
Si è conclusa la fase diocesana della causa di beatificazione di padre Jacques Hamel

Il 9 marzo si è conclusa la fase diocesana della causa di beatificazione di padre Jacques Hamel. Il sacerdote di 85 anni è stato barbaramente ucciso il 26 luglio 2016 mentre stava celebrando Messa nella chiesa di Saint-Etienne-du-Rouvray, in Normandia, da due estremisti islamici, che l’hanno sgozzato sull’altare. Lo ha annunciato l’arcivescovo di Rouen, monsignor Dominique Lebrun.
PAPA: «PADRE HAMEL È UN MARTIRE»
Papa Francesco aveva concesso la dispensa per aprire, pochi mesi dopo la sua morte, il processo di beatificazione. «Padre Hamel è un martire e i martiri sono beati. Dobbiamo pregarlo perché ci aiuti dal Cielo», aveva detto durante l’omelia della Messa celebrata in suffragio a Casa santa Marta. «Nella croce di Gesù Cristo capiamo pienamente il mistero di Cristo, che “umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte, a una morte di Croce”. Questo è un mistero, il martirio per la salvezza degli uomini. Da Gesù Cristo, il primo martire, il primo che dà la vita per noi, incomincia tutta la storia del martirio cristiano. Padre Jacques Hamel è stato sgozzato proprio mentre celebrava il sacrificio della croce di Cristo. Uomo buono, mite, di fratellanza, che ha sempre cercato di fare la pace, è stato assassinato come se fosse un criminale. Questo è il filo satanico della persecuzione».
DOSSIER INVIATO IN VATICANO
Annunciata il Giovedì santo, 13 aprile 2017, la fase diocesana della causa di beatificazione si è aperta ufficialmente il 20 maggio 2017, e si è conclusa lo scorso 9 marzo, con la sessione di chiusura nella cappella Notre Dame de l’Annonciation dell’Arcivescovado di Rouen. Durante questa fase si sono tenute 66 udienze, durante le quali sono stati ascoltati i cinque testimoni dell’omicidio, 51 testimoni convocati e 5 testimoni ex officio. Le questioni principali vertevano sull’omicidio, sulle condizioni del martirio, sulla vita di padre Hamel e su come ha vissuto le virtù cristiane, come anche sulla sua fama di santità e sulle grazie attribuite alla sua intercessione. Due teologi, secondo il comunicato diffuso dall’Arcidiocesi, hanno esaminato gli scritti di padre Hamel pubblicati sui notiziari parrocchiali e i testi delle sue omelie, circa 650 in tutto. Il dossier completo, ora inviato alla Congregazione delle Cause dei Santi, comprende 11.496 pagine più alcuni allegati.
LA TESTIMONIANZA DELLA SORELLA
Nel marzo 2018 la sorella Roseline Hamel aveva dichiarato: «Il martirio di mio fratello rappresenta, ancor più nella Settimana Santa, un messaggio per tutti, credenti e non, un messaggio di speranza che testimonia la forza della fede e al tempo stesso la speranza. A tutti i martiri va reso omaggio, ma quanti sono stati uccisi in odio alla fede, meritano ancor più il nostro rispetto. In loro vi è infatti qualcosa di sacro impossibile da ignorare, anche per chi non crede. Nessuno ha potuto rimanere impassibile di fronte al martirio di quest’uomo di fede che fino all’ultimo respiro ha pregato per la pace e comunicato appassionatamente la Parola di Dio».
Foto Ansa
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