Ivano Fossati annuncia il ritiro: «Decadancing sarà il mio ultimo disco»

Di Carlo Candiani
03 Ottobre 2011
Ivano Fossati, ospite della trasmissione tv "Che tempo che fa", ha annunciato il suo ritiro dalle scene. Dopo quarant'anni di onorata carriera, il cantautore genovese dichiara conclusa la sua attività lasciando i fan nello sconforto. Ma c'è ancora un ultimo disco da promuovere, Decadancing, in uscita tra tre giorni

«Ho pensato, non negli ultimi giorni ma negli ultimi due o tre anni, che questo Decadancing sarebbe stato il mio ultimo disco e non ne registrerò altri e anche il mio prossimo tour sarà l’ultimo». Così ha annunciato la sua decisione di andare in pensione uno degli storici cantautori italiani, Ivano Fossati, ospite di Fabio Fazio nella trasmissione Che tempo che fa. Perché sorprendersi? Perché meravigliarsi se artisti, con quarant’anni di carriera sulle spalle, decidono di comunicare la loro voglia di vivere il resto della loro esistenza senza dovere continuamente confrontarsi con le esigenze dell’industria discografica? Non si può ingannare la storia, né un’inesorabile realtà: quella di musicisti che hanno vissuto una stagione musicale indimenticabile tra la fine degli anni 60 e la seconda metà degli 80 e che ormai da quasi vent’anni non riescono più a piazzare una canzone capace di suscitare l’immaginario collettivo e scalare le classifiche. 

 

Ai più attenti osservatori del panorama musicale nostrano non sono passate inosservate alcune dichiarazioni di colleghi storici dello stesso Fossati: scalpore hanno suscitato quelle di Vasco prima della tournee estiva. Il rocker di Zocca, annunciava la sua scomparsa dai grandi concerti negli stadi, Claudio Baglioni, tra le pieghe di un’intervista, ha confessato che il cantautorato non produce più nulla di memorabile da anni. Una situazione di prosciugamento creativo, che deve essere accettato dal pubblico dei fan come un normale segno del tempo che passa. Gli anni 70 sono stati testimoni di un’attività artistica irripetibile: uscite discografiche con scadenze annuali, collaborazioni e vivacità di ispirazione che hanno segnato, in diretta, la vita di chi ora ha cinquanta/sessant’anni, emozioni che hanno poi trasmesso ai propri figli e nipoti. E tutto questo rimane lì, indelebile nella memoria, nulla ci può togliere la bellezza di un tale catalogo canzonettaro. E adesso, i nostri attempati eroi, cosa stanno facendo?

 

Guccini, senza tanti clamori, si è dato alla letteratura
Baglioni, onnipresente nei “live”, non pubblica un disco di inediti da quasi dieci anni.
Dalla, in forte astinenza di novità, ha riesumato insieme a De Gregori “Banana Repubblic”, datato 1979
Vecchioni si è riciclato al Festival di Sanremo
Cocciante si è dato al musical teatrale
Venditti canta sempre la stessa canzone dal 1988
Ruggeri si è inventato conduttore televisivo
Edoardo Bennato non se lo fila più nessuno da quando, nel 1994, scrisse una canzone contro Di Pietro
De Andrè e Battisti sono assenti per motivi indipendenti dalla loro volontà
Zero è a un passo dal diventare Papa
Battiato è chiuso nella propria incomprensibilità
Vasco, Ligabue, Ramazzotti e Zucchero resistono solo perché di più recente carriera

 

Ecco perché non deve sorprendere l’annunciato passo verso la pensione di Fossati, che, scusate la malizia, ha pensato bene di proclamarlo a tre giorni dall’uscita del nuovo cd. Un’ultima considerazione: quando i grandi cantautori si mostrano al pubblico con i capelli ormai grigi (chi ne ha ancora) non dovremmo dimenticarci che, purtroppo, la giovinezza è passata anche per i loro seguaci della prima ora.

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1 commento

  1. Irene27

    Suscitare nell’immaginario collettivo una fascinazione.
    Fare breccia nell’immaginario collettivo.
    Colpire l’immaginario collettivo.
    Suscitare l’immaginario collettivo non vuol dire nulla. Essere una testata on-line non vuol dire che si abbia il permesso di non conoscere l’italiano.

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