
Scoppia la guerra in Ucraina, Kerry si preoccupa per le emissioni

Come in una parodia dell’attivismo ambientalista più ottuso, l’ex segretario di Stato americano John Kerry ha concesso poche ore prima dell’invasione russa in Ucraina un’intervista alla BBC nella quale si è detto preoccupato per le «massicce conseguenze sulle emissioni» che una guerra avrebbe avuto, oltre a essere una distrazione dalla lotta ai cambiamenti climatici. Anche se, ha aggiunto, «spero che il presidente Putin ci aiuti a rimanere sulla buona strada rispetto a ciò che dobbiamo fare per il clima».
«È il cervello di Kerry a essere surriscaldato»
«Quello che è surriscaldato qui è il cervello di Kerry», ha commentato senza giri di parole il Wall Street Journal. È vero che le sue parole sono arrivate prima dello scoppio del conflitto armato, ma nel frattempo il suo presidente, Joe Biden, continuava a ripetere che Mosca avrebbe attaccato da un momento all’altro. Ex segretario di stato di Barack Obama, oggi inviato per il clima di Bide, Kerry era in carica quando nel 2014 la Russia invase la Crimea: come è possibile che non sapesse che Putin è un “cattivo”, mosso dalla sete di potere e dal revanscismo russo?, si chiede il quotidiano conservatore americano.
Ma è la motivazione che secondo lui avrebbe dovuto fermare Putin a lasciare interdetti: Kerry sperava che il presidente russo considerasse il fatto che la parte settentrionale del suo paese, storicamente congelata, si sta sciogliendo, e che una guerra avrebbe quindi accelerato questo fenomeno. Cosa spinge uno come John Kerry, il quale ha occupato uno dei ruoli più importanti e delicati del governo americano, a dire in pubblico di confidare nel fatto che Putin non scatenerà una guerra per non danneggiare il clima, e non sentirsi ridicolo?
Non è una gaffe, ma un’ossessione
Le frasi di Kerry, ha scritto ancora il WSJ, non sono una gaffe, ma rivelano l’ossessione dell’Amministrazione Biden per il clima. Un’ossessione che è diventata ideologia, che impedisce di guardare la realtà per quello che è, ma la piega secondo la propria idea “giusta”. Il fatto è che Kerry è davvero convinto che la lotta ai cambiamenti climatici sia l’unico criterio con cui giudicare, pensare e fare ogni mossa politica oggi. Ma le ideologie sono pericolose, e le ossessioni dannose: l’accanimento contro la produzione di combustibili fossili è tra le cause che hanno reso Stati Uniti ed Europa vulnerabili ai ricatti energetici di Putin. Paradossalmente, la lobby del clima ha reso Mosca più potente. Anche grazie a personaggi come John Kerry.
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