiantinivka, nel Donetsk. Un mercato ordinario. Negozi. Una farmacia. Persone che non hanno fatto nulla di male. Molti feriti. Purtroppo il numero delle vittime e dei feriti potrebbe aumentare». E ha concluso: «Questo male russo deve essere sconfitto il prima possibile».

@LeoneGrotti

Foto Ansa

Exit mobile version