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Rivali geopolitiche nel Mediterraneo e in Africa, alleate fiscali nell’Unione Europea, identiche nell’ipocrisia europeista, diverse per le potenze straniere con cui fanno sponda. Italia e Francia sono complementari per economia e contrapposte per interessi strategici sin dai tempi dello “schiaffo di Tunisi” dell’11 maggio 1881, quando la Francia della Terza Repubblica di Jules Ferry scippò con una spedizione militare il protettorato della Tunisia all’Italia di Umberto I, proprio all’indomani del rinnovo del trattato commerciale italo-francese. Spiegare le schermaglie fra Emmanuel Macron e Giorgia Meloni con il risiko per le poltrone europee che si combatterà all’indomani delle elezioni del Parlamento di Strasburgo del 2024 è riduttivo.
Certamente il presidente francese non vede di buon occhio le mosse della premier italiana per sostituire all’asse Ppe-Pse-Liberali (Renew Europe), che attualmente decide le cariche del Parlamento e della Commissione europea, un’intesa fra il Pp...
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