
Italiani: tarTassati per un decennio
Commentando le statistiche sulla pressione fiscale nei paesi Ocse diffuse la settimana scorsa, la maggior parte dei quotidiani italiani ha concluso che l’Italia rappresenta una via di mezzo in materia, essendo attualmente le sue imposte sul reddito inferiori a quelle di 10 dei 30 paesi Ocse ed essendo le sue entrate fiscali in rapporto al Pil inferiori a quelle di 6 paesi (qui il dato è meno recente, risalendo al 1999). Pochi hanno fatto notare che l’Italia è uno dei rari paesi dove fra il ’95 e il 2001 l’incidenza delle imposte sul reddito è aumentata anziché diminuire e soprattutto dove le entrate del fisco in rapporto al Pil sono aumentate più che in qualunque altro paese nell’ultimo decennio. è vero che quest’ultima tendenza si è verificata praticamente in ogni paese Ocse. L’Organizzazione tende a dare una giustificazione “sistemica” del fenomeno: la quota percentuale delle entrate fiscali sul totale dei Pil nazionali sarebbe lievitata negli ultimi anni grazie alla generale crescita economica, abbinata al diffuso meccanismo della progressività dell’imposizione; cioè più i redditi diventano alti, più lo scaglione dei contribuenti delle aliquote superiori si ingrossa. Ma questa spiegazione risulta un po’ debole nel caso dell’Italia, dove il tasso di crescita economica nell’ultimo decennio è stato inferiore sia a quello della Ue che, ça va sans dire, a quello degli Usa. Eppure l’incidenza delle entrate fiscali dal ’91 ad oggi nella Ue è aumentata dell’1,5%, negli Usa del 2%, ma in Italia quasi del 4%! La verità è che siamo stati tar-tassati.
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