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Quando Jimmy Lai arrivò a Hong Kong nel 1961 era un dodicenne senza un soldo in tasca in fuga dal regime comunista cinese. La prima notte che passò sull’isola, al tempo ancora colonia britannica, dormì sopra un tavolaccio, in una fabbrica di guanti dove avrebbe lavorato per molti anni dieci ore al giorno per la misera paga di 35 centesimi. Quindici anni dopo, nel 1976, Jimmy Lai possedeva già una sua fabbrica e nel 2008, dopo essersi reinventato magnate dell’editoria, entrava nella lista di Forbes dei più ricchi imprenditori di Hong Kong, con un patrimonio di 1,2 miliardi.
Oggi Jimmy Lai ha 77 anni e dorme su una branda non molto più comoda del giaciglio su cui riposava al suo arrivo sull’isola. Da oltre 1.500 giorni è detenuto in isolamento in una cella del carcere Stanley di massima sicurezza. Accusato di collusione con forze straniere, alla sbarra nel più importante processo della storia di Hong Kong, quello per violazione della legge sulla sicurezza nazionale, Lai è un perseguitato...
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