Jorge Mario Bergoglio: «In questa Quaresima siamo tutti chiamati a convertirci»

Di Redazione
16 Marzo 2013
La lettera che il fututo papa Francesco aveva scritto appena prima di partire per il Conclave ai fedeli di Buenos Aires per prepararsi alla Santa Pasqua

«Questo anno di fede è l’opportunità che Dio ci regala per maturare nell’incontro con il Signore, che si rende visibile nel viso sofferente di tanti bambini senza futuro, nelle mani tremanti degli anziani dimenticati e nelle ginocchia vacillanti delle tante famiglie che continuano a far fronte alla vita senza trovare sostegno in nessuno». È un appello alla conversione autentica quello che Jorge Mario Bergoglio ha consegnato all’arcidiocesi di Buenos Aires qualche giorno prima di partire per il Conclave.
Papa Francesco invitava i suoi fedeli, citando Gioele, a «strapparsi il cuore e non le vesti per guarire il mondo». «Stracciatevi il cuore e non le vesti di una penitenza artificiale senza garanzia di futuro. Stracciatevi il cuore e non le vesti di un digiuno formale, di una preghiera superficiale ed egoista». Durante la Quaresima «siamo invitati a riconoscere che qualcosa non va in noi stessi, nella società e nella Chiesa; siamo invitati a cambiare, a dare una svolta, a convertirci».
Ecco perché, continuava il cardinale, è necessario «stracciarsi il cuore, perché solo in un cuore squarciato può entrare l’amore misericordiose del Padre che ci ama e ci guarisce». In un mondo dove povertà materiale e morale sono all’ordine del giorno, «la Quaresima ci si presenta come un grido di verità e di speranza certa che ci dice che sì, è possibile che tutto sia nuovo perché Dio continua a essere “ricco di bontà e misericordia, pronto a perdonare”». Un concetto che lo stesso Bergoglio aveva affrontato anche nell’omelia della Messa del mercoledì delle ceneri: «Lasciatevi riconciliare con Dio: questo è ciò che ci chiede la Chiesa oggi».

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