Contenuto riservato agli abbonati
Le analisi sull’imminente contro-rappresaglia israeliana all’attacco missilistico iraniano della notte fra l’1 e il 2 ottobre scorsi si dividono fra quante immaginano che i caccia con la stella di David colpiranno le installazioni nucleari di Tehran, e quante sostengono che a fare le spese dell’offensiva sarà l’infrastruttura dell’industria petrolifera, già in difficoltà per le sanzioni occidentali.
Con l’export di idrocarburi già crollato dai due milioni e mezzo di barili del 2017 ai 400 mila odierni, un attacco alle installazioni petrolifere sarebbe il colpo di grazia per il settore che fornisce alla Repubblica islamica l’essenziale delle sue entrate.
L'importanza dei pasdaran in Iran
Tuttavia, se davvero Israele volesse perseguire l’obiettivo del "regime change" annunciato da Netanyahu nel suo discorso all’Onu, avrebbe decisamente più senso un attacco mirato al Corpo delle guardie della rivoluzione islamica, cioè i pasdaran, e alla loro gemmazione rappresentata dai basiji, i volont...
Contenuto a pagamento
Per continuare a leggere accedi o abbonati
Abbonamento full
€60 / anno
oppure
Abbonamento digitale
€40 / anno