«La strega è morta», «vittoria degli studenti Lgbtq+». Squadristi trans in delirio per le dimissioni di Kathleen Stock

«Me ne vado. È stato un periodo orribile per me e la mia famiglia». Dopo mesi di minacce e intimidazioni la filosofa lesbica e femminista "colpevole" di credere nel sesso biologico lascia l'Università del Sussex. Ovazione dei suoi persecutori

Kathleen Stock, professoressa di Filosofia dell’Università del Sussex (foto da Twitter)

Kathleen Stock ha lasciato la sua cattedra di Filosofia all’Università del Sussex. I fanatici dei diritti esultano, «la strega è morta», «vittoria degli studenti Lgbtq+ del Sussex», «prendiamoci un minuto per godercelo», «studenti queer e trans uniti per non essere mai sconfitti». Vittoria, sconfitta: a tanto ha portato la furiosa campagna “Stock out” iniziata a ottobre per cacciare la filosofa, femminista e lesbica inglese e dividere l’ateneo in buoni e cattivi.

Da una parte Stock, la «transfobica», cattivissima, colpevole di aver sostenuto che il sesso biologico è più importante dell’identità di genere, o che gli uomini transgender che si identificano come donne non dovrebbero accedere a prigioni, rifugi o spogliatoi femminili, o che ai minorenni non dovrebbero essere somministrati i bloccanti della pubertà, e per questo accusata di avere trasformato l’università in un posto non più sicuro. Dall’altra colleghi e studenti: così buoni i primi da avere firmato in 600 una lettera per denunciare la «retorica dannosa» e i «punti di vista transfobici» della filosofa insignita a gennaio del titolo di Ufficiale dell’Ordine dell’Impero Britannico per il suo lavoro in campo accademico, e richiedere, pochi giorni fa, un’indagine sulla transfobia delle istituzioni esprimendo sostegno alle comunità trans e non binarie «minacciate» dalla prof. Così buoni i secondi da aver organizzato nei campus una vera e propria “caccia alla strega” con tanto di torce, passamontagna, manifesti «Terf fuori dal Sussex». Costringendo la polizia a suggerire a Stock di assumere una guardia del corpo, girare al largo del campus, e fornirle un numero di emergenza, una “linea rossa”, per chiamare gli agenti in caso di pericolo.

Studenti trans minacciano la prof «transfobica»

«Ne abbiamo avuto abbastanza», hanno tuonato studenti trans e non binari da un account Instagram (antiterfsussex) creato per diffondere le loro dichiarazioni di intenti, «Stock è una bigotta che usa la sua reputazione accademica per promuovere movimenti transfobici». Il riferimento è al ruolo di “fiduciaria” rivestito da Stock nella Lgb Alliance, associazione si batte per i diritti basati sull’orientamento sessuale piuttosto che sull’identità di genere recentemente elogiata per il suo incessante lavoro a favore della libertà di parola nelle università anche da Boris Johnson. L’associazione è stata costituita due anni fa da attivisti preoccupati dall’eccessiva spinta alla transgenderizzazione di Stonewall, la più grande lobby Lgbt d’Europa, e dalla leggerezza con cui il servizio sanitario inglese avvia i minori alle transizioni di genere.

«I transfobi come Stock sono antifemministi, anti-queer e anti-intellettuali, sono dannosi e pericolosi per le persone trans», «perfidi leccapiedi», si legge nell’“Anti-Stock action” degli studenti, «l’Università del Sussex ha continuato a dar lavoro Stock quando la sua retorica ha contribuito al terribile stato di insicurezza delle persone trans in questo buco di m**** colonialista, traendo profitto dalla transfobia, e lasciando gli studenti rassegnati a sopportarne l’influenza e l’impatto», «se tieni alla nostra comunità come facciamo noi, spargi la voce, fai arrabbiare la gente, abbastanza arrabbiata da fare qualcosa al riguardo. La nostra richiesta è semplice: licenziare Kathleen Stock. Fino ad allora, ci vedrai in giro».

«Me ne vado», Stock lascia l’ateneo

Adesso è finita: «Triste annunciare che lascerò l’università del Sussex», ha twittato la filosofa allegando il comunicato dell’Università che le ribadisce solidarietà. «Sono stati anni molto difficili, ma l’approccio della leadership più recentemente è stato ammirevole e dignitoso. Spero che altre istituzioni in situazioni simili possano imparare da questo». E ancora: «Questo è stato un periodo assolutamente orribile per me e la mia famiglia. Me lo lascio alle spalle ora. Presto e a cose più luminose, spero».

«Nelle ultime settimane – ha dichiarato il vice rettore dell’ateneo -, l’Università del Sussex ha difeso vigorosamente e inequivocabilmente il diritto della professoressa Kathleen Stock di esercitare la sua libertà accademica e legittima libertà di parola, libera da bullismo e molestie di alcun tipo». Cosa che non è avvenuta «abbiamo visto un’intolleranza nei suoi confronti come membro della nostra comunità a causa del suo lavoro. Questo è ora – e sarà sempre – in diretta opposizione anche ai principi più basilari dell’accademia», «vorrei ribadire molto chiaramente che è illecito discriminare qualcuno sulla base del sesso e del credo filosofico. La sua partenza è una perdita per tutti noi».

Il fascismo del verbo arcobaleno

Sulla vicenda Stock, vittima del fanatismo e del fascismo del nuovo verbo arcobaleno che sta già colpendo con minacce e intimidazioni tante colleghe negli atenei del Regno Unito (da Selina Todd a Rosa Freedman), è intervenuta anche il ministro delle università Michelle Donelan ha dichiarato: «È assolutamente spaventoso che l’ambiente tossico delll’Università del Sussex abbia reso insostenibile per la professoressa Kathleen Stock continuare il suo lavoro. Nessun accademico dovrebbe mai temere per la propria sicurezza personale. La continua campagna di molestie e intimidazioni che ha dovuto affrontare è deplorevole e la situazione non avrebbe mai dovuto spingersi fino a questo punto».

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