John Carter va su Marte e fa flop

Di Paola D'Antuono
21 Marzo 2012
La Disney annuncia perdite da 200 milioni di dollari per il colossal ambientato sul Pianeta Rosso. Una scommessa persa che potrebbe affondare la casa di produzione che sembra proprio sfortunata con i fantasy. Ma mai dire mai, Il grande Lebowski insegna...

Un’ammissione di fiasco da parte della Disney non se l’aspettava nessuno. Eppure è andata proprio così: i vertici della casa di produzione hanno dovuto cospargersi il capo di cenere e dichiarare il loro ultimo film, John Carter, un clamoroso flop. Ispirata a undici romanzi del ciclo di Marte che lo scrittore Edgar Rice Burroughs pubblicò nel 1912, la storia vede un coraggioso ufficiale dell’esercito americano reduce della Guerra Civile ritrovarsi rovinosamente trasportato su Marte, dove lo aspetta un’altra guerra. Ma a darsi battaglia non sono gli esseri umani, ma misteriose e terribili creature aliene.

Che la Disney non avesse le idee chiare in ambito fantasy gli spettatori l’aveva capito quando Jake Gyllenhaal aveva prestato il suo talento e la sua prestanza fisica per il bruttissimo Prince of Persia – Le sabbie del tempo. A dirla tutta la pellicola uscita nel 2010 non era stata un disastro al botteghino, ma sulla qualità (scarsa) e sulle fastidiose soggettiva da videogame furono scritte memorabili pagine di sfottò e critica. Per John Carter il discorso è decisamente diverso: uscito in 51 paesi e costato 300 milioni di dollari (del resto doveva essere la pellicola del rilancio Disney), il film ne ha incassati solo 184 e, considerando che la metà di questo scarno gruzzoletto andrà alle sale cinematografiche, è evidente anche ai meno esperti di economia che mostri, alieni e Guerra Civile costeranno un bel po’ all’azienda fondata da Walt Disney. 200 milioni di dollari è la cifra stimata dai dirigenti della casa di produzione, cifra che potrebbe persino creare problemi alle quotazioni del titolo su Wall Street. L’ultima speranza potrebbe essere rappresentata dalle uscite home-video: del resto non sarebbe la prima volta che un film, dopo essere stato snobbato al botteghino, viva una seconda giovinezza grazie a cassette, dvd e blu-ray.

L’esempio più lampante è Il grande Lebowski, film del 1998 dei fratelli Coen. Alla sua uscita la pellicola passò letteralmente in sordina, ma grazie a dvd, cassette e passaparola, nel giro di pochi anni il Drugo di Jeff Bridges è diventato un personaggio cult. Stessa sorte potrebbe toccare a Scott Pilgrim vs. the World, film del 2010 ispirato all’omonimo fumetto di Bryan Lee O’Malley, uscito in pochissime copie in Italia e che sta godendo di una rinascita dettata dal passaparola e da alcuni esilaranti spezzoni cliccatissimi su Youtube. Difficile prevedere se anche per lo sfortunato John Carter ci sarà una seconda giovinezza: per il momento alla Disney si accontenterebbero di una manciata di biglietti in più.

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