Iraq. Lo Stato islamico ammazza due omosessuali lanciandoli da un palazzo

Di Redazione
18 Gennaio 2015
Nuove terrificanti immagini delle brutali esecuzioni comminate dai tagliagole del califfo Al Baghdadi contro chi trasgredisce la sharia

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Sono state diffuse nuove terrificanti immagini di alcune spietate esecuzioni compiute in Iraq dai tagliagole dello Stato islamico. Alcune di queste mostrano il trattamento riservato dai terroristi agli omosessuali.

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Due uomini vengono gettati al suolo dal tetto di un palazzo, quello che secondo alcuni organi di stampa britannica sarebbe «il punto più alto della città di Mosul». Ai piedi dell’edificio una folla di persone assiste al crudele assassinio dei due uomini che secondo la legge dello Stato islamico sarebbero colpevoli del “crimine della gente di Lot”, l’omosessualità.

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Il filmato mostra anche altre brutali pene inflitte dallo Stato islamico in base alla sharia: durante la stessa pubblica esecuzione dei due omosessuali, altri due uomini vengono crocifissi per banditismo e una donna è lapidata per adulterio.

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7 commenti

  1. Giova

    Speriamo che presto si possa fare anche in Lombardia: giù dalla torre del Pirellone!

  2. Lela

    In una eventuale conquista islamica dell’Europa, vedi come rimpiangerebbero il malvagio Papa che li invitava alla conversione…

  3. Antonio

    La religione islamica prevede la morte per gli omosessuali (al pari di apostati, adulteri e bestemmiatori di Dio). Gettare giù da un palazzo non è poi tanto differente dall’impiccagione che praticano molti paesi islamici.
    Tale dovere è imposto da alcuni hadith del Profeta (la Sunna, che ha valore di legge come il Corano):

    “Quando un uomo cavalca un altro uomo, il trono di Dio trema. Uccidete l’uomo che lo fa e quello che se lo fa fare. Il sihaq (lesbismo) delle donne è zina (rapporti illegittimi) tra esse”.

    Il Messaggero di Allah ha detto: “Chiunque trovate fare l’azione del popolo di Lot (sodomia, omosessualità), giustiziate colui che la commette e colui al quale viene commessa.”
    Hadith trasmesso da Tirmidhi, Abu Dawud, Ibn Majah.

    Se andiamo avanti di questo passo con l’islamizzazione dell’Europa, tra poco tempo anche in Italia avremo più gente spiaccicata sui marciapiedi che moscerini sul parabrezza.

  4. maurizio

    Semplicemente(certe persone)sanno solo insultare,magari farsi vedere per essere messi in mostra in tv o giornali(cui sono asserviti..alla faccia della libertà)e ripetere slogan dopo essersi preoccupati di staccare il cervello…si chiama emancipazione,modernità,progresso rispetto al buio medioevo che ha prodotto università,ospedali,chiese,arte,bonifica di territori paludosi,ospizi ecc..ecc..così é la vita! oggi!!

  5. Raider

    Finora, non s’è fatto vedere nessuno che protesti contro un’usanza islamica che il politicamente corretto dovrebbe, per correttezza con se stesso, difendere in nome della divinità multiculturalismo: o le probizioni, le proteste, gli insulti, le offese a ‘mamma’, per non parlare di papà e papa, gli schiamazzi, gli sputazzi, i tentaitivi di linciaggio vanno bene solo quando c’è da fa fuori cristiani e Cristianesimo?
    Difendendo noi stessi e la nostra fede, in Occidente e altrove, noi cristiani difendiamo la vita di questi ragazzi. Ma i militanti gay fanno finta che non sia così, non vengono a reclamare neppure qui, non si fanno vedere per strada per dire “Je suis kaum nabi Lot”, della tribù del profeta Lot, secondo la perifrasi islamicamente corretta per ‘omossesuale’. Anzi, accusano di questi crimini i cristiani!, roba da non credere; e comunque, mai e poi mai si scaglierebbero contro gli islamici come sono soliti fare con noi cristiani, che si taccia in una piazza o si discuta indoor. Almeno spiegassero perché la voce non gli arriva in gola.

    1. Q.B.

      Il perché è tutto nell’abusata storiella di quel tizio ubriaco fradicio che in una notte oscura si ostinava a cercare sotto la luce di un lampione le chiavi di casa che poco prima aveva perso in una zona buia del marciapiede.

      Sotto la luce del lampione ci si vede, anche se un minimo di ragione sarebbe sufficiente a farti capire che non ha senso cercare ivi quello che sai essere altrove.

      E’ un tratto caratteristico di chi dissocia la realtà contingente dall’idea astratta e quando qualcuno prova a farli ragionare insultano, strillano omofobbbbbo e poi scappano (in alternativa ti imbrattano le parti dell’ufficio con il favore delle tenebre)!.

      1. Je suis Menelicche

        Secondo me è molto più semplicemente perché sono vigliacchi, fifoni, cacasotto.
        Fanno i prepotenti con chi credono deboli, ma a chi si fa rispettare, fanno i leccapiedi.
        Scusate la brutalità popolare dell’espressione, ma pane al pane, e vino al vino…..

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