Iran. Asra, uccisa a scuola a 16 anni per non aver inneggiato all’ayatollah

Di Leone Grotti
19 Ottobre 2022
Le forze di sicurezza del regime islamico hanno fatto irruzione nella scuola della giovane e pestato tutte le ragazze che si sono rifiutate di lodare Khamenei
Asra Panahi, giovane uccisa a 16 anni in Iran

Asra Panahi

Aveva solo 16 anni Asra Panahi, giovane studentessa del liceo femminile Shahed di Ardabil, capoluogo dell’omonima provincia nel nord-ovest dell’Iran. La ragazza è morta giovedì in ospedale dopo essere stata violentemente pestata in classe dai servizi di sicurezza iraniani per essersi rifiutata di cantare un inno al leader supremo, l’ayatollah Ali Khamenei.

Iran, già 215 morti nelle proteste

Secondo quanto riportato dal Consiglio di coordinamento delle associazioni di categoria degli insegnanti iraniani, il sindacato dei professori, una squadraccia dei temuti basij, il corpo ideologico che fa parte dei Guardiani della rivoluzione ed è incaricato di mantenere la sicurezza interna ad ogni costo, ha fatto irruzione nella scuola, come in tante altre, dopo che online sono circolati decine di filmati nei quali le ragazze in classe sventolavano in aria i propri hijab e gridavano slogan contro il regime.

Le manifestazioni scolastiche fanno parte del più ampio movimento di protesta che ha investito l’Iran dopo la morte della 22enne Mahsa Amini, la giovane curda arrestata a Teheran il 13 settembre dalla polizia della moralità per aver «indossato il velo in modo inappropriato» ad agosto e morta il 16 settembre in un ospedale della capitale dopo essere entrata in coma.

Dall’inizio delle proteste, secondo l’ultimo rapporto del 17 ottobre pubblicato da Iran Human Rights, sono già morte 215 persone, compresi 27 bambini.

Il regime islamico perseguita le studentesse

Le forze di sicurezza iraniane hanno negato di avere ucciso Asra Panahi e hanno fatto pressioni sulla famiglia per confermare questa versione, tanto che un presunto zio della giovane è apparso in televisione per dichiarare che la nipote è deceduta per una patologia cardiaca.

Da settimane i basij fanno irruzione nelle scuole, picchiano e arrestano studentesse. Asra non è la prima ragazza a essere uccisa: anche la 17enne Nika Shahkarami e la 16enne Sarina Esmailzadeh hanno perso la vita dopo essere state arrestate dalle forze di sicurezza del regime islamico.

«Adesso vogliamo la rivoluzione»

A ogni nuovo assassinio «brutale e disumano», come è stato definito quello di Asra dal sindacato dei professori, il regime rinfocola le proteste e risveglia nuovi manifestanti. Nergis (nome di fantasia), 19 anni, ha dichiarato al Guardian: «Questa repressione brutale contro le nostre sorelle ha risvegliato l’intera nazione».

«Non è solo Asra», continua. «La Repubblica islamica uccide il nostro popolo da 40 anni e non ascolta la nostra voce. Che il mondo sappia che questa non è più una “protesta”, noi vogliamo la rivoluzione. Non ci fermeremo».

@LeoneGrotti

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