
La preghiera del mattino (2011-2017)
L’Italia si mobiliti per Asia Bibi
La conferma della sentenza di condanna a morte dell’Alta Corte di Lahore per Asia Bibi, la donna cristiana pakistana accusata di blasfemia, rende evidente che ormai quello dei cristiani è un vero e proprio martirio di massa. Si tratta di una notizia sconcertante e intollerabile, e chiediamo a gran voce, come abbiamo fatto per Meriam, che la comunità internazionale si mobiliti difronte a tutto questo.
Ci rivolgiamo in particolare alla Mogherini, che sappiamo sensibile, perché nel suo nuovo ruolo faccia sentire il peso politico dell’Europa su questo fronte. Ricordiamo che la felice conclusione del caso di Meriam ha dimostrato come la mobilitazione dell’opinione pubblica possa incidere positivamente.
Per Asia Bibi ancora non è finita: ricorrerà alla Corte Suprema, terzo e ultimo grado di giudizio in Pakistan, e per allora le cose devono cambiare. La comunità internazionale, a partire dall’Europa e dall’Occidente, che della tolleranza hanno sempre fatto una bandiera e un simbolo, deve pretendere e garantire il rispetto delle libertà fondamentali, quella religiosa in primis.
tratto dal blog di Eugenia Roccella
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2 commenti
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Un’altra disgraziata perseguitata solo per la sua fede! Questa situazione è assurda e ingiusta. Ognuno dovrebbe essere libero di professare qualsiasi fede in qualsiasi luogo senza per questo correre alcun pericolo. Ma chiunque si riconosca in una fede religiosa crede che l’unica vera fede sia la sua e che l’unico vero Dio sia il suo, tutti gli altri seguono fedi false e credono in falsi dèi. E in alcuni paesi solo per questo si può essere perseguitati e uccisi! Non è giusto. Ognuno può credere in ciò che vuole, finché non nuoce agli altri, ma deve riconoscere agli altri la stessa libertà. Nessuna fede religiosa vale la vita umana. E spero che quest’altra poveretta ingiustamente perseguitata possa essere salvata e tornare libera. Ma tutta questa situazione è folle!
Dove è finita la fede nell’unico Dio apparso ad Abramo nostro padre nella fede? Ismaele non deve combattere contro suo fratello Isacco rischierete di trovarvi a combattere contro il nostro Dio che chiamate nella vostra lingua e vi distruggerebbe in un’ secondo