Kylie Minogue in concerto al Forum di Assago: meglio di Madonna

Sul palco c’è un tempio greco, tra le cui colonne vengono proiettate immagini super colorate, e dalle quali poi scende un cast di una ventina di ballerini e coristi. Tutti agghindati e pettinati in tono con l’enorme scenografia (più imponente perfino dell’ultimo tour di Madonna, il Sticky and Sweet Tour). Non mancano pettinature corredate da ali, calzari e vesti bianche da divinità greche.

Fino a quando non emerge dalle acque lei, la dea Afrodite – come il nome del suo ultimo album e del tour – Kylie Minogue, capelli intrecciati, vestita di bianco e minuscola esattamente come la si è sempre descritta. Talmente abituata a essere raffigurata nei servizi fotografici super patinati e super photoshoppati che non pare vero di vederla così normale. Truccatissima ma normale, un po’ intimidita di fronte al pubblico milanese, come lo era nei giorni precedenti quando si era messa a piangere di fronte alle telecamere del Sunday Night, raccontando la sua lotta contro il cancro al seno di qualche anno fa, anni in cui si era tenuta lontana dai riflettori a cui è sempre stata abituata, per poi “risorgere”.

Il concerto va avanti in fretta. Scaletta con pochi pezzi classici – Can’t get you out of my head è previsto, il pubblico può stare tranquillo – il tutto dominato dall’elettronica, ma in questo miscuglio la sua voce cantata in un microfono dorato non si perde mai. Nemmeno quando una biga percorre l’ampiezza del palco, oppure quando vola con un ballerino alato – oppurtunamente imbrigliato.

Un capitolo a parte meritano i costumi di scena, creati per lei dai suoi initmi amici Domenico Dolce e Stefano Gabbana, presenti tra il pubblico, nella parte “vip”, una fossa in mezzo al palco con vista privilegiata. Body dorati, vestiti di chiffon rosa, corone di stelle che la facevano sembrare una santa, tutto creato da loro. Che come ha detto Kylie Minogue a fine concerto, la chiamano “piccola principessa”. Piccola appunto, ma infinitamente forte.