
Iraq. Lo Stato islamico massacra 150 donne, alcune incinta, perché non sposano gli jihadisti
Articolo tratto dall’Osservatore Romano – Si allunga a dismisura la lista delle brutalità perpetrate dai miliziani del cosiddetto Stato islamico (Is) in Iraq e in Siria. Almeno centocinquanta donne, alcune delle quali incinte, sono state barbaramente uccise dall’Is per aver rifiutato di sposare i jihadisti del gruppo. Il drammatico fatto ha avuto luogo nella provincia di Anbar, nel parte nord-occidentale dell’Iraq. Lo ha denunciato ieri alla stampa il ministero per i Diritti umani di Baghdad, citato dall’emittente satellitare Al Arabiya, precisando che le esecuzioni sono avvenute a Falluja e che i corpi delle vittime sono stati sepolti in fosse comuni alla periferia della stessa città.
Nell’est della Siria è stata invece rinvenuta una fossa comune con oltre duecentotrenta morti. Come hanno reso noto fonti dell’Osservatorio nazionale per i diritti umani (Ondus), le vittime erano membri della tribù degli Sheitat, di cui era stato denunciato un massacro lo scorso settembre. Stando alle prime ricostruzioni, i corpi sono stati decapitati da altri membri del clan tribale nella regione desertica di Kashkushe, nella provincia di Deyr az Zor. Secondo l’Ondus, si tratta di una parte delle vittime del massacro perpetrato dall’Is contro gli Shaitat, dopo che la tribù si era ribellata ai jihadisti a causa di un dissidio sull’estrazione e la commercializzazione sul mercato nero del petrolio prodotto dai pozzi di questa regione ricca di greggio, di cui il clan è originario. Complessivamente le vittime del massacro sono almeno novecento.
Sul terreno, intanto, i miliziani dell’Is stanno avanzando verso la città di Ramadi, capoluogo della provincia irachena di al Anbar. Secondo quanto rivelano fonti delle milizie tribali sunnite irachene, che sostengono il Governo di Baghdad, i jihadisti starebbero per prendere il controllo della più grande base militare e aerea della zona, quella a ovest di Ramadi. Per questo motivo, i caccia dell’aviazione militare irachena hanno compiuto una serie di raid contro le basi del gruppo jihadista a Miqdadia, a nord di Baaquba, uccidendo diciannove miliziani. Negli scontri sono morti anche otto civili, mentre altri quattordici sono rimasti feriti.
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7 commenti
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Ochalan, come le dicevo, i paranoici vedono quello che gli pare e lo raccontano a modo loro:
– se i jihadisti fanno i jihadisti e attaccano i loro presunti manovratori, ci sono errori di gestione manovriera, non, eventualmente – ma non si sa neppure questo, a meno di non essere sul tetto del Piano a gridare ai quattro venti che soffiano “jihad alla triade diabolica”, quaterna con i protestanti di rincalzo -, jihadisti che si fanno finanziare da chi offre di più, ma che, malgrado questo, non si fanno manovrare da nessuno, saldamente ancorati come sono alla religione non violenta del Corano;
– se i jihadisti fanno i jihadisti e attaccano chi accusano di manovrare altri e chi accusano di farsi manovrare da altri, allora, no: e finisce che i jihadisti sono al servizio di chi li manovra, a cominciare dall’Arabia Saudita, Paese che i jihadisti hanno sempre accusato di essere in combutta con Usraele: con ciò ripetendo la stessa accusa che ai jihadisti muove chi fa di loro i manovrati dall’Arabia Saudita e dall’Occidente (e cioé, i paranoici col cervello ballerino, se ce l’hanno);
– l’immigrazione è un effetto delle politiche occidental-saudite: perciò, l’Ue deve subirla e guai ai popoli europei che non la vogliono, mentre sono i Paesi arabi produttori di petrolio a imporgliela: e allora, l’Arabia Saudita ritorna la culla dell’islamismo e una nazione che fa di tutto perché l’Occidente paghi a domicilio affario e guai che i Saud ci combinano assieme…
Per questa prova di fanatismo a tutto tondo – nel senso di presa in giro della semplice logica, quand’anche applicata alla politica con i suoi precari equililbri e interessi mutevoli – non c’è bisogno di scomodare niente e nessuno: i complottisti paranoici delirano a briglie sciolte e di fatti e analisi dei fatti, manco parlarne.
Washington ha dato l’inizio all’inferno iracheno, continua a gestirlo e tu hai il coraggio di non volere interferenze “antiamericaniste” ?
Se davvero l avesse gestito non saremmo a questo punto.
Caro Ochalan, qualunque cosa faccia l’America e l’Occidente, intervengano a o no, tollerino o abbattano i dittatori islamici, attacchino o stiano a guardare (bisognava sentire Alex Zanotelli l’altra sera su LA7: guai! Guai a bomdardare, altro che truppe di terra!), la colpa sarà sempre e solo degli U.S.A. e dell’Occidente. Che è un modo di pensare in perfetta ortodossia paranoica, ideologica e anche clinica, in alcuni personaggi che arrivano qua a predicare in nome della pace il jihad totale contro la “triade diabolica”, che fanno quattro con i protestanti con cui noi cattolici dovremmo rinverdire i fasti della Guerra dei Trentanni, sempre per amore della pace fra i popoli e tanto per dare il buon esempio di come l’armonia e l’amore fraterno regnino fra i cristiani.
Vuole un alto segno della paranoia di questi mentecatto-islamisti che non hanno alcun problema a mistificare i loro stessi nickname? L’immigrazione islamica, in particolare, ma tutta l’immigrazione, tutta, va accolta “senza se e senza ma” sulla base del presupposto “morale” che essa è colpa dell’Occidente: col multiculturalismo dipinto come “arricchimento”, ma con questo sottofondo di robusto risentimento migratorio e vendicativa premessa ideologica a tirare la volata a una vera e propria invasione per numeri e modalità.
Oppure: i jihadisti sono al soldo dell’Occidente: ma i jihadisti sono, comunque, eroici combattenti – loro e solo loro – per conto del Terzo Mondo contro l’Occidente che li finanzia e li arma.
Si potrebbe continuare con i deliri che i complottisti e mistificatori dispensano attingendo a siti e blog dove la panaroia è di casa e padrona di casa per venire a darne saggio qui, dove trovano ospitalità: e come ogni buon migrante islamico che si comporta secondo le regole truffaldine imparate dal Corano, vorrebbero farne terra di conquista sotto falso nickname. Ma si conclude con un corollario che è un must tipicamente paranoico, che rimanda all’inizio dell’excursus nella mente dei condannati a vita a falsificare se stessi e gli altri: se non si condividono le paranoie complottiste, si perde il diritto di criticare U.S.A. e Occidente, secondo l’infallibile paradigma paranoico per cui, se non sei con noi e come noi, non ti è permesso pensarla come ti pare e essere te stesso: come se la libertà di pensiero e di critica e la democrazia come sistema politico in cui si può esprimerle fossero una gentile concessione califfale ai dhmmi da parte di menti così clinicamente testate.
“Se davvero l avesse gestito non saremmo a questo punto”
Al contrario caro signore. E’ proprio perchè lo gestiscono (e bene, dal loro punto di vista diabolico) che siamo a questo punto. Si pensi che per questa gestione scomodano persino i loro senatori.
Ormai sono proprio loro contro tutti, anche i sunniti. Mi auguro che non compaiano in queste righe i soliti speculatori antiamericani.
non si possono commentare fatti del genere…si può solo pregare x chi sopravvive a queste cose e x noi che DIO ci salvi da gente del genere