Contenuto riservato agli abbonati

Due popoli, due strazi

Di Leone Grotti
13 Aprile 2025
Intervista al vicario patriarcale per Israele, monsignor Nahra da Nazareth: «Noi cristiani vediamo le enormi sofferenze di palestinesi ed ebrei e annunciamo a tutti la nostra speranza. Entrambi ci considerano traditori. Invece non c’è alternativa a dare a ciascuno il suo, anche se costerà sacrificio»
Israele Palestina
Profughi palestinesi osservano i bulldozer israeliani demolire alcuni edifici nel campo di Nur Shams nei pressi di Tulkarem, Cisgiordania, 6 marzo 2025 (foto Ansa)

Monsignor Rafic Nahra ha messo piede in Israele per la prima volta nel 1993 a 34 anni. E non è stato semplice. Per quanto fosse ansioso di vedere Gerusalemme, la terra di Gesù, e di approfondire gli studi iniziati all’Istituto biblico di Roma, alla sola idea di atterrare all’aeroporto di Tel Aviv gli si rimescolava lo stomaco. Le passioni politiche in Medio Oriente sono aspre, toccano la carne viva, e per quanto fosse stato ordinato sacerdote il 27 giugno 1992 a Parigi, il giovane che si era trasferito in Francia a vent’anni per studiare ingegneria, e che nella Ville Lumière aveva scoperto la vocazione, non poteva dimenticare le proprie origini libanesi né l’inimicizia politica tra il suo popolo e quello israeliano. 
Monsignor Nahra vive stabilmente in Israele da vent’anni e guarda con affetto e comprensione il proprio passato. Vicario patriarcale per i cattolici di espressione ebraica dal 2017 al 2021, oggi lo è per Israele. Ordinato vescovo ausiliare del Patriarcato di Gerusalemme ne...

Contenuto a pagamento
Per continuare a leggere accedi o abbonati
Abbonamento full
€60 / anno
oppure
Abbonamento digitale
€40 / anno

Articoli correlati